XXXVIII

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Era un giorno importante a Grimmauld Place. Il 12 Agosto del 1995 non solo era il giorno dell'udienza disciplinare di Harry, ma era anche il giorno del ritorno di Nathan Kennedy cioè Dio. Mentre Harry veniva obbligato a mangiare un toast da Molly e Thalia, Eloise era seduta a gambe incrociate davanti alla porta d'entrata, aspettando l'arrivo del suo amico. Sirius e Eloise non vedevano Nathan da quando si era trasferito in America nel 1977 per sposare un famoso giocatore di Quidditch e avere il suo personale giornale di gossip ( Nate's Late Night Gossip Gate- una lettura molto istruttiva con una serie di storie dal nuovo schema all'uncinetto di Karen al divorzio di Nate. Questa storia era durata tre uscite a causa dall'ampio uso di colorate invettive di Nate nei confronti del suo ex Louis e su quanto fosse una testa di cazzo).

Era mattina molto presto e Harry si stava preparando per andare a lavoro con Arthur ma l'intera famiglia si era alzata per salutarlo... più o meno. Sirius si stava addormentando al tavolo e stava girando il caffè con il lucidalabbra di Eloise che era rimasto fuori; Mia era ancora a letto ma aveva lanciato giù un aeroplano di carta con sopra scritto 'buona fortuna'; Alfie stava russando mentre dormiva in grembo al padre; Eloise era seduta di fronte alla porta come una pazza come precedentemente detto; James era quasi l'unico della truppa Potter/Black ad essere abbastanza sveglio da intrattenere una normale conversazione; e Remus era alla sua terza tazza di caffè e quinta tavoletta di cioccolato- anche se la stava dividendo con una Tonks visibilmente privata dal sonno. Thalia aveva tentato di chiedere a Harry come si sentisse ma dopo che lui si era ficcato in bocca un toast intero e l'aveva guardata con le guance come uno scoiattolo, lei aveva deciso che era inutile e si era messa a parlare con James e Remus.

"Come se Hogwarts avesse una piovra che mangia toast." sbuffò la donna mentre dava pacche sulle spalle a Harry che aveva iniziato a strozzarsi per l'enorme quantità di pane in bocca.

"Una piovra gigante che mangia toast." James corresse, "Ti solletica anche i piedi quando nuoti nel lago." sorrise tra sé e sé mentre ricordava i pomeriggi passati a sguazzare nella scintillante acqua del Lago Nero, Eloise attaccata a Sirius, Remus che cercava disperatamente di arrotolarsi le maniche del maglione, Peter che scivolava e scompariva sotto acqua per un rilevante periodo di tempo, Lily che faceva finta di non starsi divertendo-

"Beh, sono gelosa. Beauxbatons non aveva altro che veela troppo paranoiche sul fatto che io andassi dietro i loro brutti ragazzi." Thalia ghignò e James rise fragorosamente, guadagnandosi un aggressivo 'shhh' da Alfie. "Sai, sono quasi venuta a Hogwarts." continuò Thalia e James inarcò le sopracciglia,

"Come mai?" chiese Remus mentre offriva a Tonks l'ultimo quadrato di cioccolato e si girava verso Thalia nell'esatto momento in cui Tonks arrossiva.

"Sono stata quasi espulsa per aver fatto uno scherzo a tutto il corpo studentesco." disse Thalia orgogliosa e la mascella di James cadde leggermente. L'uomo rimase in silenzio finché non si avvicinò a Remus e abbassò la voce a un sussurro,

"Ragazza. Dei. Sogni." disse lui e un sopracciglio di Thalia si inarcò, avendolo evidentemente sentito. La coppia si scambiò degli sguardi mentre Remus li guardò con un sorriso furbo finché un grido non arrivò dall'entrata,

"Ancora non è qui e già non mi sento il sedere!" Eloise piombò nella cucina, "Dannato pavimento polveroso con il dannato legno duro e il dannato- oh ciao, Alfie tesoro, hai dormito bene?" Eloise notò che Alfie si era alzato dal grembo di Sirius e la sua voce si addolcì. Gli baciò la guancia e poi la guancia di Sirius mentre rubava il caffè di Thalia.

"Umm, quello era mio." la mora distolse lo sguardo da James,

"Era è la parola chiave." rispose Eloise mentre prendeva un sorso e Thalia non ebbe il tempo di dire qualcosa di ugualmente sfacciato mentre Arthur Weasley si alzava dalla sedia e mormorava a Harry di non preoccuparsi. Il rosso pulì il suo piatto mentre Molly mormorava a Thalia e Eloise qualcosa sullo stato dei capelli di Harry.

"Sono sempre stati così, Mol." Eloise sorrise affettuosamente al nipote, "Avresti dovuti vedere Mamma ogni volta che andavamo a qualche cena elegante e sembrava che Papà e James avessero preso la scossa."

"Grazie a Merlino, Alfie ha preso i miei capelli." ghignò Sirius e lui e il figlio scossero i capelli scuri allo stesso tempo.

"Questa l'hanno provata?" mormorò Thalia a Eloise,

"Non sarei sorpresa, Thals." rispose la donna ed entrambe fissarono Alfie e Sirius. Tonks sbadigliò rumorosamente e lasciò cadere la testa sulla spalla di Remus. Le teste di Eloise e Thalia si mossero per assistere a questo gesto e un ghigno si fece strada sulle loro labbra in perfetta sintonia. Le guance di Remus divennero rosa chiaro ma le due donne non dissero niente mentre Arthur chiedeva a Harry se era pronta.

James abbracciò il figlio e gli augurò buona fortuna, Eloise fece lo stesso prima che venisse trascinato via da Arthur. Alfie gli gridò dietro un ciao prima di stendersi di nuovo sulle gambe di Sirius. James guardò fuori la porta e si passò una mano nei capelli, la preoccupazione visibile sul suo volto. Thalia si alzò dal suo posto e avvolse la mano attorno al suo braccio, tirandolo in un'altra stanza. Eloise sospirò silenziosamente e torno a sedersi, girandosi verso Sirius che stava accarezzando i capelli di Alfie. Un sorriso si aprì sul volto di lei e si ampliò quando Mia arrancò nella stanza. Gli occhi della ragazza erano ancora chiusi ma camminò direttamente verso Eloise e aprì le braccia con un broncio sulle labbra. Eloise grugnì e tirò Mia a sedersi sul suo grembo, la testa di Mia subito si nascose nel petto di Eloise e la donna scambiò uno sguardo con il marito. Gli occhi di Eloise si spostarono da Mia accoccolata sulle sue ginocchia a Alfie addormentato sul padre e scosse la testa,

"I nostri figli sono dei tali bambini." mormorò lei e Sirius grugnì,

"Ma sono così carini!" disse Molly e passò una mano sulla testa di Mia.

Fu in quel momento che il campanello suonò e Eloise si congelò,

"Molly! Molly! Porta! Molly! Nathan! Porta!" disse Eloise in frasi spezzettate e Molly le diede una pacca sulla spalla prima di andare alla porta. Eloise si girò ad occhi spalancati verso Sirius e la bocca di lui si aprì in un sorriso. Il suono della porta che si apriva fece dimenare eccitata Eloise nel suo posto (attenta a non svegliare Mia ovviamente) e ben presto un morbido, calmante, dolce accento irlandese squillò nella casa,

"INDOVINATE CHI CAZZO È TORNATO STRONZI!"

Back to Black | Golden Trio EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora