XLIII

115 5 1
                                    

Mia e Harry stavano avendo la loro solita chiacchierata. Era domenica mattina e i cugini erano seduti al loro solito posto nel giardino, si stavano godendo gli ultimi residui di calore estivo. Harry era di cattivo umore mentre raccontava a Mia cosa era successo con Seamus.

"Lui pensa che sono un bugiardo."

"Beh è una cosa buona che è allergico al burro d'arachidi perché altrimenti mutilarlo sarebbe significativamente più difficile e più facilmente rintracciabile." disse Mia mentre guardava verso le finestre del castello, il sole che si rifletteva su di esse e rimbalzava sulla superficie del lago.

"Non puoi ucciderlo, Mia." disse Harry mentre si sedeva con la testa tra le mani e Mia lo guardò.

"Mi hai sentito dire uccidere?" rispose lei ma Harry non rispose. Mia sospirò piano e si passò una mano tra i  folti boccoli castani. "Posso parlare con Dean se vuoi."

"Veramente?" la testa di Harry scattò su e una ciocca di capelli gli cadde sul volto. Mia represse un sorriso e annuì. "Non ci avevo nemmeno pensato." ammise lui e Mia gli mise una mano sulla schiena,

"Dean sa che è la verità quindi gli suggerirò di convincere anche Seamus... in più, se vado con lui, io posso implorare la violenza." Mia entrò in trance mentre pensava di strappare le orecchie di Seamus.

"Me la sono presa anche con Hermione." disse piano Harry. Mia lo guardò e si accigliò alla vista del senso di colpa sul suo volto. "L'ho accusata di parlarmi alle spalle con Lavanda." continuò lui e, quando vide il suo cipiglio, lo confuse per uno di delusione. "Lo so che lei mi crede ma mi sento solo. Soprattutto ora che siamo lontani da Papà e Elle e Sirius perché erano sempre lì a convincermi che non stavo perdendo la testa." Harry giocava con le sue mani e Mia incurvò le spalle leggermente.

"Ci sono tante persone al tuo fianco, Harry. Lo sai che io e Alfie saremo dalla tua parte in qualunque caso."

Harry annuì e rivolse un sorriso tirato a Mia. "In più," disse Mia, un sorriso diabolico che si formava sul suo volto e che la faceva sembrare ancora più spaventosamente uguale al padre, "So come provare agli scettici che mio cugino non è pazzo."

"Cosa-"

"Non farci caso Hazzer." Mia saltò in piedi dal suo posto e sorrise maniacalmente, "Lascia tutto a me."

———

Mia aveva invitato Alfie nella Stanza delle Necessità, per qualche motivo, così il ragazzo era andato immediatamente. Aveva detto anche a Tillie di raggiungerli quindi si fermò alla Torre di Corvonero, dove si erano messi d'accordo per incontrarsi, per incontrorla. Aspettò davanti alla porta, senza provare neanche a rispondere all'indovinello ma, dopo circa dieci minuti, Alfie si era annoiato (la sua pazienza era la stessa di Sirius Black) e si avvicinò al battente di broncio che immediatamente prese vita.

"Che cos'è che dato una volta, ne avrai due o nessuna?" disse l'aquila e Alfie immediatamente fece una smorfia.

"Che razza di domanda è? Solo perché fa rima le persone pensano sia un indovinello? Che idiozia." Alfie incrociò le braccia e si appoggiò al muro, continuando a borbottare infastidito. Dopo qualche altro minuto, la noia prese di nuovo Alfie e con riluttanza si avvicinò di nuovo alla porta, "Prova di nuovo, patetica scusa di una porta."

"Che cosa viene sempre ma non arriva mai?"

"Fottuta Tillie, ecco chi. La sto aspettando da quindici minuti!"

"È incorretto." disse il battente e Alfie si passò una mano nei capelli,

"Beh non lo so cazzo! Sono un Tassorosso per l'amor di Merlino! Mi ricordo piccole melodie non inutili indovinelli che non hanno un fottuto senso!"

"Alfie?"

Il ragazzo si girò di scatto e i suoi arrabbiati capelli rossi colpirono le guance ugualmente arrossate. Cho Chang era in piedi davanti a lui, le braccia che stringevano i libri e uno sguardo confuso, "Stavi litigando con il battente?"

"Sto aspettando Tillie." disse Alfie disinvolto mentre i suoi capelli lentamente tornavano castani. Aveva deciso di provare qualcosa di diverso dai suoi soliti ricci e i suoi boccoli castani erano tirati indietro e leggermente sulla fronte.

"Oh okay." disse piano Cho e gli passò accanto per trovarsi davanti alla porta.

"Che cosa viene sempre ma non arriva mai?" ripeté il battente e Alfie appoggiò la spalla al muro, guardando Cho per vedere come rispondeva alla domanda.

"Domani." disse la ragazza sicura e la porta si aprì. Alfie alzò gli occhi e si fece beffe. Quella sarebbe stata la sua prossima ipotesi. Proprio mentre Cho stava per entrare, si fermò e tornò da Alfie. "Stai bene?" chiese e Alfie semplicemente batté le palpebre, le labbra che si aprivano per la sorpresa, "Voglio dire, con quello che è successo l'anno scorso, stai... bene?"

"Uhhh ascolta." disse Alfie insicuro e notò la porta della sala comune che si iniziava a chiudere. Cho sospirò,

"Ascolta, so che io e te non eravamo in ottimi rapporti quando è successo-"

"La porta si sta chiudendo."

"-ma voglio solo che tu sappia che sono qui se hai bisogno di parlare o altro-"

"Dovrai rispondere a un altro indovinello."

"- sto passando qualcosa di simile-"

"Ascolta Cho. Hai ragione, non eravamo in ottimi rapporti l'anno scorso e questo è perché il mio ragazzo mi ha tradito con te." Alfie guardò la ragazza mentre lei si muoveva imbarazzata. "Ho quasi lasciato perdere, e ho perdonato Cedric un po' di tempo fa, ma questo non significa che voglio essere amichevole con te e parlare di quanto ci manca la nostra stessa persona importante, ok?"

"Stavo solo-"

"Lo so che le tue intenzioni sono buone, Cho." Alfie addolcì la voce, "Ma queste cose sono successe comunque e, credici o no, fa ancora male." gli occhi di Alfie si appannarono leggermente mentre finiva la frase. Si rifiutava di piangere davanti a Cho e la sua vista si schiarì abbastanza da vedere Tillie in piedi all'entrata della Torre di Corvonero. Il senso di colpa subito lo attraversò quando si rese conto che lo aveva sentito parlare di Cedric ma appena lei gli allungò la mano con un sorriso rassicurante, lo sentì svanire.

"Pronto Alf?" chiese lei dolce e lui annuì, lasciandosi tirare via da Cho che aveva lasciato cadere una lacrima sulla sua guancia.

Back to Black | Golden Trio EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora