Capitolo 15

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Corsi fino al piano degli shadowhunters salendo due, anche tre scalini alla volta.
Una volta lì mi sembrò ci fosse il silenzio.
La quiete durò poco.
Mi avvicinai alla porta.
Qualcuno ringhiava.
Qualcuno urlava, come se fosse imprigionato.
E, in sottofondo, qualcuno parlava.
Cercai di capire cosa dicevano, ma non ci riuscii, finché chi sussurrava non iniziò ad urlare.
《Io mi rifiuto di lasciarla scorazzare in giro per la scuola! Non mi importa se ti piace, lei è pericolosa!》
《Non è pericolosa! Non sa usare le armi!》
《Qualunque libro ti direbbe che tutte le fanvergenti sono pericolose!》
《Alice non è pericolosa! È più pericoloso un divergente che lei!》
《Anche tu eri pericoloso, ma da quando l'hai conosciuta sei un agnellino, Jonathan! Lei è pericolosa!!》
Sentii qualcuno avvicinarsi, così scappai su per le scale, e non mi fermai finché non fui certa di essere al sicuro, in camera mia.

Non potevo crederci; l'uomo con cui discuteva Jonathan, probabilmente Valentine, l'aveva definita pericolosa.
Ma io non ero pericolosa. Non conoscevo gli incantesimi dei maghi, non ero un semidio e non sapevo muovermi come Jonathan.
Non ero pericolosa.
L'unica cosa vagamente pericolosa era che io sapevo tutto di loro.
Ma non ero certo pericolosa per quello.
Nessuno sapeva che io sapevo.
E comunque che c'è di pericoloso nel sapere? Al massimo si può mandare in crisi qualcuno a forza di parlare, ma di certo non è una cosa pericolosa.
Decisi di non pensarci.
Mi sdraiai sul letto.
Piaccio a Jonathan. Mi addormentai pernsando a questo.
Gli piaccio.

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