Capitolo 30

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L'idea di morire non mi piaceva per niente.
In effetti, chi svegliandosi dice 《Ah, oggi ho proprio voglia di morire!》?
Io no, ed essere uccisa era l'ultimo modo in cui volevo morire.
《Non è che magari mi risparmiate?》 dissi iniziando a sentirmi male.
《No. Possiamo solo ucciderti》 disse Valentine.
《Potresti almeno tirarmi giù? Sto per sentirmi male》
L'uomo tagliò la corda, e io caddi a terra.
《Ahia》
《Ti conviene cercare di essere simpatica con noi. Tom ha votato per farti morire tra atroci sofferenze, ma io, Set, Jeanine, Snow e Crono vogliamo ucciderti e basta. Suppongo tu voglia morire velocemente》
《Si. Lo preferisco di gran lunga》
《Bene. Vai in quella cella》
Indicò una cella alta e stretta; ci stava a malapena un elfo, per magrezza, figuriamoci una persona.
《Ma non ci sto!》
Valentine mi prese per il polso e mi buttò dentro, poi chiuse la porta.
Sospirai. Lì dentro ci stavo.
Mi chiesi che fine aveva fatto Jonathan, ma lo capii appena vidi un paio di chiavi volare dentro una cella.
Valentine uscì, e io dissi: 《Siete tutti qui?》
Un coro di si riempì la stanza, e un attimo dopo una delle celle si aprì.
Jace uscì e fissò titubante Jonathan.
《Non stare lì a guardarmi, angioletto. Vai ad aprire le altre gabbie》
Il ragazzo seguì il suo consiglio e iniziò a far uscire tutti.
Alla fine mancavo solo io.
Stavano per darmi la chiave, ma Jace si fermò.
Lo guardai.
《Che c'è?》
《Tu sei alleato con lui》 disse indicando Jonathan.
《Sì. Senza di lui non sarei neanche venuta qui per liberarvi》 risposi.
《Come faccio a crederti?》
Rimasi in silenzio, poi intervenne Jonathan: 《Credi quello che vuoi. Se fossi con i nemici non sarei certo qui, non trovi, angioletto?》
Jace non disse nulla, poi aprì la cella, così scappammo.
Tutti insieme.

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