Capitolo 4

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Il forte odore di caffè lo destò dallo stato di dormiveglia in cui era piombato ore prima. Eren venne accecato dalla calda luce del sole che puntava esattamente sul suo letto e dovette coprirsi gli occhi con il lenzuolo.

Sentì un leggero vociare alle sue spalle. Una fastidiosa risata e un insulto subito dopo. Sbuffò, non c'era modo di riprendere sonno.

- Buongiorno Eren - disse Hanji appena il ragazzo si mise seduto. Il contatto con il pavimento freddo, gli fece correre un brivido lungo tutta la schiena. Si diresse in cucina dove lo attendevano latte e biscotti. Sorrise alla bruna per poi sedersi accanto a lei. Sviò lo sguardo verso l'altro capo del tavolo dove si trovava Levi. Beveva la solita tazza di thè fissandolo. Azzardò un "buongiorno" ma non ottenne risposta - Domani inizia la scuola, sei agitato? - per fortuna Hanji era più loquace

- Non esattamente... - rispose - forse un po' curioso -

- È un bene essere curiosi -

- La curiosità uccide, Quattrocchi... - entrambi si girarono verso il moro. Eren abbassò gli occhi mentre Hanji sorrise. Un sorriso tirato e poco rassicurante.

- Tu sei l'ultimo che può dire una cosa del genere, Levi - lui sbuffò senza aggiungere altro. Il ragazzo rimase a bocca aperta. Non credeva che una tipa come quella potesse tenere testa a quel nanetto. L'aveva sottovalutata.

La bruna si alzò, portandosi dietro la sua tazza ormai vuota. Eren cominciò a mangiare - Io devo andare a scuola, badate voi alla casa? - per poco non sputò quello che aveva in bocca. Tossì violentemente. Doveva rimanere da solo con quel nanetto? No, no! Per favore!

Levi annuì ma non diede una risposta concisa come al solito. Hanji aprì l'acqua del rubinetto ignorando lo sguardo implorante del più piccolo. - Posso mostrarti il paese, se vuoi... - borbottò il moro. Eren non rispose, lo guardò semplicemente. Sbagliava o voleva essere "gentile". No, escluso. Doveva avere un secondo fine, anche se non riusciva a vederlo chiaramente. Non si doveva fidare di quel tipo, però anche rimanere in casa solo con lui era una pessima idea. Cosa fare? Era una strada senza uscita!

- V-va bene - balbettò infine. Stare in un luogo affollato era la cosa migliore.

*****

Non era esattamente l'idea di luogo affollato che s'era fatto. Quel paese era il ritratto del "nulla". Il viale su cui camminavano era infinitamente lungo e illuminato dai raggi del sole. Se alcuni alberi non avessero costeggiato il marciapiede, era sicuro che sarebbe morto per un'insolazione.

Levi camminava davanti a lui in silenzio da quando erano partiti. Cercò di ignorarlo e tenersi a qualche metro di distanza. Si concentrò sul luogo in cui era capitato.

Poche volte si era imbattuto in un posto con così tanto verde. Sembrava un tutt'uno con i boschi dall'altra parte della strada. A volte un leggero vento soffiava verso di loro regalando un po' di sollievo dall'afa.

Passarono davanti ad un immenso campo coltivato. Le serre coprivano le piantine che sbucavano timidamente dal terreno e alcune parti del nailon erano sollevate per permettere all'aria di passare ai lati. Eren rimase fermo a guardarle. In Germania c'era un freddo costante e difficilmente si potevano vedere piantagioni così vaste, soprattutto vicino alle strade di paese - Fragole -

- Eh? -

- Sono fragole - Levi tornò indietro notando l'assenza del ragazzo.

- Non avevo mai visto le piante - rispose senza incrociare il suo sguardo.

- Qua né vedrai a fiumi, è tipo... il frutto locale o qualcosa del genere. Hanji ne va matta - ripresero a camminare. Nessuno dei due si accorse che sta volta erano fianco a fianco.

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