Un nuovo inizio

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Mi sveglio dal lungo viaggio in macchina,in aereo non ho praticamente dormito niente.
Mi sono appena trasferita dall'Italia in Giappone,è sempre stato un mio sogno venire a vivere qui e giocare a pallavolo per questo paese,per chi se lo stia chiedendo sono un libero,non sono molto alta...sono 1,70cm ma non mi lamento.

Ho 19 anni e nel mio paese sono arrivata ai nazionali,ma non mi sentivo più a mio agio lì; dopo aver fatto un viaggio con la mia famiglia ho capito che potevo chiamare casa solo questo posto,la terra dei ciliegi.
Scendendo dalla macchina mio fratello mi fece notare che la casa era magnifica,due ciliegi erano all'entrata,la casa era su due piani e tipica giapponese.
Dopo quel che mi parve un tempo immenso,anche se si trattava di pochi istanti mio fratello mi fece rinsanire con una mano sulla mia spalla.
Lui è più piccolo di me,abbiamo 2 anni di differenza,ma ha accettato subito la mia scelta di vita,è sempre stato molto maturo.

N/f (nome fratello): Allora T/n sei pronta per questo passo?

Gli risposi di sí con un sorriso stampato sul viso.
Mia madre ci richiamò dicendo che c'era da scaricare gli scatoloni e andare a prendere cosa mancava nella casa,così che potessi essere tranquilla.
Sì esattamente,avrei abitato da sola,loro staranno con me solo per una settimana e poi torneranno in Italia,di sicuro mi mancheranno....ma questo è il mio sogno dopotutto.
Mia madre ha già detto che mi metterà ogni mese sulla carta del denaro per andare avanti,così non ci saranno problemi....in fin dei conti io devo ancora finire gli studi e per chi se lo stia chiedendo,ho già fatto domanda( che è stata già accettata) alla Karasuno.
Quando la mia famiglia ripartirà io inizierò la scuola,per fortuna vicino a casa....vorrei evitare di perdermi come al mio solito....

// Skip time //

Dopo aver sistemato tutti gli scatoloni in questi 3 giorni era arrivato il tempo di fare acquisti e di passare a scuola per la divisa.
Io e N/f entrammo di corsa in un centro commerciale con nostra madre dietro.
Per me era ancora un sogno,ma la lingua,il comportamento delle persone e gli abiti erano la mia normalità...ho imparato il giapponese prima di venire qui e durante il primo viaggio  ho imparato davvero tanto e conosciuto persone stupende.Con alcune mi sono tenuta in contatto,ma nessuno è a conoscenza del fatto che io mi sia trasferita,è successo tutto in fretta e non ho avuto tempo...dovrei avvertirli in questi giorni e scusarmi se non mi sono fatta viva...

Per mia madre e mio fratello era tutto nuovo,ero io a fare da interpetre e navetta,anche se con il mio senso dell'orientamento ogni tanto ho avuto diverse litigate.

Prendemmo tutto quello di cui avevo bisogno e passammo alla scuola,erano le 4 del pomeriggio....vidi entrando che essa era magnifica,le stanze perfette e la cosa che mi dava più tranquillità era la palestra....sembrerà una cosa stupida ma anche solo passargli accanto mi fece luccicare gli occhi.

N/f: T/n piantala di guardare la palestra come se avessi visto il tuo cantante preferito senza maglia,sei parecchio strana sorellona,ma ti voglio bene proprio perché sei così. Mi disse dandomi una pacca sulla spalla destra.

Questa cosa fece così tanto ridere mia madre che coinvolse anche noi in quella risata,ero arrossita leggermente perché effettivamente il mio fratellino aveva ragione.

N/m: N/f ringrazia che gli vengano quegli occhi con una palestra e non con un ragazzo,sappiamo quanto sei geloso della tua sorellona.

Lo disse con un tono scherzoso ma sincero,a quelle parole N/f si avvinghiò al mio braccio e ribettè: è normale,è mia sorella e guai a chi la tocca!

Io e mia madre ci guardammo e scoppiammo a ridere per la scena appena accaduta,nel frattempo arrivammo davanti alla sala insegnati,bussai e subito mi aprì un insegnante poco più basso di me con i capelli scuri e un paio di occhiali,mi guardò e poi disse

???: Buongiorno,tu devi essere T/n T/c, mi avevano avvertito che oggi saresti passata,io sono Ittetsu Takeda,il tuo professore di lingua giapponese.

Gli strinsi la mano e gli presentai la mia famiglia dicendogli che purtroppo loro non capivano la lingua e che avrei fatto da interprete,lui capì la situazione e mi fece anche i complimenti per come parlavo fluentemente,mi porse poi la divisa e mi fece una domanda.

Takeda: T/n hai già deciso se partecipare a un club? Nel caso fosse sì,quale? Così ti iscrivo.

T/n: Sì sensei,vorrei fare parte del club di pallavolo.
A quelle parole saltò letteralmente di gioia dicendomi che lui era a capo di quel club,però avrei dovuto far parte di una squadra maschile dato che non esisteva quella femminile. A quella notizia non mi lamentai,anzi ero felice...facevo fatica a parlare con le ragazze,infatti mia madre si lamenta spesso del fatto che sia un maschiaccio.

T/n: Sensei non ci sono problemi,parteciperò volentieri.

Con un sorriso stampato sul volto l'uomo mi diede l'orario delle lezioni e mi disse dove si trovava la mia classe;dopo averlo salutato e ringraziato spiegai alla mia famiglia cosa fosse successo,mia madre ormai si era rassegnata e mi disse di non fare troppo il maschiaccio,mentre mio fratello era più turbato...ma solo perché protettivo verso di me.

Spazio autrice
Che ne pensate per ora?
È solo l'inizio,ne succederanno tante.
~Tata

Tobio Kageyama x reader (Passione e Amore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora