7. Violence

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7. VIOLENCE

Passai le dite sopra il punto dove Zayn mi aveva morso. Sorrise verso di me mentre si allontanava. Non ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi.

Un urlo mi fece gelare il sangue. Improvvisamente mi ricordai di Andrew. Povero ragazzo.

Prima che Zayn potesse fermarmi, lo spinsi e corsi giù per la strada. Le persone stupide camminavano tranquillamente, come se non avessero sentito un uomo urlare. Codardi e deboli.

Girai l'angolo trovando una vista orribile. Niall e Liam si buttavano su un Andrew sanguinante. Non riuscivo a capire se era incosciente o semplicemente sentiva troppo male per muoversi.

Mi arrampicai il prima possibile sul cancello. Niall tirò un calcio nello stomaco di Andrew. Urlai, guadagnando la loro attenzione.

Il suo volto era livido e insanguinato. Il suo corpo piegato e contorto. Gli occhi chiusi, il braccio sicuramente rotto. Iniziai a piangere, a singhiozzare come una fottuta bambina. Portai le mani sulle guance appena lo guardai.

Questo ragazzo era un perfetto sconosciuto. Stava solo cercando di darmi una mano, accompagnandomi a casa. Stava facendo la cosa giusta. E ora, era qui, che giaceva a terra perché era stato visto con la persona sbagliata.

Sentii una presenza guardarmi e scrutarmi. Non osai guardarlo. Volevo fargli vedere che ero preoccupata per Andrew. Tirai su col naso, e asciugai le lacrime in fretta.

"Alzati." Ringhiò Zayn dietro di me. Lo ignorai. Non meritava una mia risposta.

"Hai sentito? Alzati, cazzo!" Sbottò di nuovo. Lo sentii fare un passo in avanti e poi sentii un colpetto gentile sul mio fianco. Il suo cazzo di piede. Mi aveva colpito con il suo cazzo di piede come se fossi un fottuto cane.

"Hannah, io non sto giocando. Non toccare quel cazzo di ragazzo." Ringhiò, diventando sempre più arrabbiato. Sentii altre due paia di occhi guardarmi, ma feci finta di niente.

Non so perché lo feci, forse perché volevo ribellarmi. Portai la mia mano verso il ragazzo. Non guardai dietro per vedere la reazione di Zayn.

Lentamente, diedi un colpetto sulla guancia del ragazzo privo di sensi, facendo quello che Zayn mi aveva ordinato di non fare. Poi lentamente alzai il viso, per guardare le reazioni di chi era come me nel vicolo.

Niall sembrava divertito. Liam era sconvolto, sicuramente aveva paura per me. Mi voltai fino a guardare Zayn.

Le sue narici erano aperte dalla rabbia. Il suo petto faceva su e giù velocemente, le mani strette a pugno, i denti che mordevano le labbra. Però la parte più spaventosa erano i suoi occhi.

I suoi occhi di solito marroni, erano un misto tra il nero e il rosso. Mostravano tanta rabbia e frustrazione. Sentivo l'odio rotolare fuori quando mi guardavano. 

Rapidamente mi afferrò sotto le braccia e mi allontanò da Andrew. Mi lanciò contro il muro e iniziò a schiaffeggiarmi sempre più forte. Mi buttai a terra. Giuro di aver sentito il sangue in bocca. Il dolore alle guance era insopportabile, piansi sdraiandomi sul pavimento sporco.

Zayn si voltò verso i suoi amici e fece un cenno verso Andrew. Cercai di mettermi a sedere, ma tremavo troppo.

"Non fargli del male!" Supplicò Niall mentre con Liam afferrava il ragazzo.

"Taci!" Urlò Zayn. Alzarono Andrew e lo trascinarono verso il bordo del vicolo. Alzarono il suo corpo e lo lanciarono in un cassonetto. 

Niall e Liam ricevettero un altro cenno da Zayn prima di spostarsi lungo il vicolo.

Fu allora che mi resi conto che ero da sola. Con lui. In un vicolo. E lui era incazzato.

La sua grande mano afferrò i miei capelli e mi tirò su in piedi. Urlai da dolore quando tirò più in alto il modo che il mio viso fosse premuto contro il suo. Ero in punta di piedi, e non avevo ancora raggiunto i suoi occhi.

"Ti avevo avvertito tesoro. Avevo detto che non volevo farti del male. Ti avevo detto anche che se mi avresti provocato ti avrei dato una lezione. Ti avevo avvertito..." Sussurrò. Chiusi gli occhi e sperai che succedesse tutto velocemente.

Mi gettò a terra. Un basso gemito uscì dalle mie labbra. Sbirciai attraverso le palpebre per vedere gli stivali di Zayn camminare verso di me. Chiusi nuovamente gli occhi.

Si accucciò affianco a me, e le sue dita lunghe salivano lungo la mascella.

"Oh, tesoro. Quando imparerai?" Mormorò.

Mi colpì lo stomaco. Urlai. Mi rannicchiai a palla per proteggere i miei organi vitali. Alzai lo sguardo per vederlo sorridere. La sua testa era piegata leggermente di lato, e i suoi occhi mi scrutavano.

Si chinò e mi raccolse, alzandomi delicatamente. Pensai che la tortura fosse finita, ma mi sbagliavo.

Mi portò il più lontano possibile dalla strada trafficata. Rimasi senza fiato quando mi lasciò cadere sul pavimento.

"Alzati!" Ringhiò. Feci del mio meglio per alzarmi, ma sentivo male dappertutto.

"Oh, per l'amor di Dio!" Mi afferrò il polso tenendolo saldamente sopra la mia testa, premendolo sul muro duro di mattoni. Le sue dita entravano quasi nella pelle, sicuramente mi avrebbe lasciato dei lividi.

L'altra mano afferrò l'altro mio polso e fece la stessa cosa. Appoggiò la faccia vicino alla mia, strofinando il naso con il mio. Sentivo il suo respiro sulla mia pelle. Le sue labbra viaggiarono fino al punto dove mi aveva segnata. Prima baci gentili e umidi, fino ad arrivare alla mascella. Poi premette un dolce bacio sulle mie labbra.

Il mio cuore batteva così veloce che ebbi la sensazione che da un momento all'altro sarebbe scappato. Cercai di girare la testa lontano da lui, ma peggiorò soltanto la situazione.

Si schiantò sulle mie labbra di nuovo, questa volta più forte. I suoi denti morsero il mio labbro inferiore con forza, tirandolo. I suoi fianchi cominciarono a scontrarsi con i miei. A ogni spinta sbattevo la schiena al muro.

Smise di baciarmi, e si avvicinò al mio orecchio destro. Continuava a spingersi verso di me, mentre con le labbra sfiorava il lobo dell'orecchio.

"Zayn." Sussurrai con voce roca. Lui canticchiava dal piacere.

"Proprio così, tesoro. Devi dire il mio nome..." Mormorò nell'orecchio.

"Zayn." Provai di nuovo. "Per favore, mi fai male." Smise di leccare il mio orecchio. Le sue mani mi lasciarono andare facendo un passo indietro. Pensavo di vedere delusione nei suoi lineamenti, ma mi sbagliavo. 

"E'questo il punto." Sibilò. Strofinai delicatamente i polsi. C'erano cinque lividi a forma di mano sulla pelle. E per circa tre centimetri, il mio braccio era rosso.

Subito mi lasciò cadere sul pavimento sporco. Questa volta dalle mie labbra non uscì nessun grido.

Prima che potessi piangere, mi alzò da terra. Le sue grandi mani mi afferrarono per le spalle saldamente. 

Iniziò a scuotermi. La mia testa faceva avanti e indietro.

"Sei mia! Non scapperai per vedere un altro ragazzo." Sputò mentre mi scuoteva senza pietà. Non risposi, anche se avessi voluto.

"Mi disobbedirai di nuovo?" Continuò senza ricevere una mia risposta.

"Zayn." Sentii una voce morbida chiamarlo. Non era la mia. Zayn si fermò.

"Fatti gli affari tuoi!" Sputò.

"Zayn, si sta facendo male." Continuò.

"Esattamente. Deve imparare." ringhiò Zayn. 

"Zayn, ti stai spingendo troppo oltre." Continuò la voce.

"So come gestire la mia donna!" Zayn scattò smettendo di scuotermi.

"Zayn, perché non prendersela comoda? Ci prenderemo noi cura di lei, così si potrà dare una rinfrescata." Suggerì la voce.

"NO!" Gridò Zayn.

"Lei è mia! Nessun'altro può toccarla!" Si voltò di scatto. Era Niall, e con lui c'era Liam.

"Perché non la fai portare da Niall così la accompagna a casa di Louis, dove Eleonor può ripulirla? Ci sarà quando sarai più calmo." Provò Liam.

"Niall non la può prendere. E' mia." Sussurrò Zayn.

"Sei continui a punirla quando sei così arrabbiato, finirai per ucciderla." Continuò Liam.

"Io..." Zayn non sapeva che dire.

"Lei sarà al sicuro con me, lo sai Zayn. Ti prometto che non la toccherò nemmeno con un dito. Nessuno la toccherò tranne El." Disse Niall. Zayn rapidamente si voltò verso di me, facendomi cadere sul pavimento.

"Non fare nulla di divertente!" Mi ordinò Zayn prima di scappare lungo il vicolo con Liam alla calcagna.

Monster Inside Him  [ita] (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora