Il silenzio la faceva da padrone ormai. Era così strano non riuscire ad emanare nessun rumore con tutti i numerosi pensieri che girovagavano nella sua mente.
Nel tragitto verso l'ospedale, mai avrebbe pensato potesse passare un simile lasso di tempo. Tutto andava lentamente e per quanto Levi potesse guidare veloce, non sembrava mai abbastanza per la sua agitazione.
Eren urlava, piangeva.... tutto in silenzio, dentro di lui, grattandosi di tanto in tanto il polso con legata ancora la famosa fascia che nascondeva quei tagli.
Finalmente, intravidero l'ospedale ed il ragazzo tirò un sospiro spazientito, come se fosse pronto a lanciarsi fuori dall'auto appena si sarebbe fermata.
Infatti, nemmeno spento il motore che iniziò a correre lungo le scalinate. Levi tenne il suo passo senza intimargli di rallentare. Capiva da solo che era comunque inutile, data la sua ansia.
Entrarono nella hall prettamente vuota, fermandosi dalla receptionist appollaiata su una sedia nera ed imbottita. Vedendoli arrivare così all'improvviso, scattò un po' indietro spaventata ma, appena il ragazzo gli chiese informazioni su Jean, lei li indirizzò nella sala d'attesa dove precisó inoltre ci fosse un loro amico ad aspettarli.
Presero un corridoio secondario da dove, poi, sbucarono in un'ulteriore reception, molto più grande di quella d'ingresso, anch'essa vuota e con spesse panche vicino ai muri laterali.
In una di esse c'era Marco, seduto con le braccia appoggiate alle ginocchia e una mano a coprirgli la parte buona del volto. La benda di uno strano giallo dorato era spezzata da alcune macchie rosse ed Eren poteva giurare non fossero stampe fatte apposta.
Lo chiamò, e il corvino si girò verso di lui alzandosi e abbracciandolo, scoppiando di nuovo a piangere. Urlò il suo nome nemmeno avesse paura se ne andasse.
- Marco, calmati. È tutto a posto... - continuava a dire il ragazzo, baciandolo di tanto in tanto vicino all'orecchio. Era troppo alto, a malapena arrivava alla sua faccia. Gli diede un paio di pacche sulla schiena e tornarono di nuovo a sedersi.
Levi rimase all'entrata appoggiato con la schiena sul muro, senza intromettersi in quel momento.
E di nuovo la stanza si riempì dei singhiozzi del ragazzo e delle parole di conforto di Eren. Sapeva che servivano a poco ma era l'unico modo per fargli sapere che lui era veramente lì, che non era solo. Poteva condividere il suo dolore che sarebbe stato ricambiato in qualche modo, forse in una maniera meno espansiva.
Eren gli cinse le spalle, quando la loro altezza era pressoché la stessa - Marco, puoi dirmi cosa è successo? - gli domandò, esitando particolarmente sul porre la domanda. Lui annuì e si aggiunse anche l'attenzione dell'uomo ancora fermo all'ingresso
- Stava camminando sul marciapiede e... ed è arrivata un'auto... s-sembrava impazzita, l'ha preso in pieno contro il muro ed io.... io.... non sapevo che fare... io.... -
- Marco stai tranquillo, i dottori sanno cosa fare. Jean starà bene - intervenne il ragazzo. Il suo respiro si regolarizzò un poco e sembrò anche che le lacrime si fossero fermate
- È tutta colpa mia... - disse quasi in un sussurro
- Non dire sciocchezze! È solo quell'uomo alla guida il responsabile! -
- No! Se io non l'avessi fatto arrabbiare... se non avessimo litigato, adesso staremmo nel letto a dormire, starei guardando il suo viso accanto al mio.... Staremmo..... saremmo... -
- Perché non mi dici tutto con calma - sorrise Eren e Marco ricambiò
- Jean vuole fare il dottore... Almeno, così ha sempre detto. Non è vero, non è quello il suo sogno. - si accarezzò la benda sporca e chiuse l'occhio sano, nemmeno credesse sarebbe sparita una volta tornato a guardare la luce - Abbiamo avuto un incidente da bambini che mi ha.... mi ha fatto perdere metà del volto e alcune abilità motorie. Anche se non sembra, ho serie difficoltà nel camminare o anche semplicemente rimanere in piedi. Con il tempo ho provato a migliorare questo difetto ma il problema rimane - Eren battè un paio di volte le palpebre incredulo. Certo gli era sempre sembrato un po' goffo e lento nei movimenti ma mai avrebbe pensato che avesse simili difficoltà, soprattutto perché stava spesso seduto... forse era quello che lo faceva sembrare perfettamente normale.
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Our crazy psichotic love_Attack on titan_Yaoi 18_LevixEren Riren Ereri Erenxlevi
FanfictionWarning! Yaoi (boyxboy) r18! Don't like, don't read! "Non capisco questo sentimento non l'ho mai provato, ma tutto è niente senza di te e avrei voluto capirlo prima" Levi e la sua tutor Hanji, una psicologa che si occupa di ragazzi in difficoltà, s...