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<<Buongiorno.>>

Apro appena gli occhi e lui è al mio fianco già pronto a riempirmi di baci.

<<Sapevi di parlare nel sonno dormigliona?>> spalanco gli occhi sperando di non aver detto qualche sciocchezza.

<<Cosa ho detto?>> chiedo, ma lui resta in silenzio limitandosi a sorridere. Lo guardo, cercando di decifrare un indizio ma dalla sua bocca non esce una parola, men che meno dalla sua espressione.

Mi ritrovo sdraiata sul letto a guardare il suo viso a pochi centimetri dal mio. << Non hai idea di quanto sia stato difficile non sfiorarti durante la notte con te così al mio fianco>> mi studia.

Il cuore inizia a battermi forte, provocandomi una reazione al basso ventre.

<<Ho qualcosa che non va così?>> Chiedo in maniera civettuola.

<< E' proprio questo il problema... non hai niente che non va.>> sussurra con tono spezzato, il viso cupo come se stesse soffrendo, allora capisco a cosa si stesse riferendo. La sua erezione sbatte sulla mia coscia.

La sua bocca è sulla mia in un attimo, imponendomi un ritmo lento mentre le sue mani sono già sotto la stoffa della mia maglietta.

<<Piccola le tue curve mi fanno impazzire. Non ne hai idea quanto!>> sussurra mordicchiandomi il lobo dell'orecchio e lasciandomi una scia di brividi. Si ritrae mentre io ne voglio di più.

Mi afferra il fianco in segno di possesso e mi posiziona sotto di lui. In risposta sollevo le anche per incitarlo a continuare. A volte lo odio per il modo in cui mi ha resa così dipendente da lui, ma allo stesso tempo mi ha fatto scoprire quanto può essere bello superare il limite.

Mi perdo in lui e nel suo tocco. Preme la sua erezione in mezzo alle mie cosce <<Dio mio Gin, voglio entrarti dentro. Adesso.>> Le sue parole diventano ipnotiche.

Col dito sposta le mie mutandine e con lentezza lo muove dentro di me. Sento il respiro che si spezza.

Mi contorco sotto di lui in preda al piacere, finché lui non ne ha abbastanza di questo gioco, libera la sua notevole erezione e con gli occhi fissi nei miei si spinge dentro di me.

Dalla sua gola provengono gemiti rochi di puro piacere.

Ha un ritmo implacabile mentre mi cavalca, rendendo il piacere così forte dal portarlo quasi al limite del dolore.

Si irrigidisce liberandosi dentro di me. L'orgasmo si irradia su ogni nervo mentre il suo cuore batte contro il mio.

Siamo esausti. Si sdraia di fianco, reggendo la testa con la mano per continuare a guardarmi mentre riprendo il fiato dal sesso mattutino.

<< Non mi dirai mai cosa ho detto vero?>> Chiedo sapendo già la risposta.

Si limita a sorridermi prima di alzarsi dal letto e indossare di nuovo i suoi boxer.

<< Ti andrebbe di andare a correre?>> Chiede continuando a rivestirsi.

<<Ancora attività fisica?>> La mia è una battuta sarcastica, ma in effetti non mi farebbe male una corsa per iniziare la giornata <<Perché no. Ci sto>> continuo.

<<Bene allora tra mezz'ora sotto.>> Esce guardingo dalla stessa finestra da cui è entrato ieri sera, lasciando me ancora a letto alle prese con il post- sesso con Edoardo Fontana.

Dieci chilometri con lui dietro di me, non sono stati certo facili da sopportare con i suoi continui apprezzamenti sulle mie curve.

Arriviamo a casa che sono letteralmente stremata.

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