37 ~ She Knows

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(T/N)'S POV.

Strana la vita. 

" Il giorno prima sei soddisfatto di ciò che ti sei creata, soddisfatta dei tuoi obbiettivi e dei tuoi traguardi, ma il giorno dopo, non esiste più niente, non c'è più nessuna certezza, non c'è più nessuna possibilità. "

Questa frase me la ripeteva spesso mia madre. Me lo ripeteva in quei giorni dove ero convinta di non avere niente, in quei giorni tristi dove niente aveva più senso per me. Grazie a quelle parole, riuscivo veramente a rendermi conto, che la mia vita era ricca, piena di gioia e persone a me care, e che quelle mie frasi malinconiche erano solo il risultato di una brutta giornata o di uno stato d'animo cupo. 

Ancora oggi, dopo anni, continuo a ripensare a quella frase. Ad oggi, devo ringraziare me stessa e la mia famiglia, sono arrivata dove altri non sono potuti arrivare, ho lavorato in due delle agenzie di Heros più importanti del Giappone, nonostante io abbia perso il mio quirk, non faccio altro che combattere per riprendermelo. Sono sempre stata una persona combattiva, non mi arrendo davanti a niente, ma a volte ho i miei crolli, purtroppo però, quelli non posso controllarli, oppure se ci riuscissi, vorrebbe dire che avrei perso il controllo sulla mia parte umana. Sono contenta anche di essere fragile, di avere un lato che non mostro a nessuno, un lato che per quanto mi faccia sentire male, mi alleggerisce. Anche se ormai, non è più un segreto questo mio lato, qualcuno l'aveva scoperto e aveva deciso di conviverci, con le buone o con le cattive. 

Si perché l'unica cosa che effettivamente non potevo controllare nella mia vita, era proprio lui: Katsuki.

Erano passate ormai tre settimane da quella volta in cui passammo la sera a guardare le stelle. Era stato strano quella sera, si era addolcito parecchio, forse si era veramente accorto di quel che non andava in me quel giorno, o forse, iniziava ad affezionarsi a me. Non saprei rispondere a questo mio quesito, l'unica cosa che mi era chiara era che le nostre liti erano notevolmente diminuite, anche se non erano ancora del tutto cessate, ma a me andava bene così. Avevamo iniziato a comportarci diversamente l'uno nei riguardi dell'altro. Avevamo iniziato ad instaurare un dialogo significativo, ci parlavamo normalmente, ero riuscita addirittura a parlargli del mio passato, delle vicende che mi erano capitate, sempre senza nominare Dabi. D'altra parte, per quanto lui fosse restio, aveva iniziato a raccontarmi qualche piccola cosa sul suo conto, questa potevo considerarla una vittoria, dato il suo carattere particolarmente chiuso e diffidente. 

Non c'era notte in cui non dormissimo insieme, accoccolati. Alcune volte, non dormivamo affatto, bastava che ci guardassimo un'attimo negli occhi mentre ci tenevamo abbracciati e il tutto finiva con noi due intenti a fare l'amore. 

Ma posso chiamarlo amore? Avrei veramente potuto definirlo tale? 

Avrebbe anche potuto essere puro e semplice sesso, nessuno dei due aveva negato l'attrazione fisica che ci accomunava, ma nessuno dei due aveva azzardato a mettere un'etichetta a quello che eravamo. Per quanto ne sapessi, noi, eravamo solo due amici. E forse, anche quella, era un'etichetta azzardata.

Eppure le cose che facevamo insieme erano le classiche cose che fa una coppia. A partire dalla colazione, il lavoro, il pranzo, le faccende di casa, la cena e il dormire, non c'era una cosa in cui non fossimo complici. Avrei davvero voluto sapere cosa ci fosse tra di noi, ma non avrei rovinato quella nostra stabilità solo per avere una conferma di quello che già avevo.

Bakugou:" Se anche rimani impalata davanti all'armadio non cambieranno le cose che ci sono dentro, quindi, sbrigati a vestirti e sparisci di qui, Aizawa ti aspetta." commentò tranquillamente passandomi accanto.
(T/N):" Uhm - sorrisi - Certo adesso me ne vado, stupido idiota."
Bakugou:" Fingerò di non aver sentito, stronza." 

Let Me Be Your Super Hero.|BAKUGOU XREADERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora