Capitolo 6

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Rimasi senza parole.

Ero la prima fanvergente di quella scuola.

《A dire il vero risultano anche dei gruppi che non sono in questa scuola, ma poco importa. Hai un piano tutto per te, cara》

Guardai l'entrata; prima vedevo un alone nero, ma ora riuscivo a vedere nitidamente cosa c'era dentro; niente.

O forse mi pareva così ma non era vero.

《Vai. Visto che sei nuova hai una settimana libera, quindi goditi il tempo libero》

Salii timidamente le scale.

Da vicino l'entrata sembrava una grande bolla di sapone.

La toccai, e tutto si mosse come gelatina.

Odiavo la gelatina.

Mi feci forza ed entrai.

La sala comune era stupefacente.

Era una stanza rotonda, che aveva solo due uscite, esclusa l'entrata: i dormitori e il bagno. Inoltre una scala porrava in soffitta, che mi sembrò vuota.

Notai a malapena che il pavimento era coperto dalla moquette e i muri erano bianchi; notai invece che la stanza era divisa in tre parti; circa metà era costituita da uno scaffale pieno di libri, sia scolastici che non, anche in lingua originale; l'altra metà era divisa in due: un'enorme scrivania e uno spazio relax.

Mi avvicinai alla scrivania, dove trovai gli oggetti che avevo sempre sognato di possedere: l'anello de "il Signore degli Anelli", una bacchetta magica, uno stilo, una collana col simbolo delle divinità greche ed egizie, una spilla con la ghiandaia imitatrice e un braccialetto con i simboli delle fazioni.

Era parecchia roba.

Andai nel dormitorio; c'era un solo letto e un solo armadio.

Aprii l'armadio; c'era una grande varietà di vestiti, di cui la maggior parte neri.

Era stupendo.

Tornai nella sala comune e presi un libro: "Lo Hobbit".

Ritornai in camera e mi lanciai sul letto, pronta a rilassarmi per tutta la mattina.

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