PLAYING WITH FIRE
Quando mi svegliai, era mattina. Ad essere sincera, mi sentivo grande. Ora, l'unico problema d'affrontare era Zayn.
Attentamente scivolai dal letto aprendo la porta, sorprendentemente aperta. L'appartamento sembrava luminoso, grazie alla luce che proveniva dalle finestra. Sentii qualcuno canticchiare in cucina. Un aroma calda riempì l'aria. Era un odore buono da sentire.
Per una volta, mi sentivo a casa di Zayn. Mi sentivo bene e accolta, no come una prigioniera.
In punta di piedi mi fermai sulla soglia della cucina, guardando Zayn vicino ai fornelli. Stava canticchiando una melodia familiare e il suo corpo oscillava leggermente. Non lo so, sembrava felice.
"Buongiorno." Sussurrai in silenzio, facendomi notare. Zayn si bloccò, girandosi in fretta. Diventò rosso dall'imbarazzo. Presto però, si rigirò tornando a fare quello che stava facendo.
"Buongiorno, tesoro. Dormito bene?" Chiese. Feci un passo timido in avanti. Le cose sarebbero andate diversamente con Zayn, adesso?
"Già. E tu?" Risposi tranquillamente. La mia voce tremava leggermente.
"Già. Però ho mal di testa." Disse umile. La mia frequenza cardiaca aumentò quando ricordai cos'era successo la notte prima.
"Hai preso qualcosa?" Annuì in risposta alla mia domanda. La conversazione stava diventando sempre più imbarazzante. Non riuscivo a capire cosa ricordava della nostra conversazione notturna.
"Vuoi fare colazione? Ho fatto le omelette."
"Suona bene." Scivolai sullo sgabello dietro al bancone. Si voltò spingendo un piatto verso di me, prima di sedersi sullo sgabello affianco a me.
Mangiammo in silenzio. Non avevo voglia di parlare della notte scorsa, ma sapevo che prima o poi l'argomento sarebbe uscito. Quando entrambi finimmo di mangiare, Zayn iniziò a lavare i piatti.
"Ho intenzione di andare a fare una doccia." Mormorai delusa.
"Se vuoi, puoi prendere un paio di vestiti dal mio armadio." Rispose semplicemente.
Dopo la doccia infilai i pantaloni della tuta di Zayn e una sua t-shirt dirigendomi in soggiorno, dove c'era la televisione accesa. Andai a sedermi accanto a lui sul divano.
"Allora, mi sento meglio."
"Mi fa piacere sentirlo." Disse mentre girava il suo corpo verso di me, completamente.
"Penso di stare meglio per tornare a casa." La mia voce si ridusse in un sussurro. Avrebbe mantenuto la promessa da ubriaco e mi avrebbe lasciata andare? O mi avrebbe tenuta per sempre con lui?
Il corpo di Zayn s'irrigidì e gli occhi diventarono scuri per la rabbia. No, questo non era possibile. Stava tornando il vecchio Zayn.
"No." Parlò.
Non potei fare a meno di arrabbiarmi. Pensavo che avremmo superato tutto questo. Zayn alzò un sopracciglio verso di me. Saltai dal divano con i pugni serrati.
"Non stavo chiedendo. Ho intenzione di andare a casa." Sputai cominciando ad allontanarmi. Stavo per uscire dalla stanza quando mi afferrò per le spalle, sbattendomi contro il muro più vicino. Sentivo un pò male alla schiena.
"Scusami?" Mi scosse leggermente. "Puoi ripeterlo, tesoro?" Trasalii alla sua stretta forte. Eppure, non avevo ancora imparato a combattere con lui. Ma ero testarda, e questo bastava.
"Io vado a casa." Strinse gli occhi verso di me.
"Non la penso così." Sbuffò spingendomi, prima di tornare a guardare la tv.
"Lo hai promesso." Sussurrai dolcemente. I suoi occhi si aprirono velocemente. Lo guardai sconfitta e triste, pensai di aver visto i suoi occhi ammorbidirsi per un momento. Guardò a terra.
"Bene." Mormorò. Rimasi congelata per un secondo, per mettere a fuoco ciò che era successo. Forse le cose sarebbero state diverse ora con Zayn. Non volevo fare di questo piccolo cambiamento un problema, non volevo farlo sentire a disagio.
Mi avvicinai sul divano, dove era seduto, acarezzandogli dolcemente la guancia. Zayn rimase sbalordito. Mi guardò con i suoi occhi scuri pieni di emozione.
Si alzò dal divano, afferrando la mia mano. Di solito Zayn mi afferrava per il braccio o per il polso, ma ora mi teneva la mano.
"Andiamo prima che cambii idea, tesoro." Scattò Zayn, senza guardarmi, come se volesse mantenere la sua fama da 'cattivo ragazzo'. Eppure, potei giurare di averlo sentito sorridere.
Viaggiammo giù con l'ascensore, per poi prendere l'auto. Eravamo entrambi silenziosi. Era quasi confortevole. Quasi.
"Grazie." Sussurrai, rompendo il silenzio appena Zayn si fermò davanti casa mia. Mi slacciai la cintura uscendo velocemente, per paura che cambiasse idea.
Quando sentii un'altra portiera sbattere il mio cuore vacillò. Merda. Sapevo che lo avrebbe fatto. Sapevo che non mi avrebbe lasciata andare così facilmente.
Mi voltai per vedere Zayn, i capelli alzati, la giacca di pelle e la maglietta bianca. Se non fosse un maniaco avrei detto che era davvero un bel ragazzo.
"Cosa c'è che non v-va?" Balbettai spaventata. Zayn sorrise compiciuto per il fatto che avevo ancora paura di lui.
"Tesoro, che tipo di gentiluomo sarei se non ti accompagnassi alla porta?" Ridacchiò afferrandomi la mano.
Sorrisi, seguendolo alla porta del mio appartamento.
Ci fermammo davanti. Zayn mi guardava.
"Voglio portarti ad un vero appuntamento, tesoro. Venerdì sera. Passo a prenderti alle 7." Decise, senza nemmeno consultarmi.
"Ehm, Zayn. Che giorno è oggi?" Chiesi timidamente. Lui rise.
"Martedì." Si avvicinò a me. Il cuore mi batteva a mille, mi avrebbe baciato.
"Ecco la chiave della porta. L'ho trovata nei tuoi vestiti." Sussurrò sorridendo. Strappai le chiavi da lui, per poi aprire la porta. Prima che
potessi entrare, Zayn mi afferrò appoggiando le sue labbra sulle mia.
Per un momento rimasi sotto shock. I suoi denti tiravano leggermente il mio labbro inferiore, per poi infilare la lingua nella mia bocca. La sua mano mi teneva stretta per la vita. Scese verso il basso stringendo il sedere.
Cercai di spingerlo, arrabbiata. Ogni volta che avevamo un bel momento, Zayn doveva sempre rovinare tutto. Lo sentii ridacchiare. Gli piacevano i miei tentavi di resistenza. Bastardo malato.
Finalmente si allontanò, facendomi respirare. Lo fissai con uno sguardo di puro odio.
"Ci vediamo venerdì." Mi fece l'occhiolino stringendo nuovamente il mio sedere. Aprii la porta entrando dentro.
"Hannah!" Mi chiamò prima che potessi chiudere la porta.
"Sono contento che stai bene." Sorrise. Strinsi gli occhi, sbattendogli la porta in faccia. Sentii la sua risata echeggiare per il corridoio.
"Oh, ehy, sei tornata." Mi voltai per vedere Natasha con i capelli rossi racchiusi in una crocchia. Indossava l'intimo. Si comportava come se fossi andata al supermercato, o a correre. Mancavo da più di una settimana e lei non diceva niente.
"Sì." Sospirai.
"Non sapevo che avessi famiglia a Londra." Commentò prima di mettere in bocca una manciata di Doritos. La guardai in modo strano.
"In nome di Dio, che stai dicendo?" Chiesi confusa. Lei alzò le sopraccigila.
"Ecco, Claire mi ha detto che stavi con loro. Fammi indovinare, non è vero..." Sibilò. Mi bloccai. Claire sapeva che stavo da Zayn e aveva inventato una scusa per Natasha.
"Oh sì. Sì, mi trovavo con la mia famiglia! Che stupida!" Risi nervosamente. Lei alzò gli occhi, per poi tornare nella sua stanza.
"Giusto. Mi state nascondendo qualcosa." Mormorò.
Sospirai. Mi sentivo male per Natasha. Miranda era la sua migliore amica, mentre Claire la mia. Con la partenza di Miranda e il segreto mio e di Claire, Natasha non poteva fare a meno di sentirsi presa in giro.
Andai nella mia stanza. Claire era lì, seduta sul letto mentre manda sms.
"OHMIODIOSEITORNATA!" Strllò correndo verso di me, per poi stringermi.
Risi, sedendomi accanto a lei.
Claire chiuse la porta per assicurarsi che Natasha non sentisse.
"Vai." Ordinò.
"Sono stata brutalmente aggredita e quasi violentata ma Zayn mi ha salvato. Mi ha portato di nuovo nel suo appartamento, mi ha ripulito per poi chiudermi in una stanza a riposare, per una settimana. Stamattina sono riuscita a convicerlo a lasciarmi andare." Sussurrai. Gli occhi di Claire si spalancarono.
Gli raccontai anche l'altro lato di Zayn, e anche se Claire era rimasta sorpresa mi aveva chiesto di fare attenzione. Stavo giocando con il fuoco. Nessuno sapeva quanto la parte buona di Zayn sarebbe durata.
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Monster Inside Him [ita] (COMPLETA)
FanfictionHannah Olsen era una ragazza americana che studiava all'Università di Londra. Era una ragazza normale, aveva una famiglia normale, una vita normale, tutto era normale. Fino a quando non incontra Zayn Malik. -ESTRATTO DAL CAPITOLO NOVE- "Possiamo far...