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Quella notte nel sonno ho alternato incubi del passato al desiderio di labbra carnose, svegliandomi infine di soprassalto all'alba.

Per fortuna a quell'ora non ho trovato nessuno in piedi quindi sono uscita di casa per andare a fare una corsa.

Un'ora più tardi dopo, aver percorso sei chilometri, una doccia rigenerante, un buon caffè e un pezzo di torta rimasto dalla serata precedente sono pronta per andare a lavoro senza aver visto in casa anima viva. Dopo tutto è più che normale che dormano ancora tutti alle sette del mattino.

Esco di casa per prendere la mia auto e l'istinto mi fa sollevare lo sguardo verso il piano superiore.

Lo sorprendo, col suo sguardo fisso su di me, appoggiato sulla balaustra della veranda che gira per tutte le camere da letto. Petto nudo e asciugamani in vita.

Merda!

E' sexy da morire anche a quest'ora del mattino che si presume si sia appena alzato.

Come una ladra in fuga, mi precipito a salire e mettere in moto la macchina.

Entrata in reparto, con un lungo respiro, percepisco l'aroma di caffè che si mescola ai prodotti di pulizia delle sale. Come effetto immediato i miei muscoli si placano dalla tensione all'istante.

In sala operatoria il tempo è scandito dal cambio turno di infermieri e anestesisti che mi ricordano che avrei dovuto finire il mio già trenta minuti fa e invece noi resteremo qui per finire l'intervento che abbiamo iniziato. Questo è quello che succede quando ti capita un pronto soccorso a un'ora dalla fine della tua giornata lavorativa.

Tre ore più tardi, termino finalmente questo lungo turno.

Ho trovato la forza solo nel pensiero che da domani avrò tre giorni per riposarmi comodamente nella mia vecchia camera di Anagni.

Guardo l'ora, se non ricordo male, Leo dovrebbe essere ancora in Studio.

Ho davvero bisogno di parlare un po' con lui e non posso aspettare domani.

<< Salve Ginevra.>> Non appena entro nell'appartamento che ospita il rinomato studio dell'avvocato Marinelli, la segretaria mi accoglie con un caloroso saluto.

<< Signora Nilde! Come sta?>> saluto.

<< Bene cara. Sei qui per Leonardo?>> mi chiede sapendo già il motivo della mia visita. Annuisco alla sua domanda così scontata.

Controlla nell'agenda per assicurarsi che in questo momento non sia occupato con qualche cliente e poi mi fa cenno con la mano che posso raggiungerlo nella sua stanza.

Lo studio è molto affollato tra dipendenti e tirocinanti, ma per fortuna non perdo tempo a salutare tutti.

<< Disturbo?>> sorrido nel vedere Leo impegnato a leggere qualcosa su uno dei suoi codici.

<< Tu mai!>> non appena mi vede entrare mi raggiunge per abbracciarmi. Mi è mancato così tanto, è sembrata un'infinità di tempo che non ci vedevamo.

<< Sono passata per un saluto prima di tornare a casa.>> mi siedo accanto di fronte a lui buttandomi quasi di peso per la stanchezza.

<< Vuoi un caffè?>> mi chiede << Nilde per favore due caffè.>> chiede al telefono senza aspettare la mia risposta.

<<Allora quale grande catastrofe ti ha spinta fin qui?>> sorride.

Sa perfettamente che se sono venuta a trovarlo a lavoro è sicuramente qualcosa di urgente, che non poteva aspettare domani quando ci saremmo visti con Cesare ad Anagni.

Heartbeats &quot;Battiti&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora