Thymeria prese Leto in braccio e si rialzò. Lo fece scivolare sulla schiena, legandolo nella fascia, che strinse per non lasciarla troppo allentata, e, dopo aver rinfoderato l'arco, stringendo Aurora per mano.
«Siete stati bravi.» li lodò la madre, nonostante solo una manciata di minuti prima li avesse minacciati di scotennamento. «Vi ho dovuti inseguire per un bel pezzo prima di trovarvi e non vi siete fidati subito.»
«Mamma, posso avere la mia bambola?» chiese Aurora, alzando gli occhi speranzosa alla madre.
«Quando ci fermeremo a riposare, Aurora.» le ricordò la donna, con tono dolce. «Non possiamo tornare indietro se la perdiamo, lo sai.»
«Ma. Io. Voglio. La. Mia. Bambola.» scandì la bambina, pestando il piede ad ogni passo e la bocca storta in una smorfia.
«Signorinella, guarda che non siamo in una gita di piacere.» il tono della madre divenne improvvisamente gelido. «Nel caso in cui non te ne fossi accorta, abbiamo ancora molta strada da fare e i capricci non sono ammessi.»
«Voglio la mia bambola...» si lamentò ancora la bimba, con tono funereo e gli occhi che si riempivano di lacrime. «la mia bambola.»
«Aurora, non possiamo.» sospirò ancora Thymeria, continuando a camminare. «Fermati, c'è una buca.»
«Daaaaiiii...» trascinò la voce Aurora, mentre si fermava per non cadere.
Abbassò lo sguardo sulla buca e indietreggiò di un passo: era profonda almeno metà della sua altezza, larga più di un suo passo e, allungando lo sguardo in entrambe le direzioni, le sembrava che dovesse continuare all'infinito. Alzò lo sguardo lamentoso verso la madre, tenendola stretta per mano e non accennandosi a muoversi da lì.
Thymeria allungò il passo, saggiando la resistenza dall'altra parte prima di attraversare e poi si voltò verso la bimba che stava ancora tenendo per mano.
«Fai un bel salto, Aurora, ti tengo io.» le sorrise, rassicurante.
Aurora tentennò, spostando il peso da un lato all'altro.
«Ho paura...» piagnucolò la bimba.
Thymeria sospirò, alzando gli occhi al cielo.
«Pensa a questo, tesoro, se riesci ad attraversare questa buca, gli uomini cattivi che ci inseguono non ci potranno raggiungere.» cercò di rassicurarla.
«Ma non ce la faccio!» si lamentò Aurora.
Thymeria si sistemò meglio con le gambe, in modo da non rischiare di cadere dentro e allungò anche l'altra mano.
«Lo sai, dire di non farcela è il primo passo per fallire.» la rimproverò gentilmente.
«Daaaiii... non ce la faccio... ho paura.» protestò ancora la piccola.
«Di cos'hai paura?» cominciò ad indagare la donna.
«Di finire giù.»
«Se ti prendo io non cadi, tesoro... in caso, ti ritiro su.» la rassicurò. «Ora fai un bel salto.»
Aurora si piegò sulle ginocchia, studiando per bene il buco. Le sembrava che tante minuscole mani fossero lì sul fondo pronte ad afferrarla per non farle più vedere la luce del sole, ma poi spostò lo sguardo sulla madre, si fece coraggio e saltò in avanti in avanti. Thymeria strinse la presa sulla bimba e la tirò a sé, facendole allungare il salto fino a quando non fu per un pezzo oltre di lei. Si voltò verso la figlia, raggiungendola e sorridendole.
«Visto che ce l'hai fatta?» le disse. «Su, ora dobbiamo trovare un rifugio prima che cali il sole e cercare di asciugarci il più possibile.»
Aurora si guardò alle spalle e si concesse un sorriso d'orgoglio per l'essere riuscita ad affrontare quella grossa sfida. Le sembrava che quelle piccole mani si agitassero per non essere riuscite a catturarla, ma fossero troppo piccole per poter essere viste da laggiù. Rinfrancata, riprese il cammino verso l'alto con la madre.

STAI LEGGENDO
La disfatta di Floris
FantasyÈ guerra. Il re Emolus ha deciso di tentare la conquista del vicino regno, ma le sue forze sono in netta minoranza e ha perso la valle dei Sogni. Questa perdita causerà la coscrizione di tutti gli uomini in grado di imbracciare le armi, tra cui Arys...