𝑻𝒓𝒆𝒏𝒕𝒂𝒔𝒆𝒊

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FUCK YOU DEATH

La morte non mi ha mai spaventato

Ho sempre pensato che quando sarebbe arrivata l'avrei abbracciata e amata

Mi sono sempre detta che quando si sarebbe presentata avrei sussurrato un grazie per avermi liberato da questa vita pesante e dolorosa

Ma sapete una cosa? Quando è arrivata per davvero non ho fatto niente di tutto questo

Anzi, ho urlato di no, lo spinta via da me con tutte le forze  che avevo, gli ho detto che avevo ancora tempo da passare sulla terra e che il mio momento non era quello

Ma lei mi ha guardata e ha riso di me,

E cazzo quanto mi sono incazzata in quel momento, avrei voluto prenderla a pugni e a calci, fargli uscire il sangue dalla bocca per poi torturala come tanto mi piaceva fare in vita,

Peccato che in quell'attimo era lei ad avere il coltello dalla parte del manico, e la macchia che si estendeva sul mio petto non era quello di una mia vittima,

Ma il mio. Scarlatto e liquido proprio come lo ricordavo, pungente e vomitevole come l'ultima volta che lo sentii.

Lei mi prese tra le sue braccia e mi accarezzò i capelli, avvicinò la sua bocca blu al mio orecchio e sussurrò «Evelyn Silenti tu sei morta«

A quelle parole delle lacrime caddero sul mio viso lasciano dietro di sé una scia fredda fatta di rimpianti e tristezza

Perché dovevo morire? Era davvero arrivato il mio momento? Me ne stavo convincendo davvero

Fino a quando dopo tanto tempo senti un confortevole calore espandersi nel mio corpo,

E quel lieve cambio di temperatura bastò per far scappare la morte

Per far sparire il buio

Per far tacere il silenzio

Per far tornare a vivere me

Evelyn Silenti, la donna più spietata al modo e temuta anche dai più feroci assassini dell'universo.

3 anni dopo

l ciottoli bianchi scricchiolano sotto hai miei anfibi ad ogni mio passo

Il tempo oggi non è uno dei migliori, il vento è freddo e le nuvole sono grigie come avvertimento di un'imminente tempesta di pioggia

Mi stringo nel mio lungo cappotto nero sperando di risaldarmi almeno un pochino,

Quando finalmente arrivo a destinazione mi inginocchio, con la mano libera prendo i fiori ormai secchi e con l'altra li sostituisco con dei fiori rossi e pieni di vita

Una volta fatto metto le mani sulle cosce, e in silenzio fisso la sua foto incastonata nel marmo nero della lapide

In quella foto sorride mostrando i suoi denti perfetti e bianchi, i suoi occhi invece sono verdi e luminosi privi di ogni scintilla cattiva che aveva quando lo conobbi

Un dolce sorriso mi spunta sulle labbra quando sento dei piccoli passi farsi sempre più vicini, giro la testa e vedo Lilith correre nella mia direzione

I suoi codini biondi saltellano da una parte all'altra, mentre il vestitino rosa di tulle che tanto ama svolazza qua e là come se avesse vita propria

«Mamma! Ho preso dei fiori per papà, spero che il giallo gli piaccia» con la voce affannata e il corpicino stanco mi passa il mazzo di girasoli che ha portato

𝐁𝐎𝐒𝐒 𝐖𝐎𝐌𝐄𝐍  {𝑺𝒕𝒆𝒑𝒉𝒆𝒏 𝑱𝒂𝒎𝒆𝒔}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora