Capitolo 49

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«C-cosa? Non puoi essere serio! Non puoi mettere in palio la mia auto!» sbraita Clarissa appena si riprende dallo shock.

«La mia auto! Tu non l'hai voluta!» le grido contro a mia volta, sentendo montare la rabbia e l'adrenalina per lo scontro.

«Non hai voluto più niente...» aggiungo a bassa voce, ricordando le parole che le ho sentito dire questa sera a Liam: io sono solo il passato, nulla di più.

Le volto le spalle e torno da Cole che ci osserva poco distante con l'aria tesa e contrariata. Immagino che nemmeno lui si aspettasse questa mossa azzardata da parte mia. Clarissa corre allora incontro a Cole, afferrandolo per il bavero della giacca.

«Cole... ti prego, fallo tu! Corri con la mia macchina, non posso lasciare che finisca in mano ad un estraneo. Ti prego!» lo supplica.

Cole sposta lo sguardo alternativamente tra noi. Vedo l'incertezza nei suoi occhi ma alla fine si toglie con delicatezza le mani di Clarissa di dosso e scuote la testa.

«Mi dispiace, ma lo sai che non posso farlo. Anche se non sono per nulla d'accordo con tutto questo» afferma rivolgendomi un'occhiata assassina. Mi limito ad una scrollata di spalle, ma sono felice che si fidi abbastanza di me da lasciarmi fare.

Con espressione disperata, Clarissa osserva la sua auto intorno alla quale dei ragazzi girano intorno come avvoltoi dopo il mio annuncio di averla messa in palio. Vedo il modo amorevole in cui il suo sguardo accarezza ogni linea, ogni dettaglio.

E vedo l'esatto momento in cui qualcosa si accende in lei, qualcosa che aspettavo da tempo. Il momento in cui tutti i bei ricordi cercano di cancellare quella terribile notte.

«Quella è la mia auto...» mormora tra sé e sé.

«Lo sai che hai sempre una possibilità...» le sussurro all'orecchio, giungendole alle spalle. «Dimostra che la vuoi, dimostra che ti appartiene».

Forza, piccola, manca così poco! Vedo le sue spalle sollevarsi mentre prende un profondo respiro e si volta per guardarmi diritto in faccia.

«Bene, allora. Correrò. Ma se vinco, l'auto torna a casa con me» mi ringhia contro. Le sorrido soddisfatto.

«Certo. Questo è l'accordo».

La supero e comincio ad allontanarmi ma poi mi fermo e mi volto a guardarla: «Ovviamente... sai che dovrai battere me» le faccio notare divertito e carico d'adrenalina.

Ti sfido, piccola.

Le faccio l'occhiolino e m'incammino di nuovo verso la mia auto.

«Merda...» la sento borbottare.

Davvero credeva che gliela avrei resa così facile?

Quando mi volto di nuovo nella sua direzione, la vedo parlare niente meno che con Liam... Quando è arrivato? E perché è qui? Ero assolutamente convinto che l'avesse abbandonata definitivamente dopo aver scoperto tutta la verità, invece è ancora qui, accanto a lei. Insieme a lui ci sono anche Kate e Mark.

«Non devi farlo, Clary. Quello è un idiota a spingerti a fare una cosa del genere dopo quello che hai passato» le sta dicendo Kate a voce abbastanza alta in modo che io possa sentirla perfettamente. Mi limito a sorriderle in modo strafottente.

Ma, a sorpresa, è Liam a rispondere al posto di Clarissa: «Invece deve farlo. Deve farlo per se stessa».

Le sorride e sul suo viso posso vedere tutto quello che gli passa per la testa: è preoccupato ma ha capito che anche questa è una parte della ragazza che ama. Una parte che deve accettare. E ci sta provando con tutto se stesso, mettendo da parte il proprio orgoglio. Solo per lei.

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