Capitolo 35

198 23 0
                                    

In quel momento avrei voluto fare tantissime cose; provare i miei nuovi poteri, uccidere Jonathan per avermi tradito, leggere, uccidere Jonathan per avermi tradito, dormire... Ho già detto uccidere Jonathan per avermi tradito?
Uccidere Jonathan non lo volevo davvero fare; mi piaceva ancora, e sapevo che lui era ancora innamorato di me. Quindi no.
Allenarsi con i poteri? Beh, o demolivo la camera da letto o dovevo aspettare la fine della guerra. Del resto mica potevo lasciar senza tetto tutti quei ragazzi.
Dormire? No. Troppe emozioni.
Quindi mi restava una sola opzione.
Frugai nel comodino e tirai fuori un libro; Shadowhunters Il Codice.
Iniziai a leggerlo, isolandomi da tutto quell'incubo.

Non ero neanche a metà quando Katniss entrò in camera.
Ero seccata, tanto che cercai di colpirla senza neanche identificarla.
Fortunatamente la mancai.
《Scusa il disturbo, ma Sebastian si è svegliato. Non capiva più niente, nemmeno di come fosse svenuto》
《Com'è finita la battaglia?》
《Per paura del tuo intervento tutti i nemici si sono ritirati》
Misi il segnalibro nel libro e andai verso Katniss.
《Ci penso io a lui》 dissi seguendo fuori dalla stanza la ragazza.

Avevo visto Harry incatenato. Avevo letto migliaia di volte di ragazzi fatti prigionieri, ma vedere Jonathan legato mi fece sentire malissimo.
Mi feci forza e cercai di guardarlo, ma sapevo che aveva capito tutto.
《Lasciateci soli》 dissi.
Katniss, insieme a Jace, se ne andò.
Guardai Jonathan in silenzio, poi feci la domanda che mi venne in mente per prima: 《Che hai provato?》
Lui mi guardò perplesso.
《Intendo dire, cosa hai provato quando ti ho colpito con quel raggio?》
《Sono svenuto. Nient'altro》
Feci un sospiro di sollievo; credevo di avergli fatto male.
《Perché lo hai fatto? Perché mi hai tradito? Potevi restare con me. Non ti sarebbe successo niente》
Lui abbassò lo sguardo e disse: 《Ci ho pensato solo dopo aver accettato l'ordine di mio padre...》
《Se prima ero neutrale ora sono con loro. Ora io mi faccio solo una domanda: tu da che parte starai?》
Lui mi guardò come se volesse farmi sentire in colpa per il fatto che era legato, poi disse: 《Dove stai te sto anche io》
Uscii e dissi: 《Liberatelo. Starà con me》
Poi me ne tornai in camera.

La scuola fandomianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora