La scuola fandomiana

Capitolo 18

Mi svegliai dolorante.
Mi era già successo di farmi male cadendo o schiantandomi da qualche parte, ma i colpi che avevo ricevuto erano ben più dolorosi.
Uscii dalla camera e mi feci la doccia, poi tornai nella sala comune e vidi qualcuno fuori dalla porta.
Iside.
Mi misi dei vestiti normali (maglietta nera e jeans) e mi affacciai all'entrata.
Iside fece qualche passo indietro, e io sospettai fosse per il fatto che lei probabilmente vedeva la mia testa galleggiare su uno sfondo nero.
Uscii del tutto e la guardai.
《Si?》
《Il preside ti vuole parlare》
Mi vennero i brividi. Cosa voleva?
Non feci domande e mi limitai a seguirla. 《Tu mi sei utile》
Questa fu la prima frase che sentii appena entrai in presidenza.
《In che senso "utile"?》 chiesi perplessa.
《Sei una fanvergente》
《E allora?》
《Voglio che vai a controllare cosa stanno facendo nelle assemblee. D'altronde oggi c'è l'assemblea dei divergenti, e io voglio che vai con loro a scoprire cosa succede》
《Perché non lo scoprite voi a tempo debito? Insomma, anche gli semidei prima o poi faranno l'assemblea. Scopritelo voi quando la farete!》 esclamai.
《Ma tu passi più inosservata》
《No. VOI passerete più inosservati. Io non devo fare assemblee, mentre voi sarete perfettamente normali e capirete tutto》
Il preside ragionò sulle mie parole.
《Per quanto possa essere vero, tu devi andare a scoprire qualcosa》 disse Iside.
《Perché "devo"? Io lo faccio se voglio!》 esclamai offesa.
《Perché noi siamo tuoi insegnanti》
《Io non ho mai iniziato le lezioni. Per ora voi siete degli dei, si, ma solo dei, niente di più》
Capii di aver esagerato quando sia Iside che Zeus mi fulminarono con lo sguardo.
《Allora devi dirci qualcosa che non sappiamo》 disse Zeus serio.
Li scrutai entrambe, poi dissi: 《Ci sono alleanze tra i gruppi. So solo questo》
Poi uscii, senza chiedere il permesso.
Volevo sapere cosa stava succedendo, e sapevo che c'era solo una persona a cui potevo chiedere.
Jonanthan.