'Cause baby, you look happier, you do
I knew one day you'd fall for someone new
But if he breaks your heart like lovers do
Just know that I'll be waitin' here for you-"Happier" Ed Sheeran
Mi infilo la giacca di pelle preparandomi a lasciare l'appartamento per l'ultima volta. Vicino alla porta d'ingresso c'è il mio borsone, accanto a quello di Cole, pronti per essere caricati in auto.Condor ha deciso di restare ancora qualche altro giorno per sistemare le cose alla pista, poi partirà per New York per raggiungere suo padre, il prezzo che ha dovuto lui stesso pagare per la libertà di Liam.
Guardo per l'ennesima volta il telefono ma ancora non mi ha scritto se farà in tempo ad arrivare durante la festa di Kate. Una parte di me spera quasi di no.
«Hai la faccia di un condannato a morte» mormora burbero Cole dal divano.
«Ti passo a prendere più tardi e ci mettiamo subito in viaggio» gli rispondo, ignorando il suo commento.
Esco subito di casa e prendo un profondo respiro, riempiendomi i polmoni della fredda aria di metà febbraio. Se non mi decido ad andare, arriveremo in ritardo alla festa di compleanno.
___
«Sei in ritardo» risponde scontrosa Clarissa appena sale in auto. Siamo stati così bene stanotte, dormendo in auto come un tempo. Ma ho percepito subito il suo cambio d'umore man mano che tornavamo verso casa alle primi luci dell'alba. Ed è evidente che la situazione non ha fatto che peggiorare durante la giornata.
«È successo qualcosa?» le chiedo allora. Lei si limita ad una scrollata di spalle e punta lo sguardo fuori dal suo finestrino, perdendosi nel buio. Decido di lasciare perdere: il motivo del suo umore ogni giorno più nero è sempre la mancanza di notizie da parte di Liam. Rimetto in moto e lasciamo il suo quartiere per raggiungere il locale della festa.
«Dai, cerca di sorridere un pochino» provo a dirle, ma lei si volta lanciandomi un'occhiata truce: «Non sono proprio dell'umore adatto per una festa»
«È il compleanno della tua amica» le ricordo.
Si volta di nuovo ad osservarmi con un sopracciglio sollevato: «A te non piace Kate. Quindi che te ne importa di questa festa?»
«È solo che hai bisogno di uscire di più di casa e di svagarti» le rispondo con una scrollata di spalle, mentre svolto all'interno del parcheggio del locale.
«Mi avete rinchiusa voi in casa agli arresti domiciliari!» esclama indignata.
«Vero... ma è stato necessario» le ricordo tranquillo, voltandomi e rivolgendole un sorriso carico di sottintesi e spegnendo l'auto.
Clarissa rimane in silenzio e vedo il suo sguardo fissarsi per un secondo di troppo sul piercing al mio labbro inferiore. Senza più replicare, scuote la testa e scende in fretta dall'auto. Esco anch'io e quando la raggiungo la vedo persa nei suoi pensieri con lo sguardo fisso sul marciapiede.
«Ehi. Stai bene?» le chiedo piano.
«Sì... stavo solo pensando» mi risponde accettando il braccio che le offro.
«A cosa?» le chiedo curioso, mentre raggiungiamo l'ingresso.
«In realtà... a noi due. A come sono cambiate le cose in questo ultimo periodo tra di noi».
Mi fermo e la osservo un po' confuso: «Cosa intendi dire?».
Clarissa comincia a lisciare delle pieghe immaginarie sul suo vestito blu, come fa spesso quando è nervosa.
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Tienimi nel cuore
RomanceEccola. Finalmente. Di nuovo così vicini... eppure così distanti. Divisi da un muro creato dalle nostre stesse incomprensioni, dai nostri errori. Una barriera fatta di bugie, lacrime e fiducia persa. Forse per sempre. Eppure, nonostante tutto il mal...