♥ 32 - Flesh and Blood ♥

783 27 2
                                    

Lui mi rivolse il suo solito sguardo felino, acceso dalla passione: «Gin, ti vorresti approfittare di un povero ragazzo appena guarito?» Il suo sogghigno riempì l'aria intorno a noi. Era pulito, sincero, melodioso.

«Oh, ma certamente, sono una bad girl», continuavamo a ridere, l'ambiente circostante sembrava lentamente svanire. Lo sbaciucchiai maggiormente, piantando le mani attorno al suo torace, pronta a scendere verso la sua intimità.

«Vuoi davvero farlo qui, Gin?» Finse di esserne indignato, piegando la testa di lato.

«Oh, sì. Puoi giurarci», mormorai con voce roca.

«Tu sei pazza.» La punta di lussuria che scorsi nelle sue iridi mi fece andare fuori di testa.

«E tu sei noioso», ribattei alzando gli occhi al cielo, infastidita.

Iniziai a giocherellare con il lembo dei suoi boxer, mentre seguitava a ripetermi quanto fossi matta. Avrei voluto dirgli che se avevo perso la lucidità era solo per colpa sua e di quel profumo accecante.

Lo torturai lentamente con la lingua, baciandolo in una danza piacevole e silenziosa. Dapprima sul collo, tracciando una linea invisibile sul suo petto, tirandogli leggermente i capezzoli. Lui gemeva piano, ma non smetteva di fissarmi. Passai le dita sul suo ventre ben delineato, ghignando maliziosamente. Le contusioni ancora visibili avevano bisogno di cure amorevoli, per cui discesi delicatamente, con le labbra socchiuse, assaggiando ogni centimetro della sua pelle. Gettò il capo all'indietro, con un grugnito animalesco.

Era indefinibile il bisogno ardente che avevo di lui, del suo calore. Strinsi le gambe attorno alla sua vita, percependo con fierezza il suo desiderio smisurato. Mi aggrappai con le mani ai suoi fianchi, stringendogli i glutei. Cominciò a sua volta a darmi dei piccoli baci, ansimando rumorosamente, fino a raggiungere il mio seno turgido. Era inebriante. Non riuscivo a capire cosa ci fosse di tanto eccitante ed elettrico tra di noi. Non mi era mai successo di bramare qualcuno con così tanta intensità. Solitamente mi stancavo in maniera repentina, ma lui era caldo, accogliente, magico.

Scostai gli slip, per permettergli di affondare dentro di me. Non se lo fece ripetere due volte. Con un colpo secco mi sentii inondare dal suo membro, forte e virile come sempre. I nostri occhi persi gli uni negli altri, le lingue vogliose, alla ricerca di un sapore tanto agognato e sognato. L'esplosione di piacere fu come un fulmine a ciel sereno: inaspettato e catastrofico. Lui era la mia dannata perdizione. Facemmo l'amore nell'acqua, come due amanti spregiudicati, senza curarci di nulla. Il respiro rovente che culminava in un urlo disumano, come a voler dichiarare che le nostre carni erano fuse le une nelle altre.

Non appena tornammo sulla spiaggetta del lago pensieri illusori mi divorarono spietati: sarebbe stato veramente bello essere la sua donna. Andavamo così d'accordo e sapeva capirmi come mai nessuno prima di allora. Lui provava qualcosa, ne ero certa, non portava mai a lungo situazioni del genere, si annoiava molto facilmente. Allora perché continuava a negarci la possibilità di essere felici insieme?

«Andiamo a mangiare qualcosa?» La sua voce ricollegò la mia mente a quel luogo. Era rilassata, come una carezza.

«Preferirei mangiare te, ma anche il cibo andrà bene», lo canzonai.

«Sei sempre la solita», mi tirò il telo che aveva posizionato sotto di noi, strabuzzando gli occhi.

Il punto ristoro si trovava a pochi metri dalla nostra posizione, per cui bastò imboccare il vialetto laterale per giungere a destinazione. Aveva un nonsoché di fiabesco: sembrava la casetta della Bella Addormentata. La costruzione minuscola, dai colori bianchi e ocra, con un rivolo dorato ormai corroso dallo scorrere del tempo. L'entrata, sprovvista della porta, si proiettava di fronte a noi come un arco spoglio, sebbene sembrasse avere della sabbiolina in superficie. All'esterno, tavoli di legno a forma di albero facevano da contorno a un piccolo angolo bar, anch'esso a forma di tronco. Una giovane donna con i capelli ebano pareva gioire dell'atmosfera calda del giorno, preparando intrugli e mescolandoli con ardore.

Bed's FriendsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora