Capitolo 32

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Fu un risveglio strano, molto diverso da quello che si erano immaginati. Eren era avvinghiato in un groviglio di lenzuola e braccia quando un suono strambo, simile a una tromba, lo fece sobbalzare letteralmente nell'abbraccio del più grande.

Levi mugugnò un po' stringendo a se il corpo caldo del ragazzo ancora reduce dallo spavento che quel suono gli aveva provocato.

Si guardò intorno spaesato e ci mise un po' a capire che era la suoneria di un cellulare. Sicuramente, suo non era - Levi... - disse affondando la faccia nel suo petto

- Suoneria di merda... - mugolò l'altro, coprendo entrambi con il lenzuolo. Eren sorrise, infondo se l'era scelta lui quella suoneria.

Passarono un paio di minuti e il cellulare smise di squillare. Tirarono un sospiro di sollievo pronti per tornare a dormire quando nuovamente la tromba tornò a rovinargli i timpani.

Levi si svegliò del tutto allungandosi verso il comodino imprecando come al solito. Eren non si mosse, seguendo i movimenti del più grande sempre avvinghiato al suo corpo - Chi è? - chiese quando tornò sdraiato al suo fianco. Il moro alzò un sopracciglio riconoscendo il numero.

- È l'architetto che lavora alla villa con me... che cazzo vuole a quest'ora, sto pezzo di... Pronto? - interruppe la frase a metà portando il cellulare all'orecchio. Il ragazzo soffocò una risatina ritornando con la testa appoggiato all'avambraccio muscoloso del più grande.

Le dita sempre ad accarezzare le sue ciocche castane, Levi continuava a discorre professionalmente con il suo interlocutore senza smettere di coccolare il suo ragazzo.

Di rimando, lui rimase in silenzio per evitare di disturbare la conversazione.

Quella notte era stata fantastica. Come sempre del resto. Il primo rapporto dopo quasi due mesi di lontananza. Ignorava il perché, ma gli era sembrato come la prima volta. Anzi, ogni momento con Levi gli sembrava il primo: l'imbarazzo, il piacere, il cuore che batte all'impazzata, la sorpresa.

Non gli dispiaceva affatto. Se non potesse provare tutte quelle sensazioni, sicuramente non avrebbe confessato il suo amore.

Lui non l'annoiava, non era nemmeno prevedibile. Ma in tutta questa passione che emanava, c'era anche la gentilezza e la delicatezza di un vero partner. Qualcosa di più dell'attrazione fisica. Questo l'aveva dimostrato la sera stessa... no, ogni gesto che aveva tenuto in quei mesi lo dimostrava.

Quella pazienza, la freddezza resa più fragile dalla preoccupazione. E in tutto questo avrebbe voluto ringraziarlo ma, qualsiasi parola avesse in mente, non non bastava per eguagliare quella gratitudine che avrebbe voluto dimostrargli.

Strinse ancora di più la presa attorno al suo corpo e sorrise contro la pelle nuda e calda del moro.

Intanto, quest'ultimo chiuse la chiamata riposando il telefono sul comodino. Sbuffò sonoramente e si sistemò nel letto - Che voleva? - chiese Eren curioso.

- Sono arrivate le piante... - rispose brevemente. Voleva seriamente tornare a dormire

- Wow, quindi potete finire! -

Sbuffò - Così pare... - il ragazzo si tirò su, puntellando i gomiti sul materasso. Lo guardava euforico con quei suoi occhi verde smeraldo. Levi socchiuse le palpebre, doveva rinunciare all'idea di riposarsi

- Che forte! E quando torni al cantiere? E come le disporrai le piante? -

- Di un po'... ma seriamente pensi che una persona normale abbia voglia di rispondere a tutte queste domande di prima mattina? -

- No ma se hai la forza di articolare una frase così lunga, puoi anche rispondermi! - il moro mugugnò in risposta e si mise a sedere facendo scivolare il lenzuolo lungo la vita. Incredibile come potesse rabbrividire ancora davanti al suo corpo nudo.

Our crazy psichotic love_Attack on titan_Yaoi 18_LevixEren Riren Ereri ErenxleviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora