I giorni a scuola passavano velocemente. Eren era riuscito ad integrarsi perfettamente all’interno della classe.
Armin aveva preso confidenza e ora parlavano come vecchi amici d’infanzia. Come aveva immaginato, la sua conoscenza non possedeva limiti. Sapeva tutto di qualsiasi materia, tanto che gli chiese ripetizioni durante le ore morte.
Le sue spiegazioni erano chiare e concise, sembrava di parlare con un professore. Poteva avere un futuro per quel lavoro.
Anche i litigi non mancavano. Riusciva a discutere con Jean per ogni minima sciocchezza.
Un giorno perché inciampò sulla sua cartella, l’altro non erano d’accordo su una parola Francese e ancora quale fosse il colore migliore tra il blu e il grigio.
Sciocchezze insomma, sempre fermati dai loro amici. Chissà quanto potevano andare avanti?
Jean ascoltava solo Marco ed Eren aveva imparato a chiedere il suo consiglio per terminare una qualsiasi contestazione, anche se il poveretto voleva rimanere fuori da simili discorsi inutili.
A casa la situazione non andava come sperava. Hanji era fantastica, ogni giorno lo faceva ridere mentre raccontava la sua giornata e metteva qualche battuta qua e là.
Il suo legame con quella donna cresceva ogni giorno che passava.
La trovava diversa da tutti quelli che aveva incontrato, ma non sapeva dire perché.
La rispettava come donna e la considerava una grande amica.
Invece Levi… bè cosa poteva dire? Non gli aveva più rivolto la parola da quella sera. Si limitava a risposte brevi e cenni del capo.
Eppure, pensava che andasse tutto bene, che avessero fatto un passo in avanti. Corto, ma pur sempre avanti.
Quell’abbraccio… non riusciva a toglierselo dalla testa. Il primo abbraccio dopo così tanto tempo, dato ad un uomo con cui a malapena ci parlava. Si era addormentato tra quelle braccia, aveva sentito il suo profumo così naturale che l’aveva cullato nel mondo dei sogni.
Tutte le mattine l’accompagnava a scuola e a volte veniva a prenderlo, dipendeva dagli impegni della bruna. Mai una parola durante il tragitto.
Quando stavano a casa da soli, Levi rimaneva chiuso nella sua stanza ed Eren cercava di imparare a leggere l’Italiano o guardava la TV. A volte andava a farsi anche una passeggiata ma erano quei rari casi in cui quel silenzio gli dava alla testa.
Voleva riavere i loro vecchi discorsi, quelli insensati del primo giorno. Qualsiasi cosa, pur di non essere ignorato in quel modo!
- Eren è tutto okay? – chiese Armin. Il ragazzo sbuffò e tornò a guardare il pranzo che s’era portato. Ovviamente, non sapeva di niente. Il sale era vietato.
- Si, stavo pensando –
- Pensavi alla tua ragazza? – rise Jean. Come sempre seduto accanto a Marco. Sasha e Connie, intanto, imitavano battaglie a caso di Star wars con dei grissini seduti al loro stesso banco.
- Fatti gli affari tuoi… -
- Già, dimenticavo che molto probabilmente non ce l’hai… -
- Jean, smettila – lo rimproverò Marco.
- Uffa, non si può nemmeno scherzare… - sbuffò ma finì di inveire e così fece anche Eren.
Quel ragazzo faceva un po’ da moderatore tra loro.
Arrivarono Ymir e Christa come sempre mano nella mano.
Salutarono il piccolo gruppetto e si sedettero, dopo aver aggiunto due sedie – Marco, vedo che oggi hai una nuvola! –cinguettò la biondina, notando la sua benda – Non l’avevo mai vista –
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Our crazy psichotic love_Attack on titan_Yaoi 18_LevixEren Riren Ereri Erenxlevi
FanfictionWarning! Yaoi (boyxboy) r18! Don't like, don't read! "Non capisco questo sentimento non l'ho mai provato, ma tutto è niente senza di te e avrei voluto capirlo prima" Levi e la sua tutor Hanji, una psicologa che si occupa di ragazzi in difficoltà, s...