Sono seduta sulla sponda del lago nero, le mie mani sono appoggiate sull'erba e i suoi fili mi solleticano le dita, ho una gamba piegata e l'altra distesa.
Osservo il paesaggio che mi circonda riflesso sul lago e sono completamente incantata da esso, qualche folata di vento fa smuovere l'acqua facendo disperdere il riflesso che si ricompone pochi secondi dopo.
Le stesse folate di vento fanno volare i miei capelli sciolti che di conseguenza mi accarezzano il viso.
Il cielo inizia a coprirsi e le nuvole a scurirsi a causa della tempesta che sta per arrivare.
All'improvviso sento qualcuno toccarmi una spalla, mi alzo di scatto dal mio posto e vedo l'ultima persona che avrei voluto vedere, Gabriel.
Gabriel: "Sei contenta di rivedermi T/n?" cerca di avvicinarsi a me però io indietreggio.
T/n: "Contentissima" sarcastica "non si vede?" gli faccio una smorfia con la bocca.
Gabriel: "Lo so che ti sono mancato in questi anni", crede davvero che mi possa mancare uno come lui, internamente mi viene da ridere alla sua affermazione.
T/n: "Che ci fai qui Gabriel? Non hai nessun altro da importunare?" incrocio le braccia e alzo un sopracciglio aspettando la sua risposta.
Gabriel: "Volevo vederti, mi sei mancata" prova ad accarezzare il mio viso ma scanso la sua mano prima che possa riuscirci.
T/n: "A me no, quindi puoi andartene" mi incammino per tornare nella mia camera, però lui afferra il mio braccio con forza, "togli la tua lurida mano dal mio braccio" sbotto.
Lui mi guarda con uno sguardo ricolmo di rabbia, la mascella serrata e un'espressione spaventosa.
Gabriel: "Non sei tu a comandare qui" mi spinge contro un albero con forza.
Sento la mia schiena dolorante nel punto nel quale ha sbattuto e brucia, la paura aumenta a ogni passo che fa verso di me.
"Ti devo ricordare chi comanda?" mette le sue mani intorno al mio collo e lo stringe.
Mi dimeno per sfuggire dalla sua presa però è tutto inutile, è molto più forte di me.
Continua a stringere sempre di più, "ti prego basta Gabriel" dico con voce soffocata, faccio fatica a respirare, i miei polmoni reclamano aria che io purtroppo non riesco a dargli.
Il mio corpo inizia a sentirsi ogni secondo che passa più debole, le forze lo abbandonano e la testa mi sembra che stia per scoppiare.
Non so come scappare e la poca ossigenazione che arriva al mio cervello non mi permette di trovare un'idea.
Pochi minuti dopo la mia visuale è tutta sfocata per colpa delle lacrime, sento le palpebre pesanti non riesco a tenerle aperte, tento di resistere ma non ci riesco, così le chiudo e sento il mio corpo lasciarsi andare.
Mi sveglio tutta sudata di soprassalto nel mio letto accarezzandomi il collo delicatamente e boccheggiando aria, metto a fuoco e capisco che era solo un incubo.
Poso una mano sul cuore e sento che va a mille, prendo dei respiri profondi per tranquilizzarmi e diminuire la velocità dei battiti cardiaci.
Sento la gola secca quindi prendo il bicchiere d'acqua poggiato sul comodino e lo bevo.
Mentre deglutisco il mio sguardo cade sull'orologio che segna le 7:00, decido di alzarmi e prepararmi, vado a fare una doccia.
Una volta fatta mi metto davanti lo specchio del bagno per truccarmi, noto delle occhiaie pronunciate sotto i miei occhi e cerco di coprirle, con scarsi risultati, finisco di sistemarmi e vado a lezione.
La giornata procede tranquillamente, ciononostante il ricordo di quell incubo continua a tornarmi in mente e io voglio solo dimenticarlo.
Cammino per i corridori salutando gli studenti che mi passano accanto, finché vedo uscire una ragazza tassorosso, dell'ultimo anno, da uno sgabuzzino che si sistema prima la gonna e dopo i capelli con un sorriso a trentadue denti e subito dopo esce Malfoy, che si chiude la cerniera dei pantaloni e sul suo volto c'è un'espressione soddisfatta.
Continuo a camminare fino ad arrivare a lui e gli do una spallata, lui mi guarda un po' perplesso, io invece con disgusto.
Draco Malfoy è un vero e proprio donnaiolo lo era da studente e lo è da professore, non è cambiato di una virgola in questi anni.
Da quando lo conosco è andato a letto con tutte le ragazze che reputava carine che gli capitavano a tiro, non capisco come lui faccia a scoparsele tutte e come le ragazze possano credere a tutto quello che dice mentre le rimorchia.
Questo è uno degli aspetti che non sopporto di lui, non gli interessa di lasciare alle sue spalle molti cuori spezzati o di illuderle, sono solo un passatempo che finisce appena ottiene il suo scopo.
Arrivo in Sala Grande e al tavolo grifondoro è seduto il Golden trio così mi avvicino a loro.
T/n: "Ciao Goldy" gli sorrido.
Golden trio: "Ciao T/n" e subito dopo Ron addenta un biscotto al cioccolato.
Ron: "Goldy?" chiede con la bocca piena.
T/n: "Sta per Golden trio."
Hermione: "È carino come soprannome" gira la pagina del libro che aveva davanti appoggiato sul tavolo,"siediti vicino a me" mi incita, lo faccio senza pensarci due volte.
Harry: "Quando avete fatto amicizia voi due?" aggrotta le sopracciglia confuso.
T/n: "L'altro giorno ai Tre manici di scopa" la ragazza al mio fianco accenna un sorriso in segno di approvazione senza smettere di leggere.
Ron: "Hermione stai sempre a leggere" con tono divertito per prenderla in giro.
T/n: "E tu a mangiare" Harry e Hermione scoppiano a ridere, Ron invece rimane stupefatto.
Hermione: "Grazie" con voce soave e dolce.
T/n: "Non c'è di che" mi metto una mano sulla guancia, "poi è divertente controbattere quello che dice Ron" lo guardo con un sorrisino stampato sul volto.
Ron: "Hey" mette il broncio, scoppiammo tutti a ridere, il rosso non riesce a mantenere la sua espressione perciò si unisce a noi.
Harry: "Come sta andando il lavoro da professoressa?" chiede incuriosito.
T/n: "Pensavo andasse peggio invece mi sto trovando bene" porto una ciocca dietro l'orecchio "se non fosse per gli studenti che non studiano" guardo Ron che stava per mangiare un altro biscotto, lui se ne accorge.
Ron: "Ti stai riferendo a me per caso?" con incredulità.
T/n: "No, non ho detto nessun nome ma se ti senti preso in causa un motivo deve esserci."
Andiamo avanti a scherzare e a parlare per tutto il pomeriggio, mi hanno distratto dal sogno di questa mattina e mi hanno fatto sentire accolta, parte del loro gruppo.
Spazio autrice,
Ciao wattpadiane,
Un capitolo un po' diverso oggi.
Avevate capito fosse un sogno?
E chi sarà Gabriel? 🤔
Prossimo capitolo venerdì
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Secret & Provocation // Draco Malfoy
FanfictionT/n Johnson è la nuova professoressa di difesa contro le arti oscure ad Hogwarts. Durante l'anno dovrà fare i conti con il suo passato e gli verranno svelate diverse cose di cui non è a conoscenza. Però non è l'unica insegnante giovane, perché il pr...