39 - Nuvole Bianche.

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Avevo giurato che ti avrei detto tutto, avevo giurato che ti avrei sbattuto in faccia ogni tuo sbaglio, ogni mia decisione, ogni mio sorriso, ogni tua brutta parola. Avevo giurato che mi sarei presa cura di te come tu ti eri preso cura di me, avevo giurato che avrei dedicato me stessa a te e avrei passato ogni mio singolo minuto al tuo fianco, avevo giurato di svegliarmi ogni mattina lasciandoti una bacio leggero sulle labbra, avevo giurato che ti avrei stretto a me ogni volta che le tue giornate sarebbero state difficili, avevo giurato che mi sarei arrabbiata ogni giorno, così che tu potessi sfogare un po' di quella tua rabbia repressa che tanto ti caratterizza, avevo giurato che sarei rimasta al tuo fianco in ogni momento, che ti avrei protetto da te stesso e da quella tua stupida corazza creata per non far entrare nessuno, che ti avrei protetto da chiunque si fosse messo contro di te. Avevo giurato un sacco di cose, avevo stilato un sacco di promesse, che avrei voluto dirti. Avevo giurato che ti avrei detto "ti amo" non appena fossi tornato a casa da me. Avevo giurato che ti avrei sopportato tutta la vita. Non puoi mancarmi di rispetto così, non puoi mandare al diavolo tutti i miei sforzi, non puoi, perché saresti una persona orribile se lo facessi, non puoi morire così davanti ai miei occhi. 

Perché sei fermo lì? Steso a terra, respirando a fatica, sdraiato dentro a quel liquido rosso che è il tuo sangue. Perché ti sei lasciato prendere? Perché ti sei lasciato bruciare da quella bestia immonda che guardavo con amore? Perché Katsuki, perché?

Perché sono davanti a te e non riesco a muovere un passo? Perché sono ferma qui, in ginocchio davanti al tuo corpo inerme, che inizia non respirare correttamente, perché non ti rialzi, perché non vai a spaccargli la faccia. Non era quello che volevi fare? Non volevi catturarlo una volta per tutte? Allora perché non ti rialzi.

E io? Io perché sono qui a guardarti, perché non riesco a fermare le mie lacrime, perché non riesco a fare niente di concreto per aiutarti, vorrei poter fare qualcosa, vorrei poterti urlare che sei un codardo buono a nulla, allora si che ti rialzeresti, giusto per inveirmi contro, ma non trovo comunque la forza di farlo, perché queste parole non si addicono a te. 

Katsuki, perché?

Perché proprio ora che sono arrivata ti stai lasciando andare? 

Mi fa male non poter vedere le tue iridi cremisi, mi fa male poter scorgere quella tua espressione di pura sofferenza. Katsuki, ho paura. Non puoi lasciarmi così. Ero corsa qui in tuo aiuto, non in tuo soccorso, la mia idea era quella di poter finalmente godermi una battaglia al tuo fianco, cosa che non ho mai avuto l'onore di fare veramente. Sono arrivata fino a qui solo per te, con la consapevolezza che domani saremmo tornati alla tua agenzia, e che dopo una bella lavata di capo, mi avresti messa sotto con gli allenamenti, perché tu vuoi che io sia più forte, più agile e veloce per potermi buttare in battaglia anche senza l'aiuto dei miei quirk. Perché lo so, tu vuoi soltanto proteggermi, anche se non lo dici apertamente. 

Katsuki, perché il tuo respiro è sempre più debole?

Ho ancora bisogno di te, così tanto che mi sento persa e sola a vederti ridotto in queste condizioni. Ti prego risvegliati, dai una svolta a questa storia fin troppo triste, aiutami ad andare avanti, oppure liberati di me e lasciami indietro, ma per favore non lasciarti morire qui tra le mie braccia. Non posso fare a meno di non stringerti a me, il sangue che fuori esce dal tuo corpo è fin troppo affinché io possa fermarlo con il laccio che ho creato usando il tessuto della tua maschera. Ho paura di perderti. Non farmi questo, sai quanto sarebbe faticoso andare avanti, credo di aver già perso troppo, non accetterei di perdere anche te. 

Ci eravamo promessi una tregua, le cose tra di noi stavano andando bene, quindi, perché?

Avresti potuto evitarlo, avresti potuto evitare quel colpo, lo so che avresti potuto, ma non l'hai fatto e non te lo perdonerò mai. Devi alzarti cazzo! Muoviti! Devi alzarti e continuare a combattere, ma questa volta devi combattere per la tua vita, non contro qualcuno, lascia che ci pensino i tuoi compagni, lascia che ci pensi io a tenere a bada tutto questo schifo che sta continuando imperterrito alle nostre spalle, prendendosi il merito di aver buttato giù uno tra i più forti Hero che ci sono su questo mondo. 

DANNAZIONE!

Katsuki. Avevi davvero così paura di dirmi "ti amo"? E' forse per questo che ti sei lasciato prendere? Non eri tu a non avere paura di niente? E allora perché diavolo non me l'hai detto quella sera? Perché ti sei trasformato a poco a poco in una persona che quasi stento a riconoscere, mostrandomi i lati migliori di te, consolandomi, abbracciandomi e facendo l'amore con me? Si perché è inutile girarci attorno, siamo due teste di cazzo piene d'orgoglio, non avremmo mai ammesso i nostri sentimenti, ci saremmo nascosti dietro a qualsiasi scusa pur di non ammettere ciò che era palese. Avremmo continuato a scambiarci affetto e cattiverie all'infinito pur di non dirci le cose come stavano. Avremmo continuato a far finta di odiarci, amandoci in segreto la notte, quando lontani da sguardi indiscreti, potevamo dedicarci interamente l'un l'altro, prendendoci in spalla tutte le preoccupazioni e i malumori che ci affliggevano, cancellandoli poi, con l'intrecciarsi dei nostri corpi.

Katsuki. Il tuo corpo sta diventando sempre più freddo e pesante, quasi fatico a reggerti. Ma nonostante i miei urli disperati non c'è nessuno che si sia accorto di me. Sono troppo impegnati a tenere a bada quello schifo attorno a noi, eppure io sono colpevole quanto loro. Ti ho nascosto una parte della mia vita che avresti dovuto sapere, ma che purtroppo non potrò più raccontarti. Non te l'avevo mai detto per puro egoismo, per paura. Avevo paura che non potessi capire la situazione nella quale ero finita, perché io Dabi lo amavo, l'ho amato con tutta me stessa, non mi interessava quale fosse il suo lavoro, io sono andata oltre a quei cliché, interessandomi di lui come persona, non come Villain. Avevo paura che raccontandoti tutto ciò ti saresti fatto un'idea sbagliata sul mio conto, accusandomi - come giusto che sia - di aver dato asilo ad un Villain, ma purtroppo non era così, io e Dabi eravamo qualcosa di fuori dal normale, per questo ci siamo lasciati andare.

 Ma io, ora non ho il coraggio di lasciarti andare. Non posso, ho troppe cose in sospeso da dover risanare, ho troppi progetti che mi passano per la mente. Quando finirà questa pioggia, che dolce, cerca di lavarti via il sangue di cui si è macchiata la tua pelle, vorrei potermi sdraiare accanto a te, sull'erba fresca, a guardare nuvole bianche, litigando per decidere che forma abbiano. Voglio poter tornare a casa distrutta da una giornata di lavoro, per prepararti la cena mentre tu prepari la tavola, vorrei poter addormentarmi sul divano, appoggiata al tuo petto mentre guardiamo un film, non voglio fare l'impossibile, voglio solo poterti vivere.

Non credo di chiedere molto.

(T/N):" QUINDI DANNAZIONE ALZATI E VIVI PER ME!" urlò disperata.

Si perché fino a quel momento (T/N) non era riuscita a proferir parola, aveva troppo da dire, ma non riusciva. Aveva continuato a stringere a se il corpo inerme del ragazzo, versando amare lacrime di disperazione. Lo stringeva a se, come se fosse l'ultima cosa cara rimasta, come se qualcuno lo stesse per portar via da lei. Lo stringeva accanto al suo cuore, così che potesse sentire quanto amore ci fosse dentro di lei, amore che avrebbe donato interamente a lui, perché il primo amore non si scorda mai, ma arriverà sempre quella persona che riuscirà a rubarti il cuore, riempiendoti le giornate con un solo ed unico pensiero. Per (T/N), quell'unico pensiero era lui, e ora le stava morendo tra le braccia, come stava morendo una parte di lei in quel momento. 

(T/N):" KATSUKI TI PREGO!" singhiozzò stringendo più forte il ragazzo " TI AMO, TI DEVI SVEGLIARE O NON POTRO' DIRTELO ANCORA, TI PREGO!" continuò.

Allertati dalle urla strazianti le squadre di soccorso più vicine si accorsero che qualcosa non andava, e da lontano, riuscirono a scorgere che quello che (T/N) costudiva gelosamente tra le braccia era Bakugou. Questi si lanciarono in soccorso dei due, ma prima che potessero arrivare, la ragazza strinse ancor più forte il biondo, sapendo che all'arrivo di quelle persone, il suo amato le sarebbe stato strappato via con prepotenza. 

(T/N):" Ti amo Katsuki - le tremò la voce più di quanto non facesse già - Ti prego, te lo chiedo in ginocchio, lasciami essere la tua Hero, lasciami essere quella che metterà fine al tuo lavoro, senza vanificare i tuoi sforzi. Lascia che ti protegga. Non lasciarmi qui, così. Non lasciarmi adesso. Ti prego." continuò abbracciandolo, mentre le sue mani lasciavano delicate carezze tra i capelli biondi del ragazzo.

" Ti amo.." sussurrò a fatica. 

Tremò la terra. Le tremò il cuore. Il cielo piangeva. 

Di felicità.



Let Me Be Your Super Hero.|BAKUGOU XREADERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora