Era di nuovo lei. Da quando avevamo scopato per la prima volta non riuscivo a smettere di volerla. Era difficile lottare contro me stesso ogni volta che mi era vicino. Ma non potevo permettermi di farla soffrire, mi conoscevo molto bene e se ci fossimo messi insieme avrei rovinato tutto. L'avrei persa per sempre, oltretutto questo gioco tra noi mi stuzzicava da impazzire. Sapere che potevo uscire con qualsiasi donna e raccontarle tutto, per poi fare con lei ciò che volevo mi eccitava sempre di più.
Mi sentivo libero, niente scenate di gelosia, niente impegni troppo seri. Nulla di nulla. Ma lei non sapeva stare in questa situazione, lei voleva trovare l'amore.
Probabilmente pensava di provare qualcosa che però era soltanto amicizia, stava confondendo le cose. Ma io no. La mia razionalità me lo impediva. Sin da quando ci frequentavano le prime volte mi ero posto il divieto di innamorarmi di lei. Mi ero negato di vederla come qualcosa di più e alla fine ci avevo creduto persino io.
Ma lei mi aveva fatto ridere, emozionare, incazzare. Mi coinvolgeva in qualsiasi cosa, mi teneva stretto a sé come nessuno mai.
Ora però, mi aveva messo di fronte ad un bivio. Ed io non sapevo cosa fare. La mia libertà valeva Ginevra? Perché sapevo che la stavo lentamente facendo allontanare. Ma io ero fatto così, il mio cuore era soltanto un organo che batteva senza nessuna direzione.
Il mio amore era per la mia vita, il mio futuro e la mia libertà. Non potevo far spazio a qualcuno. Non a lei.
Come sarebbe stato chiamarla amore o uscire a cena, sapendo già tutto di lei a memoria? Mi sarei stufato sicuramente.
Eppure, lei ora mi aveva aperto completamente il suo cuore. Mi aveva detto che sentiva un sentimento particolare per me.
Ma in fondo, cara Ginevra, lo sentivo anche io. L'avevo sempre sentito. Semplicemente non potevo. Volevo essere libero.
Vidi il suo nome comparire sul display. Rifiutai la chiamata. Ne fece altre. Dio quanto era testarda ed invadente.
Mi lasciò un messaggio in segreteria.
«Manuel. Guarda sotto al cuscino per favore»
La sua voce era rotta. L'avevo distrutta, avevo preso il suo cuore e lo avevo appallottolato come un pezzo di carta. Mi sentivo terribilmente in colpa. Avevo infangato un sentimento puro senza alcun rimorso.
Scostai il cuscino e vidi un pezzo di carta arruffato, era bagnato. Probabilmente lo aveva scritto in lacrime. Mi odiavo per il modo in cui la stavo facendo soffrire.
Non volevo essere un altro duro colpo per lei, l'avevo vista stare troppo male per quel bastardo.
Era sempre stata disordinata, ma ogni cosa che per lei sembrava essere un difetto, per me non era altro che qualcosa di unico e particolare.
"Ci ameremo per sempre un po'... Io avrò una parte di te e tu una parte di me. Ovunque andremo e dovunque ci porterà la vita, quel filo che lega le nostre anime ci seguirà. Forse ci incontreremo tra cento, mille, diecimila anni... Magari in altri corpi, in altri volti. Ma la certezza è che saprò riconoscerti anche così. La tua Gin"
Fissai il foglio per una frazione di secondo. Era questa la fine? Avrei fatto meglio a lasciarla in pace per sempre.
Io libero. Lei libera. Ma sapevo, che se un giorno l'avessi rincontrata, avrei fatto l'amore con lei di nuovo per una vita intera.
Non ci si stanca di qualcosa che non ti appartiene mai veramente. Ed io e lei eravamo così, un filo ci legava invisibile, un legame unico. Non era finita lì. Io avevo pazienza ed ora dovevo pensare a costruire il mio futuro.
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Bed's Friends
RomanceGinevra è una ragazza nel pieno della giovinezza, appena uscita da una relazione tormentata e abusiva, che si aggrappa disperatamente alle persone che ama. Il fantasma del passato si scontra fragorosamente contro di lei e la sua volontà di andare a...