Capitolo 38

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Dovevo aver praticato un incantesimo potente, perché per poco non caddi anche io.
Mi guardai in giro.
Dovevo individuare i cinque più pericolosi.
Jonathan saltò giù dal tetto, e io gli corsi incontro.
Una bella distanza, ma lo raggiunsi quasi subito e gli saltai addosso stretto in un abbraccio.
《Ce l'hai fatta. Brava》 mi mormorò all'orecchio.
Mi tirai indietro per vederlo in faccia, e lui mi baciò.
Per un attimo il mondo mi sembrò sparire.
C'eravamo solo noi due.
Non so quanto durò quel bacio - potevano essere ore come potevano essere secondi - ma quando finì il sogno che stavo vivendo sparì.
Lui mi osservò un attimo, sorridente, poi disse: 《Qual'è la prossima mossa?》
《Cerchiamo quei maledetti che mi volevano ammazzare》

Jonathan ne trovò tre, io due.
Curiosamente io avevo trovato proprio Valentine e Voldemort, gli unici due che speravo di non trovare.
Li mettemmo ammucchiati in un angolo, poi dissi: 《Cosa dovremmo fare con tutti loro?》
Lui osservò incuriosito tutta la sala, poi propose: 《Uccidiamo tutti i demoni, così riduciamo tutto ai due terzi, poi direi di chiudere nel sotterraneo tutti i nemici》
《Buona idea. Hai una spada angelica a portata di mano?》
Lui me ne lanciò una e mi sussurrò: 《Chiamala come vuoi, ma non Raziel》
《Lo terrò a mente》 ribattei, poi ci dividemmo ancora.

Avevo chiamato la spada Ithuriel (nessun motivo preciso; in quel momento mi era venuto in mente solo quello), e avevo iniziato a bersagliare tutti i demoni che distinguevo senza problemi.
Non ero mai stata una vera e propria nephilim, quindi non avevo la più pallida idea di come riconoscere i demoni mutaforma.
Andai un po' ad intuito, e per fortuna non uccisi nessuno al di fuori dei demoni.
Ne uccisi centinaia; avevo cercato di tenere il conto, ma mi ero bloccata a 87.
Alla fine tornai indietro insieme a Jonathan.
《Ora che si fa?》
《Beh... ora mi invento qualcosa per risvegliarli》

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