Aggiorno adesso perchè domani non posso. Più tardi metto un disegnino se ho voglia.
Strinse la mano del più grande con forza. Levi restò in silenzio guardandolo.
Eren non ricordava di aver provato così tanta ansia per una semplice telefonata. Deglutì e posò il telefono un milione di volte, prima di decidersi a digitare il numero.
E di nuovo dubbi e ricordi lo attanagliavano lasciando quel cellulare abbandonato sul letto con il contatto fermo alla schermata iniziale mentre, a gambe incrociate, il ragazzo si fregava la faccia con energia indeciso sul da farsi.
Il moro restava seduto accanto a lui in un rispettoso silenzio, capendo in parte la paura che lo turbava.
Non bisognava forzarlo, questo lo sapeva. Ma non riusciva a sopportare di vederlo così ancora per molto, se aveva deciso di chiamarlo, allora doveva farlo - Il numero non partirà da solo, non credi? - chiese con un sopracciglio alzato. Eren scosse la testa ridacchiando appena.
L'idea di chiamare Armin era stata improvvisa e avventata. Era spuntata appena, qualche giorno dopo, aveva acceso il cellulare e una dozzina di messaggi da parte dei suoi amici aveva intasato la sua casella postale. La maggior parte, ovviamente, erano del biondino.
Ricordava benissimo come l'aveva trattato, di come l'aveva fatto piangere e allontanare.
Si sentiva peggio ogni volta che ci pensava, tanto che voleva chiedergli scusa. Ma un messaggio non avrebbe reso abbastanza. Doveva chiamarlo, sentire la sua voce e fargli capire apertamente le sue scuse.
Quel biondino era stato il primo vero amico che avesse mai avuto e lui l'aveva trattato in un modo crudele che, sicuramente, non meritava affatto. Era venuto addirittura a casa sua dalla preoccupazione e questo doveva dargli una ragione più che convincente per chiamarlo.
Guardò ancora il telefono poi, stizzito, l'afferrò con la mano libera premendo l'icona verde.
Il suo cuore perdeva un battito ad ogni segnale acustico dell'apparecchio e più di una volta ebbe l'impulso di terminare l'attesa lanciando il cellulare da qualche parte.
Ma non ebbe il tempo di formulare in modo pratico il pensiero, perché già al terzo squillo la voce del suo migliore amico si sostituì a quel fastidioso rumore - E-eren!? - balbettò con la sua solita vocetta stridula che dopotutto lo fece sorridere
- Ehi... - rispose. La risposta più idiota che potesse dare...
- Oh Eren! Come stai? Ti sei ripreso!? - sparò a raffica e Eren notò un certo tremito nel suo tono
- Si, più o meno. Ho solo fame... - sentì la risata del biondino in sottofondo e qualcosa che batteva contro un tavolo. Un sospiro e Armin tornò a parlare
- Sono così felice. Mi dispiace per essere piombato a casa tua quel giorno, davvero. Io... io mi sono lasciato prendere dal panico e ti ho urlato addosso, scusami... Non avrei dovuto... - il ragazzo scosse la testa al nulla. Levi gli strinse di più la mano, accarezzandola dolcemente.
- Sono io che mi devo scusare - disse dopo un po', un momento usato per soppesare le parole - tu eri lì e... e io ti ho trattato come spazzatura. Armin, mi dispiace. Non devi chiedere scusa di niente. Sono stato un idiota -
- Non è vero, cosa ne potevi tu? -
- Potevo lottare, potevo ascoltarti, potevo anche rimanermene in silenzio. Sarebbe stato meglio che allontanarti... - sentì un leggero sospiro
- Eren, smettila. Tu non hai niente di cui scusarti. Non me la sono presa e non mi ha stupito nemmeno il tuo comportamento. Hai subito un trauma, avevi bisogno di tranquillità e io me ne sono infischiato bellamente anche dopo aver saputo cosa t'era successo. Sei il mio migliore amico e avrei dovuto ricordare che quando non vuoi parlare bisogna lasciarti in pace. Quindi tu non devi scusarti di niente, tu non hai fatto niente! - Eren si morse un labbro socchiudendo gli occhi. Come poteva non capire quanto male gli avesse fatto il modo in cui l'aveva mandato via?!
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Our crazy psichotic love_Attack on titan_Yaoi 18_LevixEren Riren Ereri Erenxlevi
FanfictionWarning! Yaoi (boyxboy) r18! Don't like, don't read! "Non capisco questo sentimento non l'ho mai provato, ma tutto è niente senza di te e avrei voluto capirlo prima" Levi e la sua tutor Hanji, una psicologa che si occupa di ragazzi in difficoltà, s...