DABI'S POV
Le notti calde e afose non mi erano mai piaciute, non sopportavo il rumore delle cicale che cantavano senza sosta. Non so perché ero uscito da quel covo di pazzi, semplicemente ne sentivo il bisogno. Avevo bisogno di staccare i miei pensieri dalla testa, avevo necessità di sentirmi libero e vuoto allo stesso momento, tanto che, mi bastò solo uscire in giardino per scaricare la tensione che avevo accumulato. Tensione per cosa? Era quello che non riuscivo a capire. Mi misi a sedere sui tre piccoli gradini posti prima della porta d'entrata. Una leggera brezza mi carezzava la pelle.
Fastidiosa.
Il tocco fresco e gentile dell'aria sulle mie bruciature, era qualcosa che mi creava ribrezzo. In realtà, prima di poter permettere anche solo a me stesso di poter toccare le mie stesse bruciature, ho impiegato un tempo non indifferente. Sentire quella pelle ruvida e rovinata, mi creava un'odio profondo verso ciò che ero. Però, c'era qualcuno che era riuscita a toccarmi senza troppi problemi e quel tocco..
Cazzo, lo amavo.
Amavo la sua delicatezza sul mio corpo e su quelle che lei definiva ferite, era convinta di potermi curare, era convinta che un giorno non avrei più sentito male, ma quello che non capiva è che ormai, io ero abituato a quel dolore, quel senso di malinconia che mi bruciava dentro. Io ormai ero fatto così, non poteva togliermi un pezzo di me, non avrebbe potuto, ma mi piaceva il fatto che lei continuasse a provarci. Prima di lei non mi ero mai innamorato, certo, ho sempre avuto fortuna con le ragazze, a detta loro, nonostante il mio aspetto, ero il ragazzo perfetto. Certo, finche non scoprivano che ero un Villain, allora li le cose prendevano completamente un'altra piega. In quel momento diventavo l'orribile mostro con le bruciature. Fanculo.
Però lei non si era tirata indietro, anzi, aveva trovato un modo per continuare ad amarmi nonostante tutto, nonostante ciò che fossi. Non mi aveva mai giudicato, sapeva quello che facevo e non le interessava, anzi. Non aveva mai fatto domande, ma si preoccupava ogni volta che uscivo, stava in pensiero per me, faceva notti insonni e passava le giornate con gli occhi vigili, scongiurando di non incontrarmi per sbaglio. Sapevo che dietro ogni suo minimo gesto c'era un amore indescrivibile, amore di cui io non avrei mai potuto fare a meno. Però come mi ha insegnato lei, alle cose belle, c'è sempre una fine, bella o brutta che sia. La nostra è stata decisamente dolce amara. Non avevo mai provato un sentimento simile. Ho sentito il cuore rompersi quando, per puro caso, quella sera me la sono ritrovata davanti. Ho sentito il mio cuore infrangersi in mille pezzi, quando mi disse quel "Ti amo" prima di attaccarmi. Mi sono sentito piccolo e meschino, perché l'ho dovuta mettere davanti ad una scelta assurda.
Me o il sogno della sua vita.
Chi ero io per farle un gesto simile? Non ero nessuno. Non potevo permettermi di darle anche questo peso. E' solo per questo che nel combattimento non mi sono risparmiato, se l'avessi fatto, le avrei mancato di rispetto come persona, ma soprattutto come Hero. E lei era una Hero di tutto rispetto. Certo, per natura le nostre idee erano agli antipodi, ma io avevo rispetto per lei e per le sue ambizioni. Non voleva aiutare le persone per la fama o ancora peggio per i soldi, lei voleva farlo solo perché voleva aiutare le persone, voleva contribuire per creare un mondo migliore. Ma il suo intento è stato spezzato in un'attimo. Quando l'ho vista legata a quella sedia, conciata nel peggiore dei modi, avrei voluto dare fuoco a Overhaul in persona, ma mi sono limitato a danneggiare la sua struttura, così facendo però ho aiutato involontariamente gli Hero, cosa che, andava contro i miei ideali, ma non avrei potuto fare nient'altro. Quella sera il mio unico pensiero era lei. Doveva uscirne indenne. Ma ero arrivato troppo tardi. Se solo quella psicopatica di Toga mi avesse avvisato prima, non avrei tardato così tanto.
Purtroppo però, non posso continuare a rimuginare sul passato, le cose erano già accadute, non avrei avuto modo di poter cambiare gli eventi. La cosa che mi tranquillizzava era sapere che lei stesse bene. Per lo meno era tenuta sotto controllo da quel pazzo di Bakugou. Quel tipo è dannatamente strano, ha tutte le carte in regola per unirsi alla League Of Villain, ma continua imperterrito sulla strada degli Hero, eppure i suoi modi di fare, non si addicono minimamente ad un Hero.
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Let Me Be Your Super Hero.|BAKUGOU XREADER
Fanfiction⚠️ATTENZIONE, ALCUNI CAPITOLI NON SONO IN ORDINE, CHIEDO SCUSA, MA NON RIESCO A SISTEMARLI IN ALCUN MODO.⚠️ (T/N), dopo aver frequentato per due anni una scuola per Hero, decide di cambiare scuola e trasferirsi lontano da casa per studiare alla U.A...