Capitolo 18

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Se c'era una cosa che amava più dei biscotti, era la cioccolata della scuola. Certo, molti si lamentavano della sua scarsa qualità e di quanto fosse fastidioso il retrogusto di plastica che si manifestava ogni volta lungo il palato ma a Eren non importava. Forse era l'unico studente che si portava dietro le monetine per acquistarla ad ogni intervallo.

Armin aveva rinunciato a capire i suoi gusti, qualsiasi cosa avesse un sapore vagamente dolce poteva piacere al suo amico. Finché non avesse mangiato qualcosa di veramente preoccupante, non gliene sarebbe importato più di tanto.

Quel giorno non riuscì ad accaparrarsi la sua dose giornaliera e, come annunciato durante il suono della campanella, si era fermato a prenderne un bicchiere prima di uscire e raggiungere Levi che lo attendeva fuori da scuola.

Canticchiava tutto contento mentre inseriva qualche centesimo nella macchina così da permettergli di selezionare la bevanda. Un rumore fastidioso simile al ronzio di un alveare si disperse dall'aggeggio - Canti bene - disse Armin sovrastando quel chiasso. Si era fermato insieme a lui, giusto per fargli compagnia - Mai pensato di fare una scuola di canto? -

- Chi? Io? Scherzi?! - rispose Eren estraendo il bicchiere di plastica con l'agognata cioccolata. La sorseggiò piano data la sua temperatura troppo elevata.

- Non sarebbe male secondo me. Ci sei portato - Il ragazzo alzò gli occhi al cielo. Non era la prima volta che lo rimbeccavano per la sua voce. A molti piaceva, eppure non si era mai sentito così speciale da dover mettere a frutto questo suo talento. [andate a sentirvi Kaji yuki (doppiatore di Eren) che canta. È meraviglioso! Lo trovate su youtube]

Fece spallucce cambiando discorso - Cosa intendi fare una volta uscito da 'sta scuola? - chiese mentre apriva la porta che dava sul cortile esterno. Armin ci pensò un attimo... anzi, forse un po' più di un attimo.

- Credo che andrò all'università e mi impegnerò per diventare un maestro -

- Maestro? - ripeté l'amico dandogli un colpetto sul braccio -Credevo aspirassi a professore -

- C-ci ho pensato... ma credo di avere un problema serio con gli adolescenti... v-voglio dire, non mi trovo molto a mio agio e temo che non cambierà con il passare degli anni - Eren annuì lasciando morire il discorso. Aveva notato questa sua difficoltà ad interagire con gli altri. Anche con Marco e Jean capitava, i quali erano sicuramente amici suoi da molto più tempo.
Sembrava che nelle sue parole si celasse dell'altro, tuttavia preferì non insistere. È giusto rispettare il suo silenzio.

Stavano per varcare il cancelletto quando un ragazzo poco più basso del ragazzo gli bloccò il cammino. Riconobbe subito quel ghigno strafottente e non potè fare altro che corrugare la fronte mugugnando insulti incomprensibili.

Altri tre ragazzi si affiancarono a lui ed Armin si strinse al braccio dell'amico che venne avvolto prontamente attorno alle sue spalle - Guarda, guarda chi si rivede - sghignazzò Daz.

- Cosa vuoi ancora? - ringhiò Eren

- Nulla di importante volevo fare quattro chiacchiere, sai: da amici... -

- Non siamo amici - il gruppetto scoppiò in un'impercettibile risata ed il biondino rabbrividì quando notò uno dei quattro guardarlo in un modo decisamente troppo lascivo.

- Ho saputo che volevi tornare in Germania. - iniziò con le sue provocazioni - Mi chiedo il perché, avevi paura di ricevere una batosta come quella dell'altro giorno? - Eren sbuffò, le sue frecciatine non facevano nemmeno più arrabbiare. Era così scontato ed infantile, persino Jean aveva più fantasia...

- Certo, avevo paura di non riuscire a trattenermi nel venirti a spaccare il naso ma poi mi sono detto "Perché dovrei farlo?"- sorrise alla fine. Doveva rimanere calmo. Fosse stato solo avrebbe reagito tirandogli un pugno, lasciando andare tutta la rabbia repressa contro quel cretino per avergli fatto passare dei guai sia con Hanji che con Levi.

Our crazy psichotic love_Attack on titan_Yaoi 18_LevixEren Riren Ereri ErenxleviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora