12. Attack

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ATTACK

Claire mi tenne stretta per lungo tempo. Rimanemmo entrambe a piangere nella stanza principale del nostro appartamento. Lei aveva visto le mie ferite e il marchio sul mio collo. Ero molto preoccupata per Andrew.

"E'in ospedale. Il medico ha detto che ha delle ferite gravi e hanno bisogno di tempo per guarire. Continuava a dire 'non era segnata, non era segnata' in ambulanza. Credo che starà bene, comunque. Io proprio non capisco come qualcuno possa semplicemente lasciarlo sanguinante in un cassonetto. Mostri assoluti." Ecco cosa mi aveva detto.

Andai in camera per cambiarmi.

"Perché ci sono delle scatole? Che cosa sta succedendo?" Balbettai.

"Miranda, lei, bhe, l'hanno cacciata dal programma. I suoi voti si sono abbassati velocemente."

"Cazzo." Era tutto quello che riuscii a dire.

"Tornerà più tardi per dire addio. E'abbastanza sconvolta, ma penso che non ci resta che lasciarla andare, nessun dramma. Questo è tutto quello che possiamo fare per lei ora, Hannah. Tornerà in America." Annuii sollenemente. Povera Miranda.

Dopo essermi fatta una doccia, decisi di andare a letto. Erano solo le 4 di pomeriggio ma ero esausta. Mi sdrai sul letto e un bigliettino bianco catturò la mia attenzione.

Lo presi e lessi la calligrafia disordinata.

'Bel tentativo, ma ci vedremo presto, tesoro. xxxZayn'

*

*qualche giorno dopo*

Dopo la triste partenza di Miranda, le cose nell'appartamento erano sempre tese. Natasha sembrava sapere che Claire le stesse nascondendo qualcosa. Voglio dire, le stava nascondendo qualcosa, ma era per il suo bene.

Non mostrai a nessuno il succhiotto di Zayn. Ricordo quando abbracciai Eleonor, e notai che aveva dei segni sul collo. Come me, aveva un succhiotto sul collo. Ma notai che c'erano altri segni, nascosti con il trucco.

Ho fatto la stessa identica cosa. La gente però, sembrava sapere che appartenevo a Zayn.

"Ci vediamo più tardi!" Urlò Claire dirigendosi a lezione. Le sorrisi, prima di camminare verso il mio appartamento. Non m'importava se camminavo da sola, lo preferivo. In questo modo, Zayn non poteva far male a nessun altro, apparte me.

Però continuavo a evitare i vicoli. 

Cominciai a camminare in direzione del mio appartamento. La fredda aria di Londra aveva smesso di sorprendermi, quindi mi ero coperta per bene. 

Guardai a sinistra e il mio cuore si fermò. Vidi Harry e Liam appoggiati al muro di un vincolo. Stavano accendendo delle sigarette mentre osservavano i miei compagni di classe uscire. Senza farmi accorgere scivolai nel vicolo opposto.

Sapevo che se Zayn volesse catturami, lo avrebbe già fatto, ma perché correvo?

"Che abbiamo qui?" Una voce ridacchiò alla mia destra. Saltai e girai la testa verso la sua direzione. C'erano tre ragazzi che indossavano jeans strappati e t-shirt.

"Hey baby, posso mostrarti qualcosa da fare." Mi chiamò un altro. Alzai gli occhi al cielo e continuai a camminare. Erano solo un gruppo di ubriachi.

"Dove stai andando?" Chiesero.

"Lasciatemi in pace." Scattai appena si avvicinarono. Provai a continuare per la mia strada, ma il leader del gruppo scivolò davanti a me.

"Un'americana?" Ridacchiò. Tenni la testa alta, guardandolo negli occhi.

"Fammi passare." Ordinai educatamente. Risero. Iniziai a preoccuparmi. Sapevo benissimo qual'erano le loro intenzioni.

"Andiamo, zuccherino. Non fare così." L'uomo dietro di me rise. Avvolse il braccio intorno alla mia vita, e prima che potessi urlare, premette la mano sulla mia bocca. Pensai velocemente, così gli morsi la mano.

L'uomo di fronte a me urlò dal dolore, per poi darmi uno schiaffo.

"Tu, puttana!" Sbottò. Mi buttò a terra.

"Hai colpito una ragazza, cazzo." Risi di lui. Sapevo che questo avrebbe solo peggiorato le cose, ma non potevo farne a meno. Mi aveva fatto incazzare.

E a quanto pare gli avevo fatti incazzare troppo. Mi prese a calci nello stomaco, costringendomi a sputare sangue. Bella cosa, molto femminile per me. L'altro uomo mi si avvicinò da dietro, mettendomi una mano sulla bocca.

"Ehy, io conosco questa ragazza." L'uomo più tranquillo parlò. Gli altri si voltarono verso di lui.

"Che stai dicendo Devon?" Sospirò il capo.

"Non è la ragazza di Malik?" Continuò Devon.

Una parte di me era disgustata. Ero appena stata associata a Zayn, ma l'altra parte, sperava che mi avrebbero lasciata andare perché gli appartanevo.

Ad essere sincera ero contenta di avere la bocca chiusa. Volevo ancora sentire che dicevano.

"Sei stupido?" Scattò.

"Non è segnata." Disse sicuro il capo. Devon scrollò le spalle, lasciandoli continuare.

"Tieni duro tesoro, sarà veloce." Il leader si rivolse a me. Devon scivolò dietro di me, tenendomi dalle braccia. 

Avrei dovuto ascoltarli? Certo che no.

Gli uomini strapparono avidamente i miei vestiti. Iniziai a calciare, nonostante le lotte continue di Devon di tenermi ferma. 

Ogni schiaffo o pugno, mi facevano diventare sempre più debole. Smisi di lottare, e mi lasciai andare al mio stupratore.

Il mio labbro era tagliato per quanti colpi avevo preso. Il mio corpo era già pieno di segni neri e blu, il resto del corpo era tutto rosso.

Penso che la cosa peggiore sia stata quella di non poter urlare. Devon era un asso duro e spesso mi ero fatta passare la tentazione di strappare le sue dita a morsi.

Ero praticamente nuda, ad eccezione del reggiseno e delle mutandine. Ma, a parte qualche bacio o leccata sul mio corpo, la maggior parte della violenza consisteva nella violenza effettiva.

Ma, forse era troppo presto per parlare.

Il leader si fece avanti e avvolse le braccia intorno al mio collo. Iniziò a inumidire il punto debole sul mio collo mentre le sue mani lavoravano con il gancio del reggiseno.

L'altro era inginocchiato davanti a me. Le sue mani fecero scivolare le mutandine, lasciandole alle caviglie. Le sue dita mi strinsero le cosce.

Il leader aveva leccato sul segno di Zayn. Si allontanò velocemente, spaventato.

"Che diavolo?" Pensò. Le sue dita strofinarono il mio collo, prima di allontanarsi definitivamente.

"D-devon aveva ragione! E'segnata! Indossava il trucco!" gemette. L'uomo inginocchiato si alzò velocemente, fissandomi spaventato.

"Merda!" Gridò.

Forse ora mi avrebbero finalmente lasciata.

"Che cazzo state facendo?" Chiese una voce familiare.

"Zayn..." Devon sussultò liberandomi.

Le mie gambe erano troppo deboli per alzarmi, così scivolai a terra, sbattendo la testa.

Il buio m’invase, togliendomi la visione di quei malati.

Monster Inside Him  [ita] (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora