GIUGNO 2021 IV

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Francia - Le castellet

Stéphanie continua ad accarezzare il pelo di Golia, disteso sulle sue gambe, mentre batte i polpastrelli sul tavolo "Devo dirtelo in olandese o hai capito?" - "Hou je kop!" Max gira delle foto e Stéph gli lancia addosso il pacchetto di fazzoletti che ha accanto colpendolo in fronte "Ma la finisci?" Max sbuffa prendendo da terra il pacchetto e sistemandolo sul tavolo "Ha i capelli biondi?" Il ragazzo guarda la foto e poi annuisce, mentre lei gira velocemente le carte sul tavolo e lo guarda negli occhi "Occhi chiari?" - "Si, e davvero, davvero belli" Golia starnutisce e si muove sulle gambe della ragazza sedendosi ed alzando il muso verso il suo viso "Sei bellissimo anche tu, si" lo gratta tra le orecchie e gli sorride lasciandogli poi anche un bacio e punta gli occhi su Max trovandolo a guardarla "Hai Seb" Max sbuffa prendendo la carta ed lanciandola contro il separé che hanno messo sul tavolo tra i due ragazzi "Balen!" Stéph sorride ed alza la foto accanto al suo viso "Avevo George, staremmo bene assieme no?" Guarda per un attimo Max per poi spostare lo sguardo su Adam, mentre tutti gli altri scoppiano a ridere il ragazzo scuote la testa sconsolato. "Abbiamo tempo, ne facciamo un'altra, vi va?"
Max bussa ripetute volte alla porta a cui nessuno apre prima di passare la chiave elettronica ed entrare nella stanza "Stéph!" - "Bagno! E cos'ho fatto per essere chiamata con il mio nome, quando siamo da soli?" Il ragazzo spalanca la porta e si ferma puntando gli occhi sullo specchio che riflette la figura di Stéph con un asciugamano nei capelli, e un completino di pizzo nero e raso color bronzo addosso, Max si schiarisce un po' di volte la voce e stringe i pugni "George Russell?" Stéph ride girandosi verso di lui ed incrociando le braccia sotto al seno ed alzandolo, gli occhi di Max ci finiscono sopra e deglutisce, il pizzo gli lascia vedere l'aureola dei capezzoli che sono coperti dal raso bronzo. "Maxie, mi ascolti?" Scuote la testa mentre la ragazza lo raggiunge "Hai ancora i capelli umidi" Sospira stringendole le natiche lasciate scoperte dal perizoma e le lascia un bacio sulla spalla "Per cosa sei arrabbiato con me?" - "Io.. lascia perdere" Stéph ride allontanandosi da lui ed inserendo la spina del phone nella corrente di siede sul mobile del bagno "Vieni qui" Max si sistema tra le gambe della ragazza appoggiando le mani sopra le strisce sottili di raso bronzo che tengono il perizoma e sospira pesantemente portando la testa in avanti e puntando gli occhi sul seno "Devo girarmi" Stéphanie gli asciuga i capelli e sorride quando Max le stringe di più i fianchi e inizia a baciarle la pelle "Per me eri venuto qui per rompere le palle sulla battuta che ho fatto su George" - "Non ricordarmelo" spegne il phone e sorride alzando il viso di Max e cercando le sue labbra.

Stéphanie percorre il corridoio pigramente per andare da Simon che la aspetta per rivedere le ultime cose. Ha un macigno sullo stomaco dalla sera a Montecarlo in cui con Victoria hanno parlato della pausa. Scuote la testa per tentare di allontanare quella sensazione è si gira velocemente sentendosi tirare "Niente bacio?" Fa un sorriso a Max che la attira al suo petto facendo incontrare le loro labbra e le loro lingue "È tutto ok?" Stéph annuisce lasciandogli un bacio e strofinando un po' il bacino su quello del ragazzo "Stai giocando sporco" Stéph si chiude nelle spalle e gli sorride "Devo andare da Simon" - "Se devi andare da lui per baciarlo puoi anche rimanere qui" esce dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle e percorre nuovamente il corridoio sedendosi accanto a Simon. "Non hai un'altra planimetria? Queste linee blu mi fanno venire il mal di testa." Stéphanie si sposta sulla sedia affianco a Simon che scuote la testa ridendo e ingrandisce la schermata. "Parla con i piani alti, mi hanno dato questa. Comunque sono quindici curve, tutte fattibili anche perché è praticamente una pista piatta. Diciamo che annoia tutti." – "Perché non la cambiano allora?", lo punzecchia sistemandosi le trecce sulle spalle guardandosi per un attimo attorno e guardando Marcus massaggiare le spalle di Adam per poi lasciargli un bacio sulla tempia. "Lo sai meglio di me come funziona la Formula 1. Comunque...", Simon chiude la planimetria e si volta verso la ragazza – "...cerca di star tranquilla. Montreal era Montreal, oggi è un altro giorno e le qualifiche sono andate bene. Non pensare alla posizione in pista di Max.." - "Che non è per niente meritata!" Simon sorride alzando gli occhi al cielo prima di continuare a parlare "Non guardare dietro ma avanti. E per avanti non intendo le monoposto ma il tracciato." Stéph sbuffa torturandosi le mani, raccatta la borraccia che ha lasciato sulla scrivania nel garage dove la sua monoposto ha già lasciato lo spiazzo per essere portata in pista e annuisce poco convinta. Simon fa per continuare ma Marcus si mette tra i due. "Dobbiamo andare Stéph.", si sistema le palline da tennis, il casco, l'hans e la balaclava ed esce dal garage aspettando Stéph che batte un pugno con Simon, si abbassa gli occhiali da sole sugli occhi e lo raggiunge. "Come ti senti? La spalla?" – "Come nuova! Grazie alle tue manine d'oro.", lo punzecchia per poi prendere l'hans e la balaclava dalle sue mani aiutandolo. "Mie o di qualcun altro?" - "Marcus!" La ragazza gli colpisce un braccio ridendo e facendo ridere anche il preparatore. "Ero serio, come ti senti?" – "Come una che ha fallito lo scorso Gran Premio e che potrebbe essere messa alla porta in qualsiasi momento." Marcus alza gli occhi al cielo e le lancia una pallina contro che prende subito per lanciarla di nuovo a lui. "Ottimi riflessi.", risponde poggiando le cose di Stéph al muretto e posizionandosi di fronte a lei. Stéph lancia un ultimo sguardo alle monoposto già sistemate in pista per poi incrociare gli occhi di Max che li alza velocemente verso di lei per poi tornare a guardare i fogli che gli sta mostrando Gianpiero. Marcus lascia cadere la pallina dalla mano sinistra, poi la destra, la destra di nuovo, entrambe, la sinistra, la destra e infine entrambe. Batte i pugni con quelli del ragazzo, recupera le cuffie e si inginocchia a terra sistemandosi le trecce.
Marcus le tocca la spalla richiamandola, si alza, si toglie gli occhiali infilandosi gli auricolari e la balaclava per poi farsi passare l'hans e il casco. "Fa caldo: idratati tanto durante la gara. Mi raccomando." – "Certo papà." – "In bocca al lupo.", le batte il pugno e si sposta verso il muretto mentre Stéph raggiunge la monoposto. La guarda, si lascia andare ad un sospiro e si infila dentro. Il meccanico le sistema le cinture di sicurezza e le monta il volante e le chiede se va tutto bene. Stéphanie alza i pollici e abbassa la visiera. "Radio check.", Simon si apre nel team radio richiamando la sua attenzione. "Fa caldo. E mi mancava la tua bellissima voce, mi sono appena resa conto di non averti baciato. Rimedierò dopo" – "Scema! Idratati, mi raccomando. Giro di formazione tra cinque, quattro, tre, due, uno... via.", Stéph alza il piede dal freno e si accoda alla Mercedes di Bottas. Muove il volante facendo dei zig zag sulla pista riscaldando le gomme e quando finisce il giro si sistema sulla sua posizione di partenza. Si attacca alla cannula, beve, la morde per poi lasciarla andare. "Semafori spenti tra cinque, quattro, tre, due, uno... via.", abbassa il piede sull'acceleratore, ingrana qualche marcia e si ritrova subito ruota a ruota con il finlandese che, come lei, non vuole demordere. Continua a spingere nel rettilineo di partenza, non ha intenzione di mollare la presa e si allarga leggermente per affrontare la prima curva, Bottas le rimane dietro, nella rientranza se lo ritrova di nuovo affianco per poi lasciarselo dietro nella curva successiva e lanciarsi nel rettilineo intravedendo la Mercedes di Russell poco distante.
"Ottima, ottima partenza Stéph! Sei a un secondo e mezzo da Russell e hai Bottas a due. Continua così. Come senti le gomme?" – "Per ora bene!" – "Fantastico! Continua così e idratati.", si raccomanda l'ingegnere chiudendo il team radio. Nonostante sia ancora il primo giro sente già la fronte bagnata, il sudore viene assorbito dalla balaclava ma delle goccioline le scorrono veloci lungo il collo per poi infilarsi nel colletto della tuta. Si spinge nel rettilineo del secondo settore, si avvicina a Russell e tenta un primo sorpasso nella terza curva, ci prova e ci riesce ma rientrando l'inglese si allarga e Stéph è costretta ad alzare il piede e frenare leggermente. Sente delle vibrazioni e si concentra sul volante e sul rumore del motore che sembra avere qualcosa che non va. "Simon, sento delle vibrazioni." – "Stai perdendo un po' di potenza, prova a spingere.", abbassa il piede sull'acceleratore ma la monoposto sembra recepire i comandi al contrario. Inizia a rallentare, i comandi sul volante spariscono e la monoposto sembra quasi andare in folle. Si sposta verso sinistra uscendo dalla pista fin quando la monoposto non si ferma definitivamente. "No! No! No! No! No cazzo!", si lamenta piagnucolando nervosa. Sbatte i pugni sul volante e non ha intenzione di scendere dalla monoposto. "Stéph, sono Christian..", la ragazza stacca il jack delle cuffie dalla monoposto, si toglie l'incastro e smonta il volante scendendo. Si lascia andare ad un urlo frustrato e si avvia verso la pit lane con ancora il casco addosso. Non le importa di Christian o se potrà prendersela. Non le importa. Sta andando tutto a rotoli e per la seconda volta non è nemmeno colpa sua. Rivede i titoli dei giornali nella sua mente e soffoca un urlo frustrato.
"Max, rallenta e rientra ai box. Bandiera rossa.", Gian si apre nel team radio mentre Max alza il piede dall'acceleratore facendo le ultime curve del sesto giro. "Che succede? Tutto ok?" – "Sì, tranquillo. La monoposto di Stéphanie si è fermata in pista e devono rimuoverla. Ecco il perché della bandiera rossa.", le parole di Gian gli arrivano dritte alle orecchie, sospira pesantemente e se potesse, si porterebbe una mano sugli occhi massaggiandoseli pensando già a cosa gli aspetterà dopo. "Poi vi lamentate delle mie reazioni.." - "Tra dieci minuti si riparte, pensa alla gara. Idratati." – "Anche tu Gian, anche tu."
Dopo cinque minuti le monoposto vengono riportate in pista, Max si attacca alla cannula mordendola e scaccia via l'immagine della porta della saletta di Stéph concentrandosi sul tracciato.
"Il giro di formazione lo apre la Safety Car. Attento alla ripartenza. Come senti le gomme?" – "Per ora bene. I parametri?" – "Per ora è tutto in regola. Sta tranquillo.", Max annuisce e chiude il team radio. Abbassa il piede sull'acceleratore concentrandosi sul rumore del motore e vede con la coda dell'occhio la monoposto di Russell affianco alla sua. Abbassa la visiera e aspetta le indicazioni del suo ingegnere. "Giro di formazione tra cinque, quattro, tre, due, uno... via.", Max alza il piede dal freno e si accoda alla Safety, muove il volante riscaldando le gomme e guarda nello specchietto di sinistra la monoposto della Mercedes quasi affiancarlo. Torna sulla sua postazione in prima fila, muove il volante e poi sistema i piedi sui pedali. "Semafori spenti tra cinque, quattro, tre, due, uno... via.", abbassa il piede sull'acceleratore portandosi al centro della pista e impedendo a Russell di affiancarlo nel lungo rettilineo. Si allarga in curva dove Russell lo affianca ruota a ruota per poi allungare nella curva successiva nel primo settore. Si spinge nel rettilineo del secondo settore lasciandosi Russell alle spalle, scala qualche marcia nell'altra curva per poi ingranarle nel rettilineo successivo. "Ottima partenza Max. Primo giro veloce. Continua così. Hai tutta la potenza che ti serve. Hai Russell a un secondo e mezzo.", le goccioline di sudore gli scorrono lungo il collo per poi finire oltre il colletto della tuta. Si attacca alla cannula passando il traguardo iniziando un nuovo giro. "Sento delle vibrazioni Gian." – "Va tutto bene. I valori sono a posto e anche la pressione delle gomme. Attento nel secondo settore, c'è del traffico.", rallenta leggermente trovandosi tra le Williams, una delle Haas e un'Aston Martin.
"Rallenta Max. Bandiera gialla. Ricciardo è andato a muro." – "Tutto bene?", chiede preoccupato. Si sente nervoso e agitato e se ne accorge anche Gian quando prende un cordolo nel rettilineo. Daniel a muro e Stéph starà sicuramente dando di matto e per la prima volta vorrebbe essere in un altro posto e non su una monoposto in pista. Per una volta c'è qualcuno più importante di lui e non sa minimamente come gestire la cosa. "Concentrati Max.", lo rimprovera. "Idratati Gian." – "Box, box, box. Ne approfittiamo adesso.", Max rientra nella pit lane per poi tornare in pista dietro la Safety Car, muove il volante per riscaldare le gomme mentre Russell si avvicina pericolosamente a lui. "Non gli hanno detto di mantenere le distanze?", chiede irritato. "Guarda davanti Max. Come vanno le gomme?" – "Te lo dico tra poco.", ribatte ridendo ma anche Gian si accorge del nervosismo nella sua voce. La Safety rientra nella pit lane, spinge il piede sull'acceleratore mentre Russell lo affianca, vanno ruota a ruota lungo tutto il rettilineo, si allarga in curva per poi stringersi leggermente lasciandosi l'inglese dietro. "Ottimo Max! Continua così.", ribatte Gian euforico. Continua a spingersi, incitato anche dalla voce del suo ingegnere e dalle voci dei meccanici che si sentono in sottofondo. Becca di poco il cordolo smorzando un fanculo tra i denti per poi attaccarsi alla cannula mordicchiandola. "Viola di nuovo. Ottimo Max! Continua così. Dieci giri al termine.", doppia le Williams e una Haas e continua ad allungare anche su Russell. "Bandiera gialla Max, rallenta." – "Andiamo cazzo! Che succede adesso? Riusciamo a finirla questa gara?", chiede tra l'esasperato e l'ironico. "Certo che la finirai! Bottas e Norris, hanno avuto uno scontro. Bottas si è ritirato, la McLaren di Norris è malandata. Non ci sarà Safety." Rallenta fino a quando non viene ritirata la bandiera gialla e abbassa il piede sull'acceleratore. Gian lo avverte che sono le ultime curve e che probabilmente chiuderà la gara con giro veloce. Vede da lontano la bandiera a scacchi, si porta sul lato destro della pista dove i suoi meccanici si sporgono oltre la rete esultando. "P1! P1! P1! Max ottima, meravigliosa gara! P1 e giro veloce!", lo avvisa Gian. Si lascia andare ad una risata e lancia un urlo per poi cominciare il giro di saluto ai tifosi. "Questa gara ce la siamo sudata Gian, mi raccomando idratati. E grazie Gian, complimenti anche a te. Le altre posizioni?" – "P2 Russell, P3 Gasly." – "Davvero Pierre? Wow! Sono contento per lui!", conclude. "Max, sono Christian ottima gara! Ti aspetto sotto il podio." – "Grazie Christian, grazie a tutti." Ferma la monoposto sotto il podio, toglie il volante che poggia sul muso della monoposto e l'incastro. Sale sul davanti e alza le braccia esultando. Scende e abbraccia Pierre per poi fiondarsi sui suoi meccanici e battere il pugno con Christian ed Helmut che gli lasciano delle pacche sulle spalle, e mentre Christian rimane lì Helmut torna indietro verso i box. Bradley si avvicina abbracciandolo e passandogli un asciugamano e la borraccia. Si toglie il casco, si porta una mano vicino alla bocca e si avvicina al suo preparatore. "Dov'è? Come sta?" – "Era incazzata. Sono andato a controllare appena è tornata nel paddock, ora sta facendo delle interviste, e da quello che ho capito dopo dovrebbe parlare con Helmut.", Max annuisce e si avvicina alla bilancia per poi andare nella saletta seguito da Gian che salirà con lui sul podio, si apre il colletto della tuta e sospira. Un altro podio che vorrebbe solo bypassare per tornare ai box ed anche solo rimanere appoggiato al muro dall'altra parte della stanza e guardarla. Sale seguito da Gian e l'organizzatore gli passa il premio che lancia in aria per poi riprenderlo e poggiarlo ai suoi piedi nel momento dell'inno. Muove velocemente il piede a terra e si sistema il cappellino, fa la foto di rito con gli altri e apre la bottiglia di champagne che versa sia su Pierre che su Gian.
"Stéphanie, è già il secondo ritiro, questa volta per colpa della monoposto. Ti hanno detto qual è stato il problema?" - "Power unit, suppongono. Ma ne parleremo meglio più tardi" guarda Natalie e si sistema gli occhiali sul ponte del naso per poi puntare gli occhi su Adam poco distante "Hai un rapporto con Helmut di cui nessuno ricorda uno simile nel passato.." Stéph sorride "Ti ha già detto qualcosa?" - "No, dobbiamo parlare, lo faremo appena torno ai box" si rigira gli anelli e guarda la donna di fronte a lei che si avvicina il microfono alle labbra "La prossima sarà in Austria, come ti stai preparando?" - "Come al solito, spero solo di finirla. Oppure di non chiuderla ma per una volta per colpa mia. È frustrante uscire per colpa degli altri" Stéph si chiude nelle spalle e sospira facendo un passo di lato per allontanarsi dalla giornalista e dal microfono con un sorriso tirato. Si allontana a grandi falcate e ritorna nel paddock, spinge Bradley di lato e si infila in bagno chinandosi sulla tazza del water ed iniziando a vomitare "Merda Stéph.." chiude gli occhi mentre Bradley le tiene la testa "Max vai a prendere un asciugamano ed una maglia di Stéph, la ragazza continua a vomitare e si siede a terra, mentre Max si china su di lei e sposta Bradley "No vai tu. Non me ne frega un cazzo se mi vedono" - "Max esci, per piacere" le sposta le trecce sfiorandole la guancia con le dita "Schatje, va meglio?" Scuote la testa e reprime un altro conato mentre la porta del bagno torna ad aprirsi "Ecco" Bradley allunga la maglia e l'asciugamano a Max con cui le asciuga il viso sudato e le pulisce la bocca "Alza le braccia" - "Lasciami stare Max" il ragazzo sospira e la guarda appoggiarsi al muro con gli occhi chiusi, Max le toglie la maglia e le infila la maglia pulita "Devi uscire da qui" lo guarda stanca e sospira "Come va?" Stéph alza i pollici e gli fa un sorriso tirato "Max per piacere, esci. Sta già finendo abbastanza di merda questa giornata, senza che ci sgamino" Max si alza e le bacia la fronte "Hai parlato con Helmut?" - "Devo andare ora, sarà bellissimo venire licenziata oggi, se mi va bene riuscirò a non vomitargli addosso" le lascia un altro bacio sulla fronte e sospira "Finiscila, alzati e vai da Helmut. Parti con me questa sera?" - "Dipende" Max sbuffa scuotendo la testa ed uscendo dal bagno dove entra subito dopo Adam "Mi spieghi che succede?" - "Mi veniva da vomitare ed ho vomitato" Stéphanie si passa le mani sul viso e si alza da terra andando a lavarsi il viso e a sciacquarsi la bocca "Devo lavarmi di denti prima di andare a farmi licenziare" Adam alza gli occhi al cielo e le allunga il dentifricio e lo spazzolino "Stéph, non è che sei incinta?" - "Adam, vuoi essere licenziato ora?"
Varca la porta della stanza e si siede in silenzio sul divano guardando Helmut seduto alla sedia della scrivania "Stéphanie.." - "Mi dispiace, io" - "Posso parlare?" Stéph annuisce portandosi una mano alla bocca e reprimendo un conato "Devi davvero smetterla, rilassati. Stai andando in panico ora per nulla! Non hai mai sbagliato, mai. Stai facendo meglio di chiunque altro, meglio di tutte le nostre più rosee aspettative, ma non solo su di te. Ma sulla Redbull in generale nel campionato costruttori arrivati a questa gara. Quelli che dovrebbero preoccuparsi siamo noi. C'è Toto che continua a guardare tutti i tuoi dati! Presumo abbia un file su di te che aggiorna costantemente! Ti ho chiesto di prendere casa in Inghilterra perché per me firmeresti un rinnovo ora! Ci sono solamente gare che non vanno, piste che non andranno mai. Vedi Max e le gare in Italia. È andata male? Bene, passiamo alla prossima. Pensa alla prossima. Metti tutta la tua rabbia e la tua frustrazione per vincere la prossima" Stéph si stringe le gambe al petto e appoggia la fronte sulle ginocchia, Helmut si alza e si siede accanto a lei stringendola in un abbraccio "Comunque solo tu potevi togliere il jack delle cuffie mentre ti stava parlando Christian"

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