<< Quanto ti fidi di quel tizio?>> Chiede dopo diversi minuti di silenzio in macchina.
Sorrido sarcastica, rivolta verso il buio della strada al mio lato, senza rispondere.
Che faccia tosta!
Proprio lui si permette di essere diffidente su Diego.
<< Ti senti meglio?>> continua a chiedere facendo finta di ignorare il motivo di questa mia reazione.
Mi basta solo il pensiero per farmi sentire di nuovo male. Quelle mutandine, lui tutto scompigliato... sono chiari segni di ciò che è avvenuto in quell'ufficio.
Credevo che solo con me avesse...
Basta devo togliermelo dalla testa!
Finalmente arriviamo davanti al cancello di casa.
Questa forzatura sta per finire... era ora.
Contro ogni mia immaginazione, Edo mette il freno a mano lasciando i fari accesi contro il cancello in ferro che nel frattempo spalanca le porte, tiene ben salde le mani sullo sterzo e riprende a parlare, questa volta a denti stretti << Potresti degnarmi almeno di una risposta!>> conclude voltandosi per rivolgermi il suo sguardo accusatorio.
Sospiro e chiudo gli occhi prima di affrontarlo.
Sono sul punto di insultarlo, dirgliele di tutti i colori e invece mi limito ad un semplice << Io non parlo con te!>> Apro lo sportello e scappo verso il cancello per oltrepassarlo.
<<Gin! Ginevra sali subito in macchina! Ginevra!>> urla mentre io lo ignoro allontanandomi da lui, da tutto questo, verso un angolo tranquillo del giardino.
Alle mi spalle, lo sento risalire in macchina e accendere il motore, tiro un sospiro di sollievo convinta che sia finito tutto visto che si dirige verso i parcheggi davanti casa.
Per pochi secondi ritorno a sentire la quiete.
All'improvviso Edo sbuca sotto gli alberi, il suo adesso è uno sguardo autoritario, mi prende per mano e mi trascina letteralmente fino alla serra in vetro. Dalla tasca dei pantaloni ne esce la chiave per aprirla e una volta dentro richiude la porta a chiave << Cosa... cosa stai facendo? Voglio uscire di qua!>> chiedo mordendomi il labbro e incrociando le braccia contro il petto in segno di protezione.
<< Non ce ne andremo finché tutti e due non ci diremo ogni cosa.>> ribatte secco.
<< Non ho nulla da dirti!>> Ribadisco.
<< Dunque non vuoi dirmi per quale motivo Miscia sostiene di averti incontrata al di fuori del Lusting?>> serra la mascella e io del tutto spiazzata resto inebetita.
Perché quel tizio gli e lo ha detto. Non era necessario che sapesse.
<<Dimmi perché vi siete incontrati? Lui non deve toccarti!>> Avanza puntando il dito.
<< No. Non è andata così. E' stato tutto un caso. Ero in ufficio da Leo e lui è arrivato. Non sapevo fosse un cliente dello studio. Ho fatto finta di non riconoscerlo, ma lui evidentemente ha voluto chiarire di avere un'ottima memoria.>> Deglutisco e mi giustifico.
<< Non devi averci più a che fare con lui! Hai capito? Se dovesse ricapitare non devi esitare a dirmelo.>>Annuisco d'accordo con quello che ha appena detto visto che ogni volta che vedo quell'uomo non ho un'ottima sensazione e fino ad ora miei sensi non hanno mai sbagliato.
<<Adesso>> avanza <<vuoi dirmi perché ti sei sentita male e adesso sei così arrabbiata nei miei confronti?>> mi guardo intorno in cerca di una via di scampo, ma purtroppo sono in trappola.

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Heartbeats "Battiti"
Chick-LitEsattamente c'è un momento tra uno sguardo e un bacio in cui il mondo si ferma. Quel momento è così intenso che quando finisce, solo allora capisci che è solo l'inizio. Entrambi segnati dai loro passati, scopriranno col tempo che una volta svelat...