𝑽𝒆𝒏𝒕𝒐𝒕𝒕𝒐

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AIDEN

Si è fatta sera e io mi trovo in uno squallido pub di Las Vegas a bere Vodka come se non ci fosse un domani

Non so esattamente quanti io ne abbia bevuti, sicuramente il necessario per farmi ballare sul bancone davanti a un sacco di gente

La musica è alta, la puzza di birra è l'unico odore che percepisco, mentre la gente è più nuda che vestita

In alcuni angoli ci sono addirittura persone che scopano

Dove sono finita? Non lo so. Ma sono ubriaca perciò ballo e me ne fotto

Sto ballando quando sento qualcosa picchiettare contro il mio polpaccio

Abbasso la testa e vedo due occhi scuri fissarmi

«Ma ciaoooo, tu sei molto sexy lo sai? Vuoi venire a letto con me? Sono molto brava. So fare una cosa con la lingua che-» blatero fino a quando non mi ferma

«Ehi ragazzina» ride «Scendi di lì prima che cadi e ti fai male forza» tende le braccia nella mia direzione

«No» metto il broncio «Qui sopra si sta bene. Vedo tutto, sono molto alta lo sai? Sembro un gigante.» Alzo le braccia al cielo e ondeggio

«Si lo vedo, ma ora scendi dai» mi incita mostrando il suo sorriso bianco e perfetto

Gli punto un dito contro

«Io scendo. Ma tu vieni a letto con me e mi offri da bere okey?» Chiedo biascicando

«Certo. Forza vieni»

Mi sporgo e mi faccio prendere tra le sue braccia

«Wow sono così grosse» gli palpi il bicipite con enfasi

Nel frattempo aggancio le gambe attorno i suoi fianchi e poso la testa sulla sua spalla

«Sei stanca ragazzina?» Mi domanda dolcemente

«Si tanto, però non voglio tornare a casa» chiudo gli occhi

«E come mai?» accarezza la mia schiena

«Perché lì c'è la persona che mi piace ma che non mi vuole» sussurro al suo orecchio come se gli stessi confidando un segreto

«Non ti vuole? Chi è il pazzo?» Lo sento camminare e la musica affievolirsi

«Stephen. Stephen James» dico mentre le lacrime cominciano a scendere sul mio viso

«Ragazzina piangi?» Alza il mio viso

«No io non piango, papà diceva che piangere è da deboli e io non lo sono. Quindi non dire cazzate» rimetto la testa sulla sua spalla

Questa spalla è molto comoda, non quando il petto di Stephen però...

Non dice niente ma il leggero venticello sulla pelle mi fa intendere di essere uscita fuori

siamo ancora in silenzio quando sento la suoneria del mio cellulare

«Hai tu la mia borsa?» domando al ragazzo misterioso

«No ma il tuo telefono e nel tuo seno» ridacchia

«Come nel mio seno? Ho ingoiato il mio telefono? Ma come cavolo ci è entrato!» allargo gli occhi

a quel punto il ragazzo ride di gusto

«Cazzo sei proprio ubriaca.» La sua risata vicino al mio orecchio provoca dei brividi sulla mia schiena

Cazzo che risata..

𝐁𝐎𝐒𝐒 𝐖𝐎𝐌𝐄𝐍  {𝑺𝒕𝒆𝒑𝒉𝒆𝒏 𝑱𝒂𝒎𝒆𝒔}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora