capitolo 33

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pow Zero-two

Quella sera mi preparai ad agire per animare un po' le strade, mi misi il mio costume da villain e la maschera e iniziai a saltare per i tetti delle case fino ad arrivare in un vicolo buio e cominciare a divertirmi. Cerano degli uomini alcolizzati che stavano cercando di stuprare una povera ragazza, con un colpo di katana staccai la testa a uno e cadde inerme a terra mentre il suo sangue scorreva sul marciapiede, la ragazza accorgendosi di ciò gridò ancora di più indicandomi e approfittandosi della distrazione degli uomini ubriachi scappò a gambe levate. Sistemai quelle frecce in poco tempo e misi la mia firma sul muro, dopo quell'episodio non trovai niente di divertente da fare quella sera allora me ne ritornai a casa verso le prime luci dell'alba. Appena entrai in casa andai a togliermi tutto il sangue che mi era rimasto addosso e andai a farmi una bella doccia per poi andare a dormire. Mi svegliai verso luna di pomeriggio, mi ci serviva proprio una bella dormita, ancora in pigiama andai a pranzare nel mentre avevo chiesto a un domestico di farmi una valigia visto che volevo cambiare aria e andare in Russia dal mio amico, feci preparare anche i jet che sarei partita il pomeriggio stesso, finito il pranzo i vestii e andai verso il jet che mi aspettava in aeroporto.

Appena arrivai scrissi a Vladimir avvisandolo del mio arrivo per quella sera, misi le cuffiette e lavorai un po al pc.

Verso la sera come prestabilito arrivai nella mia casa a Mosca, appena arrivai feci disfare i bagagli e cenai per poi dirigermi verso il locale di Vladimir, appena mi vide si illuminò e mi accompagnò verso la postazione V.I.P per parlare d'affari e scambiarci due chiacchiere.

La serata andò avanti fino alle cinque di mattina, cioè allorario di chiusura del locale, andai a casa distrutta mi tolsi tutti i vestiti e mi buttai a letto.

Il resto della settimana andò avanti più o meno così il giorno lavoravo e la sera andavo al locale di Vladimir, durante una serata incontrai anche un bel ragazzo, Yuri, sembrava avere

più o meno sedici o diciassette anni, alto quanto me, biondo con il ciuffo che gli copriva quei bellissimi occhi azzurri, mingherlino di corporatura, ma era molto freddo di carattere. Ci divertimmo tanto in quella serata e ci scambiammo i numeri per rimanere in contatto.

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