4. The Date

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4. THE DATE

Zayn silenziosamente scese le poche rampe di scale e poi spinse la porta del parcheggio. Non mi aspettava, o controllava che lo stessi seguendo. Era come se si aspettasse che lo seguissi, come se per me non ci fosse altra scelta. Forse questo era un buon momento per scappare di sopra. Mi fermai nella hall del mio appartamento un momento per pensare.


"Non ci pensare nemmeno, tesoro!" La voce di Zayn echeggiò dal parcheggio. Come ha fatto a-? Qualunque cosa sia. Mi lasciai sfuggire un sospiro, prima di andare dove mi aspettava. 

L'aria fredda del parcheggio mi colpì. L'abito striminzito che indossavo non era sufficiente per coprirmi. Ero praticamente nuda in quell'abito che aveva scelto Zayn. Rabbrividii e proseguii.

Trovai Zayn in piedi vicino a un'auto costosissima. Credo fosse una Bentley. Era appoggiato all'auto che mi fissava. La sua posizione mostrava i muscoli, esposti attraverso la maglietta bianca stretta. La giacca di pelle nera era appoggiata sulle spalle.

Sorrise. Sentivo caldo, così nascosi il viso per nascondere il rossore.

Improvvisamente, due dita lunghe mi alzarono il mento, guidandolo di fronte al suo viso.

"Non farlo." Mormorò dolcemente.

"C-che c-cosa?" Balbettai confusa.

"Non guardarmi quando arrossisci. Mi piace quando arrossisci, sei bellissima." Sussurrò. Avevo lo stomaco pieno di farfalle che svolazzavano. Che mi stava facendo questo ragazzo?

"Ora sali in macchina." Comandò, togliendo le dita dal mento. La delicatezza di prima scomparve.

Appena salii, Zayn accelererò per le vie più pericolose di Londra. 

Bhe, non credo fossero così pericolose. Voglio dire, la persona pericolosa ora era affianco a me, quindi ero sicura che avrei potuto gestire qualsiasi pericolo.

Lui rimase in silenzio, un silenzio spaventoso mentre guidava.
L'unico suono oltre alla macchina era il suo respiro pesante.

Ci fermammo di fronte a un edificio elegante di mattoni, con una folla in attesa. Zayn uscì dalla macchina e saltò l'intera linea. Lo seguii con riluttanza.

Non prestava nemmeno attenzione a me. Era come se non ci fossi. Lo seguii nel ristorante, ignorando le occhiatacce ricevute dalle persone in attesa.

"Malik." Disse Zayn alla segretaria. La ragazza aveva qualche anno in più di me, forse 23 o 24, ma il modo in cui guardava Zayn la faceva sembrare un'adolescente alle prime armi.

"M-mi dispiace signore, ma il vostro nome non è qui." Indicò il libro delle prenotazioni. Zayn gli rivolse un sorriso e chiuse il libro.

"Sei nuova qui, cara?" Chiese educatamente. Lei annuì con entusiasmo. Notai che non la chiamò 'tesoro' ma 'cara'. 

"L'avevo capito. Il tuo direttore è in giro?" Lei annuì e inciampò nella cucina.

Zayn si allontanò dalla scrivania e agganciò il braccio intorno alla mia vita, possessivo. Si avvicinò al mio orecchio con le labbra, e bisbigliò qualcosa.

"Avremo il tavolo migliore." Promise.

"Non hai una prenotazione." Gli ricordai, cercando di non sembrare intimidita.

"Non ne ho bisogno." Sorrise mentre guardava la segretaria riapparire con un uomo basso e calvo. Pensai che Zayn mi avrebbe lasciato andare ma mi tirò più vicina al suo petto.

"Signor M-malik. Perdonatemi. Ecco, il vostro t-tavolo è pronto, s-signore." Balbettò il gestore verso Zayn.

"Era ora, cazzo. La prossima volta che assumete una segretaria, assicuratevi di fare il mio nome, perché questa tipa non sa chi sono." Disse Zayn seguendo il direttore a un tavolo con la vista di Londra. Zayn allontanò una sedia per me, poi attraversò il tavolo e si sedette sull'altra.

Mi sedetti e guardai Zayn.

"Manderò qualcuno a prendere le ordinazioni. Spero ci possa perdonare per questo disagio signor Malik." Zayn alzò lo sguardo verso l'uomo alzando le sopracciglia.

"Oh, sei ancora qui?" Chiese. L'uomo prese il suggerimento e si allontanò nella cucina. Perché avevano tutti paura di Zayn?

"Hannah." La sua voce fece interrompere i miei pensieri.

"Hmmm?" Mormorai come risposta.

"Che vuoi da bere?" Domandò sorridendo. Mi morsi il labbro e guardai il telefono appoggiato sulle mie ginocchia. 

"Ehm, dell'acqua va bene." Dissi con calma. Erano quasi le nove... iniziai a digitare il messaggio a Claire. 

"Metti il telefono lontano, tesoro. Siamo in un ristorante." Ordinò Zayn senza nemmeno alzare gli occhi dal menù. Infilai il mio telefono nella borsa arrossendo. 

"S-scusa." Sussurrai.

"Allora, sei americana. Di dove sei?" Chiese educatamente Zayn posando il menù.

"Ummm, sì. Sono cresciuta nelle periferie di New York." Risposi a bassa voce. Lui annuì.

"E tu? Sei cresciuto a Londra?" Chiesi.

"Non siamo qui per parlare di me." Rispose senza problemi. Mi sentii una mano calda sul mio ginocchio da sotto il tavolo. Il mio cuore si fermò. Le sue dita sfiorarono la mia coscia. Il mio cuore iniziò a battere di nuovo, rapidamente.

"Io, ehm, devo andare in bagno." Mi alzai di fretta. Zayn rise alla mia reazione. Non volevo mi toccasse.

Girai per la sala, scomparendo dalla vista di Zayn. In fondo al corridoio c'erano tre porte: bagno da uomo, bagno da donna e una porta di vetro con il segnale d'uscita.

Non esitai e mi diressi verso l'uscita. Ero vicino alla porta quando sentii qualcuno schiarirsi la gola dietro di me.

Mi voltai. Era lì, appoggiato al muro del corridoio. Io suoi occhi erano accesi dal divertimento.

"Il bagno è da quella parte, tesoro." Lui ridacchiò, annuendo in direzione della porta del bagno delle ragazze. Non sembrava arrabbiato, anzi era divertito. 

Spinsi la porta che si aprì. Iniziai a correre per le strade di Londra. L'aria fredda colpì le mie gambe e le mie braccia, ma non potevo fermarmi, dovevo scappare da lui.

Guardai dietro di me, ma lui non mi stava inseguendo. Non era da nessuna parte, grazie a Dio. Forse l'avevo fatta fran-

Caddi su qualcosa di duro. Sentì due braccia afferrarmi la vita e alzarmi da terra.

Per qualche ragione non urlai. Per qualche motivo lasciai mettermi di fronte a lui.

"Tesoro, dove pensi di andare?" chiese. Il suo viso era calmo, quasi sereno. La sua voce era dolce. Era come se stesse rimproverando un bambino.

I suoi occhi però tradivano la calma. I suoi occhi erano arrabbiati, quasi accesi come il fuoco del rifiuto, del tradimento, rabbia e frustrazione. 

"I-io mi dispiace Zayn. I-" Non sapevo cosa dire. Sembrava così arrabbiato...

"Che cosa sei, Hannah." Sibilò. In un movimento rapido mi gettò sulla sua spalla come un sacco di patate.

"Per favore! Mettimi giù!" Pregai appena camminò per i vicoli bui.

"Calmati, tesoro. Hai tentato di scappare da me. Sto semplicemente insegnandoti una lezione." Mi spinse sul pavimento. Iniziai a tremare per la paura.

Zayn si chinò verso di me e mi strofinò il braccio dolcemente.

"Non riuscirai mai a scappare da me."

Monster Inside Him  [ita] (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora