Capitolo 39

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Stavamo per portare di sotto tutti i nemici, ma Jonathan si bloccò.
《Jonathan?》 Dissi guardandolo
Lui si guardò il braccio, ignorandomi.
Un dardo.
Lui mi guardò e disse: 《Alice, aiut-》
La sua voce si spense e lo gli occhi la fissarono senza vederla.
Poi all'imporvviso mi attaccò.
Lo schivai per miracolo, ma lui mi attaccò immediatamente, scaraventandomi contro il muro (eravamo al centro, e la stanza era ancora allargata, quindi non feci un volo da poco).
Mi rialzai confusa, poi vidi una persona in piedi e capii.
Jeanine.
"Il siero"
Non c'era altra spiegazione.
Jonathan mi attaccò di nuovo, e io schivai il colpo cercando di togliergli il dardo, ma lui mi colpì con forza.
Feci un altro volo e caddi sul pavimento, con il sapore di sangue in bocca.
Mi rimisi in piedi e illuminai la mia mano.
Gli scagliai contro un raggio blu, che però non funzionò.
"Giusto. È già addormentato" pensai maledicendo la mia stupidità.
Lui mi attaccò ancora, e io schivai ritentando di togliergli il dardo.
Lo sfiorai, ma niente.
Mi attaccò di nuovo, ma stavolta lo caricai anche io, e con un movimento che mi spezzò (letteralmente) il braccio gli tolsi il dardo.
Jonathan si bloccò, e io esultai, ma qualcosa mi colpì al braccio.
Osservai il dardo, ma la vista si offuscò.
Solo quando caddi nell'oblio capii.
Quello era il siero della morte.

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