𝑻𝒓𝒆𝒏𝒕𝒂

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LET'S LOVE EACH OTHER

Ieri dopo aver ricevuto quel messaggio mi sono chiusa in me stessa, passando così tutta la notte a guardare quella foto

La foto di Talisa

L'ultimo ricordo che ho dì lei sono i suoi occhi vitrei e il sangue che gli gocciola giù per le sue braccia e si infrange sul pavimento

Ricevere quella foto ha riportato a galla il sentimento della vendetta e della rabbia ceca

Più la guardo e più mi si stringe il cuore.

In questa foto i suoi capelli sono crespi, sporchi e spenti il rosso che aveva e che mi piaceva tanto da piccola è sparito,

I suoi occhi non sono più verde prato ma verde scuro, come se vedesse solo nero e quel nero di riflettesse nei suoi occhi

La sua pelle bianca e liscia non c'è più, perché sostituita da macchie viole a gialle

Quella non è la sorella che la mattina del mio compleanno mi portava un muffin al cioccolato con sopra una candelina

Quella non è la sorella che quando poteva prendeva il primo aereo per tornare da me e farmi tornare a sorridere

No. Non lo è più.

E questo mi fa incazzare, perché Ian mi ha portato via tutto, mi ha portato via una persona che oltre mia madre mi faceva sentire normale e non una futura mafiosa

Perché sì ero io che dovevo prendere le redini del Regno non mia sorella, e questo perché Talisa nacque da un tradimento che fece mia madre nell'età adolescenziale, quando in quel periodo stava con papà

Lui accetto la bambina a patto che non portasse il suo cognome e che non prendesse il Regno in mano.Mai.

I miei pensieri vengono interrotti dalla porta del bagno che si apre

«Chiunque tu sia esci di qui prima che io ti strozza con il doccino» dico acida continuando a fare la doccia

Dall'altra parte non ottengo risposta, ma pochi secondi dopo sento la porta della doccia scorrere e un colpo muscoloso venire a contatto con il mio

Le sue labbra si posano sul mio collo lasciando baci caldi, le sue mani invece finiscono sui miei fianchi che spinge indietro facendo così aderire ancora di più i nostri corpi

Abbasso la testa e vedo delle mani tatuate

Stephen

«Che cazzo vuoi?» Domando con cattiveria

«E tu?» Sorride sulla mia pelle lasciando poi un lieve morso

Senza che io possa controllarla una risata sincera mi esce dalle labbra

«Tu sei tutto scemo» rido e mi giro tra le sue braccia facendo schiacciare i miei seni con il suo petto definito

«Io direi più pazzo di te» mormora facendo scivolare le mani sul mio sedere

Lo strizza e involontariamente mi esce un gemito dalle labbra

Lui mi guarda e sorride soddisfatto

«Che hai da ridere?» passo le mani su tutto il suo petto

«Mi fa ridere come basti un solo mio tocco per farti gemere. Devo proprio piacerti tanto per farti questo effetto» si lecca le labbra ipnotizzando il mio sguardo su di esse

«Sei troppo sicuro di te ragazzo» minimizzo l'effetto che ha su di me

«Ah sì?» Alza un sopracciglio e con molta lentezza fa scivolare le dita sulla mia intimità

𝐁𝐎𝐒𝐒 𝐖𝐎𝐌𝐄𝐍  {𝑺𝒕𝒆𝒑𝒉𝒆𝒏 𝑱𝒂𝒎𝒆𝒔}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora