Capitolo 24

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La falce di Lumos illuminava quasi quanto la faccia quasi piena di Algida e i tre stavano ancora camminando. Aurora si strofinò gli occhi e cercò di tenere alto lo sguardo, ma la testa le crollò verso il basso.

«Sono tanca...» mormorò la bambina, buttandosi seduta al suolo e cominciando a singhiozzare.

«Lo so, amore...» ansimò Thymeria, puntando il piede su un sasso un po' più alto e appoggiandosi con tutte e due le mani. «ma non possiamo fermarci all'addiaccio anche stanotte, abbiamo bisogno di trovare un punto sicuro dove accamparci e accendere un fuoco.»

La testa di Leto si rovesciò indietro e al piccolo scappò una russata. Non sapeva da quanto si era addormentato il piccolo, ma quanto meno era ancora vivo e sufficientemente tranquillo da russare.

«Ma non possiamo dormire come ieri?» singhiozzò la bambina. «Sono taaanca...»

Thymeria rimase in piedi, ma allungò la mano alla bambina.

«No, tesoro... ho visto un po' di nubi arrivare da sud.» rispose, con tono teso. «Non vorrei che ci bagnassimo stanotte... se ci ammalassimo poi non potremmo raggiungere papà, non credi? Dovremo restare fermi da qualche parte ad aspettare di guarire e penserebbe che ci sia successo qualcosa.»

La bambina a fatica si tirò su e Thymeria la abbracciò, dandole un bacio sulla testa.

«Brava la mia cucciola...» le rispose. «tra un po' arriveremo in uno spiazzo e potremo vedere la posizione delle stelle... sai cosa mi diceva l'istruttrice?»

«Quale ittruttrice?» chiese la bambina, incuriosita e prendendo per mano la mamma, facendosi trainare un po' da lei.

«Quella che mi ha insegnato a viaggiare nei boschi...» rispose, con un lieve sorriso. «che se mi fossi mai persa in uno dei boschi, avrei dovuto seguire la costellazione del cacciatore nella grotta, così sarei arrivata al mare e avrei potuto capire dove mi trovavo.»

«Pecché?» chiese la bambina, interessata.

«Perché la linea che va dal centro dell'arco alla base della grotta indica il sud.» rispose, con un lieve sorriso e contenta di aver trovato qualcosa per distrarre la piccola. «Tutto il sud del Tergis è affacciato sul mare, per questo non è difficile trovare qualche città in cui chiedere aiuto.»

«Cos'è un mare?» chiese la bambina, incuriosita.

Thymeria rimase silenziosa, mentre camminava e vedeva degli alberi diradarsi. «Hai presente il laghetto che c'era a Dossacles? Quello vicino al salice?» la bambina annuì. «Ecco, pensa ad un lago molto più grande, dove non riesci a vedere l'altro lato, e molto più profondo. Quello è un mare.»

La bambina rimase silenziosa e raggiunsero il limitare degli alberi. Thymeria si fermò e le indicò con un dito il cielo stellato.

«Guarda, quella è la costellazione del cacciatore nella grotta.» le spiegò, mostrandole le stelle dell'uomo con l'arco cui mancava la testa e l'arco di stelle sopra di lui. «Ora noi dobbiamo andare a sud, quindi dobbiamo seguire la linea che dalla stella centrale dell'arco va alla base della grotta.» ricordò quello che le aveva detto poco prima. «Poi, quando la valle comincerà ad essere alle nostre spalle dovremo andare verso est, questo vuole dire il punto dove alla mattina sorge il...»

«Sol, lo so...» sbuffò la bambina. «Madre Sophia me l'ha detto.»

Thymeria annuì e le indicò un'altra costellazione. «Vedi quelle altre stelle?» le indicò. «Quelle sono il trono di Sol, se dovremo muoverci ancora di notte non dovremo far altro che seguirle e ci porteranno a destinazione.» fece una pausa e abbassò lo sguardo su di lei. «Devi ricordarle per bene, perché io potrei non essere con voi.»

La disfatta di FlorisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora