XXII

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"Allora cosa sta succedendo tra te e Tillie?" Tikki riusciva a sembrare eccitata anche quando era completamente senza fiato, siccome doveva correre per stare al passo con i passi arrabbiati di Alfie.

"Chiedimelo quando sarò di nuovo felice." gli occhi di Alfie erano assottigliati in direzione della capanna di Hagrid e i suoi capelli rosso fuoco scioglievano immediatamente la neve che si posava sopra. Lui e Tikki raggiunsero la porta e Alfie bussò senza interruzione, colpendo Hagrid nello stomaco quando si aprì... Hagrid non se ne rese conto. I suoi capelli erano anche più disordinati del solito e i suoi occhi erano rossi e gonfi.

"Oh, tutto bene Alfie?" chiese il grande uomo tristemente e Alfie scosse la testa furiosamente,

"Vuoi che le strappi la testa, Hagrid? Perché sono molto capace di farlo." Alfie irruppe nella capanna e si lanciò sul divano mentre Tikki lo seguiva facendo un sorriso ad Hagrid e dandogli una pacca confortante sul braccio. Fang trotterellò verso loro e appoggiò la testa sulle ginocchia di Alfie mentre il ragazzo gli accarezzava la testa distrattamente. Hagrid si mise a sedere al tavolo e si prese la testa tra le mani.

"Tutti lo sanno." le sue parole erano ovattate e Alfie si alzò bruscamente, colpendo inconsapevolmente Fang in faccia, e Tikki accarezzò la testa del cane mentre Alfie andava accanto a Hagrid,

"E quelli a cui importa sono dei bastardi!" disse Alfie e Hagrid alzò la testa,

"Alfie!"

"Dico sul serio, Hagrid. Non mi importa che tua madre è una gigante perché ti conosco e so quanto sei buono. Alle persone che ti conoscono e ti vogliono bene non importa dei tuoi genitori, non importa cosa dice Rita Skeeter. C'eri per mia mamma mentre crescevo e mio padre era sospettato di omicidio. Le persone che vale la pena avere nella tua vita, Hagrid, sono quelle che non lasciano che qualcosa di così insignificante come da dove vieni o il tuo sangue o la tua razza o la tua sessualità o altro, cambi quello che pensano di te perché ti amano per quello che sei." Alfie tirò indietro una sedia e si mise a sedere. Hagrid e Tikki lo guardavano a bocca aperta mentre il ragazzo continuava la sua filippica. Anche Fang sembrava incuriosito, "Guardami! Io sono bisessuale e comunque ho degli amici che mi vogliono bene e la mia famiglia e, ovviamente, ho dovuto affrontare cose negative prima! Ho avuto un amico fino al terzo anno, il suo nome era Marcus." Tikki sussultò quando ricordò cosa era successo, "Eravamo più amici possibile," continuò Alfie, "ma quando avevo quattordici anni ho detto di essere bisessuale e Marcus decise che non voleva più essere mio amico. Mi ha insultato in tutti i modi e mi ha fatto sentire uno schifo per quello che ero ma sai cosa? Non ho nascosto la mia sessualità perché ero orgoglioso di essere quello che ero. All'inizio, ero a disagio e credevo a quello che diceva Marcus ma avevo amici che mi hanno ripreso e convinto che dovevo amare chi ero. Quindi l'ho fatto." Alfie mise una mano sulla spalla di Hagrid, "Sii orgoglioso di chi sei, Hagrid." disse lui a bassa voce, "Non lasciare che gli altri ti dicano cosa fare perché non sono neanche la metà della persona che sei... metaforicamente e letteralmente." Alfie sorrise caloroso e Hagrid si asciugò gli occhi, ricambiano il sorriso di Alfie.

"Quando sei diventato così intelligente, Alfie?" chiese Hagrid e Alfie scrollò le spalle con un sorriso.

"Sei il figlio dei tuoi genitori, Alfie Black." una voce divertita arrivò dalla porta e tre teste si girarono per vedere il Preside che li stava guardando con gli occhi scintillanti, "Sembra proprio qualcosa che direbbe tua madre."

"È per questo che so che è la verità." disse Alfie raggiante e Dumbledore ridacchiò, "Ma non dire a Papà che l'ho detto."

———

"Dove pensi di stare andando?"

Mia grugnì silenziosa per paura di Madama Pince e si girò indietro per vedere Hermione guardala seria,

"Mione! Sono annoiata!" sussurrò lei e Hermione fece un verso di disapprovazione,

"Sei tu che hai chiesto aiuto per studiare!"

"Non sapevo che ci sarebbero volute cinque ore!" Mia agitò le braccia,

"Dove stavi andando?" ghignò Hermione e mise giù il libro mentre Mia alzava gli occhi e incrociava le braccia,

"Va bene. Se devi sapere, stavo andando a vedere Dean." Mia fece finta di non essere annoiata e si guardò le unghie. Hermione batté le mani e si alzò, raccogliendo le sue cose e prendendo la mano di Mia per tirarla fuori dalla biblioteca.

"Ooh che cosa emozionante!" Disse Hermione quando furono abbastanza lontane, "Ti truccherai? Mi è rimasta della Tricopozione lisciariccio!"

"Mione, mio nonno l'ha inventata." Mia ridacchiò e Hermione arrossì, "Ma grazie." sorrise lei e mise una mano sulla spalla dell'amica, "Devo andare, ma per la cronaca-" abbassò la voce a un sussurro, "Ron è un coglione." Mia ghignò mentre Hermione grugniva. "Ma lo conosco da una vita e gli voglio bene. Rinsavirà e capirà che è follemente innamorato di te... è solo un poco ottuso quindi dagli tempo."

Mia lasciò Hermione ad arrossire nel mezzo del corridoio mentre lei andava verso la Torre di Grifondoro. Raggiunse il dipinto e disse la password che Harry le aveva detto. Mia aveva sempre amato la sala comune di Grifondoro. I suoi genitori le avevano parlato dell'atmosfera calorosa e dei soffici divani quindi aveva deciso di passare quando più tempo possibile lì, essendo una Corvonero. Avere Harry aiutava sicuramente.

"Ciao Harry." Mia si buttò accanto al cugino sul cuscino davanti al divano e si accoccolò al suo fianco. Harry automaticamente le mise un braccio attorno e la strinse,

"Sei venuta a vedere Dean?" chiese lui e Mia annuì, "Se si sta comportando in modo strano-"

"Tu no!" Mia lo interruppe e si mise a sedere, rivolgendogli uno sguardo severo. Harry sembrò immediatamente sentirsi in colpa e si scambiò uno sguardo d'aiuto con Ron,

"È mio compito come tuo fratello maggiore-"

"Oh porca miseria." Mia si prese la testa tra le mani,

"Calmati, Mi." Ron fece una risatina e lei alzò la testa, "Harry non è proprio una persona minacciosa."

Mia e Ron risero mentre Harry stava seduto lì molto offeso con la bocca aperta e le braccia incrociate. Con le risate di Mia, lei non sentì i passi che scendevano le scale del dormitorio e non seppe che erano stati raggiunti da Dean finché non si mise a sedere sul bracciolo del divano.

"Cos'è così divertente?" chiese con un sorriso e Mia alzò lo sguardo su di lui. Guardò il suo aspetto rilassato e incrociò di nuovo gli occhi di Ron che stava cercando di non ridere, scoppiando immediatamente a ridere di nuovo.

"Penso- ahaha - penso che questo dimostri quello che hai detto, Ronald." Mia si strinse lo stomaco mente Ron si asciugava una lacrima e Harry iniziava a borbottare sottovoce, girandosi per non guardare i suoi amici.

Back to Black | Golden Trio EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora