Capitolo 12

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Levi rimaneva seduto sul divano con un foglio e una matita in mano. La graffite sfrecciava sul bianco ad una velocità impressionante. Ormai s'era abituato a disegnare schizzi veloci di cui, a malapena, riusciva a goderne la meravigliosa sensazione che possono dare dei semplici scarabocchi.

Lo rilassava e riusciva a estraniarlo da tutto. Fumare in continuazione non era una buona idea; i suoi polmoni erano troppo giovani per sostenere una tale ondata giornaliera di fumo, in più l'avevano rimproverato troppe volte. Non aveva voglia di sentirli ancora, sia Hanji che Eren.

Era passata una settimana da quel giorno, quel fatidico giorno in cui s'erano scambiati un contatto così intimo. Avevano fatto pochi cambiamenti, a parte i baci veloci che si concedevano quando occhi indiscreti non erano presenti.

Eren sembrava essere quello maggiormente sereno dei due, forse perché era il più giovane e non aveva gli stessi problemi del moro, tra cui l'evitare di risultare invadente o lasciarsi troppo andare... abbiamo capito tutti, no?

Il ragazzo arrivò in quel momento, mentre pensieri poco casti vagavano nella testa del più grande. Non riusciva a controllarsi ma si imponeva di tenere a posto le mani. Ovviamente, l'altro era di ben poco aiuto.

Difatti, circondò le sue spalle con un dolce abbraccio e successivamente gli stampò un bacio sulla guancia.

Levi corrugò la fronte in un vago tentativo di non voltarsi a continuare il bacio - Che fai? - chiese appoggiandosi alla guancia

- Niente, tento di rilassarmi ma impossibile con te... - rispose posando il tutto sul tavolino.

Eren si sedette sul divano dopo aver scavalcato lo schienale con un agile salto. Incrociò le gambe e sorrise - Non sapevo disegnassi -

- Nei tempi morti -

- Insegnami! - esclamò dondolandosi avanti e indietro emozionato.

- Non si può insegnare... - sbuffò - Almeno, io non sarei in grado di insegnare nulla... -

- L'altra volta mi hai aiutato con Storia! -

- È un altro discorso... - Eren lo guardò implorante piegando le sopracciglia all'insù e assumendo un'aria da cucciolo indifeso

- Almeno dammi un foglio... - borbottò. Levi gli passò una matita e della carta.

- Smettila di fare quella faccia. - prese l'occorrente felice e si mise a scarabocchiare qualcosa. Il moro si appoggiò al divano osservando le espressioni contratte del ragazzo mentre si concentrava su quel pezzo bianco.

Lui riprese il suo schizzo iniziale. Voleva fare il vaso di fiori che si trovava sulla mensola, ma aveva trovato un soggetto sicuramente più interessante.

Incominciò dal naso per poi proseguire con i contorni della bocca. Le labbra carnose e tremendamente morbide di cui aveva imparato a riconoscere il tocco.

Il mento e un pezzo di collo. La fronte senza imperfezioni coperta da una leggera frangetta scarmigliata.

Gli occhi. I suoi stupendi e grandi occhi. Li tenne per ultimi, perché si sa che le cose migliori vanno tenute sempre per la fine.

Sì, forse era la parte che più amava del ragazzo.

Gli schizzi dei fiori che aveva fatto in precedenza, servirono solo da decorazione per quel piccolo ritratto. Non erano stati così inutili.

Iniziò le sfumature quando il ragazzo gridò - Finito! - in un tono di voce decisamente alto. Levi guardò nella sua direzione e lui girò il foglio rivelando un omino paffuto e tenero. Era in stile manga e aveva un'espressione imbronciata e dei capelli corti a caschetto.

Our crazy psichotic love_Attack on titan_Yaoi 18_LevixEren Riren Ereri ErenxleviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora