STAGES
I sei giorni dopo erano stati i più difficili della mia vita.Dopo che Zayn mi aveva detto che suo padre era morto, eravamo rimasti in silenzio per un'ora. Poi, era entrato nella prima fase del dolore; la negazione.
Non negava il fatto che suo padre fosse morto, ma continuava a dire che avrebbe potuto coltivare un rapporto con il padre. Ripeté questa frase per sei ore. Pensai che fosse una buona cosa, stava rapidamente assimilando il lutto, ma mi sbagliavo.
La mattina dopo, la colazione fu molto faticosa perché eravamo rimasti tutta la notte a parlare.
Zayn avrebbe potuto rintracciare il padre e instaurare un rapporto, ma non lo vedeva da quattro anni. Ma questo non significava che la colpa fosse sua. I sei anni che Zayn aveva passato quando suo padre era un tossico, avevano probabilmente formato l'uomo che ora conoscevo.
Tuttavia, ero di cattivo umore e anche Zayn lo era. Nessuno di noi aveva parlato, ci sedemmo a mangiare le uova che avevo fatto.
"Avevo dimenticato il perché non ti permetto di cucinare, ora lo ricordo" Zayn mormorò. Guardai verso di lui con occhi socchiusi. Dovetti prendere un profondo respiro per non incazzarmi. Suo padre era morto da poco, dovevo essere paziente.
"Magari la prossima volta cucini tu" risposi con tutta la calma possibile. Mi guardò.
"E quando pensi che lo farò? Hmm, tesoro? Tra il prendermi cura del tuo culo ingrato e cercare di essere il fidanzato perfetto, potresti pure aspettare?" Batté le posate per sottolineare il suo discorso.
Mio padre era un terapeuta. Sono cresciuta guardandolo dare consigli alle persone che avevano perso qualcuno, sapevo con cosa avevo a che fare. Avrei dovuto aspettarmelo. Credovo che da qualche parte, inconsciamente, sapevo quello che stavo facendo. Volevo solo spingerlo attraverso la fase del dolore. In ogni modo, quello che feci fu abbastanza stupido.
"Forse tra tutte le volte in cui ti senti superiore e quando devi buttare merda sugli altri per compensare la mancanza di fiducia per colpa di una infanzia di merda!" Sì, era stato abbastanza stupido da parte mia. Era stato particolarmente stupido da parte mia lasciare il tavolo.
Avrei dovuto saperlo.
Cercai di uscire dalla stanza, ma Zayn mi afferrò per il braccio sbattendomi contro il muro. I suoi occhi erano neri.
"Ripetilo" sibilò. Deglutii dalla paura, subito me ne pentii.
"Zayn-"
"Ripetilo!" gridò. Mi morsi il labbro nervosa, e scossi la testa verso di lui. Sapevo come spingerlo verso il bordo.
Quella frase lo aveva fatto arrabbiare. Solo perché ero stanca, stressata e incapace di resistere alla tentazione di discutere.
Quella frase, lo aveva costretto ad entrare nella prossima fase del dolore; la rabbia.
Naturalmente volevo che Zayn passasse tutte le fasi, ma durante quella fase volevo che rimanesse tranquillo.
Mentre la negazione era durata sei ore, la rabbia durò quattro giorni.
Il primo pestaggio fu il peggiore, ma per la maggior parte di quei quattro giorni Zayn aveva espresso la sua rabbia con la violenza e con molte urla.
Sicuramente avevo imparato la lezione la prima volta, perché le altre volte tenni la bocca chiusa.
Ora, di solito, non ero d'accordo alla violenza, ma mi sentivo di colpa. Lo avevo costretto a quella fase. Inoltre, suo padre era morto.
Grazie ai suoi accessi di rabbia, Zayn riusciva a pianificare ogni cosa. Cercavo di aiutare dove potevo, ma lo facevo solo arrabbiare. Il resto degli One Direction, però, furono molto d'aiuto facendomi capire quanto fossero uniti.
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Monster Inside Him [ita] (COMPLETA)
FanfictionHannah Olsen era una ragazza americana che studiava all'Università di Londra. Era una ragazza normale, aveva una famiglia normale, una vita normale, tutto era normale. Fino a quando non incontra Zayn Malik. -ESTRATTO DAL CAPITOLO NOVE- "Possiamo far...