GENNAIO 2022 III

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Italia - Toscana

Max sorride guardandola accanto a lui ad occhi spalancati guardare fuori dal finestrino "Schatje.." lei non gli risponde nemmeno, e Bradley scoppia a ridere "È quella? Maxie! È quella?" Rimane in silenzio e poi continua "Oddio si! È quella stiamo andando lì! Voglio urlare, tantissimo!" Gli stringe il braccio facendo scoppiare a ridere Max "È quella! Vero? Maxie! Maxie! Di qualcosa!" il ragazzo continua a guardarla ed è sollevato nel rivedere in quella Stéph incollata al finestrino la sua spensieratezza, la sua Stéph. Torna con la testa da loro quando lei lo richiama e annuisce "Sì è quella." - "Allora accelera!" - "Chi va piano, va sano e va lontano.. non te l'hanno mai detto?" chiede Bradley guardandola dallo specchietto "Se me lo avessero detto, non saremmo qui oggi sai? È il peggior esempio di sempre Brad!" lo punzecchia ridendo "Accelera o scendo dalla macchina e vado a piedi! Siete due stronzi! Dai! Voglio andare a casa mia! Veloci! Voglio vederla tutta, togliermi le scarpe. Maxie! Dai! Sbrigati!" Bradley prende la stradina privata in salita per poi fermarsi nell'enorme cortile "Eccoci, eccoci!" ribatte il preparatore aprendo lo sportello e insieme a Max l'aiutano a scendere e passandole le stampelle. Stéphanie si guarda intorno e si concentra per un attimo sulla vista della collinetta "Dio mio.. questa vista. La vista da casa nostra!" Max le sorride, le passa un braccio attorno al fianco e la bacia "Ti piace?" - "Io.. Maxie! Si! Si! E se ci sposiamo lo facciamo qui" tenta di girarsi e lascia cadere una stampella aggrappandosi a lui, poi lascia cadere anche l'altra e lo bacia "Tutto quello che vuoi schatje." dice tenendola dai fianchi "E sarebbe bello farlo qui." dice guardandosi attorno dopo essersi staccato dalle sue labbra mentre Bradley scarica i bagagli e va verso l'ingresso fermandosi sotto il portico "Piccioncini, io vi faccio anche da facchino, ma apritemi almeno la porta!" Stéph sorride sulle labbra di Max "Portami lì, che voglio aprire io la porta di casa" Max ride guardando Golia correre verso di loro "Prendo le stampelle, rimani in braccio, tieniti" - "Si, ma sbrigati, dai!" si abbassa leggermente per prenderle e si ferma davanti al portico lasciandola scendere a terra, le passa le stampelle e le chiavi di casa che le sfuggono di mano "Cazzo!" Max ride "Stai calma, siamo qui, possiamo tornarci ogni volta che vorrai" Bradley sorride recuperando le chiavi da terra, passandogliele Stéph lo ringrazia ed apre velocemente il portone spalancandolo, stringe le stampelle tra le mani ed entra dentro facendo attenzione al gradino e si muove un po' lasciando entrare Max e Bradley "Allora?" le chiede Max baciandole la guancia lei rimane in silenzio guardandosi attorno, iniziando poi ad avanzare piano, Max accende tutte le luci e sorride sentendola sospirare, Bradley si sposta nella stanza aprendo le persiane e le tende lasciando entrare la luce tiepida del sole "Schatje puoi esprimerti anche a parole?" Max sorride guardando Golia tornare da loro dopo essere corso verso la cucina per poi buttarsi sul divano "Non ne ho più" continua a guardarsi intorno estasiata e si muovono verso la cucina anticipata da un arco fatto di pietre sovrapposte "Maxie, mi tremano le gambe" Max sgrana gli occhi e si fionda da lei afferrandola dai fianchi "Ehi! Che succede?" - "Strappa i fogli di Montecarlo, rimaniamo qui per sempre" si lascia andare ad un sospiro di sollievo e le sorride "Verremo qui tutte le volte che vorrai schatje. Ti piace la cucina che tra i due userai solo ed esclusivamente tu?" Stéph sorride "Si mi piace tantissimo" lasciano la cucina e tornano verso il salotto fermandosi ad osservare l'enorme finestra sulla sinistra mentre di fronte c'è la portafinestra che dà sul patio "Golia che dici? Ti piace?" Alza il muso dal cuscino e li guarda per poi tornare a distendersi "Ve lo dico io, gli piace e piace anche a me, domani tu e io potremmo andare a correre in giardino, c'è talmente tanto spazio che.." - "Che sarebbe un peccato non utilizzarlo?" Max ride scuotendo la testa "Non mi importa dello spazio per correre! Voglio prima vedere tutta la casa! Ogni angolo!" Max annuisce prendendola in braccio mentre Bradley riprende le chiavi dell'auto "Ho visto che giù in paese c'è un supermercato, faccio un po' di spesa e preparo la cena. Golia vuoi venire?" Max ride guardando Golia alzarsi sul cuscino per poi dare le spalle a Bradley ed appallottolandosi per poi sbadigliare "Quello è un no, Bradley" - "Ho notato" Bradley lo accarezza e poi esce di casa "Pronta? Saliamo le scale" - "Sono in pietra! Non l'avevo notato dalle foto! Max devi far mettere da papà un vetro qui, sennò Luka o anche Golia possono cadere" Max annuisce "Era tra le note di mamma" annuisce stringendosi a lui e sposta la testa da un lato all'altro guardandosi intorno "Dio, è anche più bella dell'altra Maxie!" - "Quindi hanno scelto bene Vic e mamma" - "Tu sei perfetto, mio Dio. E mi vergogno anche ad ammetterlo" Max scoppia a ridere "Grazie sai? Gentilissima, sempre gentilissima con me, schatje" Max cammina lungo il corridoio e si ferma di fronte ad una stanza "Io tra tutte preferisco questa, ma se vuoi possiamo benissimo scegliere un altra camera" la prima cosa che Stéph nota è l'intera parete che dà sull'esterno fatta di mattoncini sovrapposti, in questo caso a differenza di quelle dell'arco della cucina sono più piccole, e i due balconi lasciano entrare tantissima luce oltre ad avere una vista totale delle altre collinette. Le finestre sono in legno, uno stile classico mentre a decorare la stanza sono le travi di legno grezze e che sono riprese anche sopra alle finestre per definirne il telaio. Al centro della stanza contro la parete a sinistra è posto il letto in ferro battuto con due comodini a contornarlo insieme ad un tavolino di legno che sostituisce la cassapanca e sulla destra una poltroncina avorio e una cassettiera alta in perfetto stile italiano anch'essa lasciata grezza. Stéph di morde le labbra e tira su con il naso "Schatje" scuote la testa e si stringe di più a lui "Amore" - "È tutto perfetto e.. va bene questa" - "Vediamo anche le altre? Sei sicura?" Stéphanie scuote la testa "No! È lei! Ha una vista.. fantastica! Dio mio Maxie, pensa in primavera e in estate questo posto!" Max sorride baciandole la testa e la fa sedere al centro del letto "Vado a prendere le valigie, così puoi cambiarti e sistemiamo le nostre cose, ok?" le lascia le stampelle vicino al letto e appena annuisce esce dalla stanza. Stéphanie continua a guardarla, provando a captare ogni singolo particolare e si sofferma su una porta bianca posta dietro la poltroncina, prende le stampelle e le poggia con sicurezza a terra grazie al pavimento in cotto, si muove sul letto fino ad alzarsi e muoversi verso quella direzione ma poi si sofferma sulla porta finestra che da sul terrazzo che non aveva notato prima, la apre con un po' di difficoltà ed esce vedendo in un angolo un tavolino rotondo e due sedie in ferro battuto nero, sorride e guarda il panorama, sente Max entrare in camera con le valigie e sorride quando lui le stringe i fianchi "Faremo colazione qui fuori su quel tavolino ogni mattina. Maxie amo questo posto e, non cambiamo niente ad eccezione della parete di vetro sulle scale" - "Non vuoi neanche finire di vederla?" Si gira a guardarlo e lo bacia "Bastiamo solo noi, noi e basta. Qui.. Qui è perfetto così" Max annuisce e la bacia tra i capelli "Il vecchio proprietario ha lasciato il numero della donna che custodiva casa. Veniva qui solo in vacanza e con lei si è sempre trovato bene. Potremmo affidarci anche noi a lei così da trovarla sempre pronta quando veniamo qui, che ne dici?" - "Si ok. C'è una vasca per me?" l'aiuta a rientrare nella stanza e chiude la finestra "Non hai ancora visto il bagno?" Scuote la testa "Stavo andando a vedere cosa c'è dietro a quella porta ma poi sono uscita qui" Max apre la porta e la lascia passare "C'è la vasca! Ed è davanti alla finestra!" esclama concentrando tutta la sua attenzione sul sanitario posto sulla parete a sinistra, in fondo, sopraelevata rispetto al resto della stanza. Il soffitto è interamente fatto di pannelli di legno su due tonalità di marrone che formano dei rombi, sulla parete a sinistra è posto un lungo mobile di legno scuro con due lavandini ad appoggio di porcellana bianca mentre i rubinetti sono neri opachi. "Non voglio vedere le altre stanze!" - "Ok va bene, ricevuto!" ribatte ridendo. Sopra i lavandini è posta una specchiera e varie mensole e anche qui come in tutta la casa ci sono pareti con mattoncini, in questo caso è quella sulla sinistra, quella che dà sull'esterno è bianca e lasciano risaltare le lampade nere che scendono lunghe sulla vasca. A destra, invece, è posta una grande doccia ad angolo che, anziché essere ricoperta da mattonelle di gres è ricoperta da travi di legno perfettamente lavorate "Ora?" - "Ci cambiamo e prima di andare a letto ci facciamo un bagno qui dentro" Stéph sorride indicando la vasca e Max annuisce.
"Cosa fai in cucina?" Bradley lo guarda stranito "Stavo prendendo dell'acqua!" - "Stéph?" Max gli fa un cenno verso il patio dove la vedono avvolta in una coperta seduta al tavolo "È successo qualcosa?" - "No, è solo voluta uscire per vedere com'era. Le tue valigie le ho messe davanti alla stanza a lato del soggiorno, ma se vuoi usarne un'altra liberissimo, ne hai altre tra cui scegliere" Annuisce "Andrà benissimo, sistemi tu? Porto l'acqua a Stéph e vado a sistemare le mie cose in camera e prendo ciò che mi serve per continuare la terapia con lei" Max annuisce passandogli il bicchiere e poi inizia a sistemare la spesa. Bradley apre la porta finestra e poi la richiude per non far entrare l'aria pungente "Ecco l'acqua. Allora? Hanno scelto bene?" La guarda sorridere "È perfetta, ogni cosa è perfetta. È anche meglio di Montecarlo" - "Facciamo un po' di terapia più tardi? Ma sistemo prima le mie cose in camera" annuisce bevendo l'acqua "Comunque questo posto e questa casa sono davvero stupendi, avevate ragione ed ora capisco perché volevate un a casa qui" Stéph gli rivolge un sorriso ed annuisce "Grazie per aver detto che potevamo venire qui" - "Grazie a te, l'offerta di portare Effy è estesa anche qui?" Stéph ride "Certo, e non solo lei ma anche Phoebe"
Stéph si gira quando sente dei rumori arrivare da dentro e scuote la testa ridendo quando vede Max sbuffare e chinarsi a terra "Golia, andiamo a salvare Maxie, dai" lo fa scendere a terra e prende le stampelle rientrando "Puoi non distruggermi la cucina? Non ho avuto neanche il tempo di vederla bene!" - "Mi è solo caduta una confezione di.." la rigira tra le mani "Ceci chi mangia i ceci?" - "Tu? Li hai mangiati anche a Melbourne! E te li ho fatti anche io a casa!" - "Ok! Ho capito!" Charo guarda dentro un'altra busta per poi tornare su di lui "Cosa vuoi mangiare?" - "Bradley ha preso delle fettine di vitello.." - "Devo prepararti quelle?" Max annuisce "Grazie" Max fa il giro del bancone e le bacia la guancia "Cos'altro ti serve?" - "Aspetta, faccio io" si alza e fa il giro guardando meglio la cucina.
"La stai facendo cucinare? Fai sul serio Max?" - "Ma se avete entrambi paura che faccia esplodere la cucina!" - "Beh, in effetti.." ci pensa su Bradley per poi raggiungerla "Vuoi una mano?" - "No, tranquillo, faccio io. Preparate la tavola e, Max le ciotole di Golia?" Max la guarda "Sono già sistemate e pronte, in salotto, cena anche lui con vista" - "Piuttosto dov'è?" Stéph si gira a guardarli con gli occhi sgranati alle parole di Bradley "Calmati, è sul divano, dove vuoi che vada? Lo sai che quando siamo qui fa l'adolescente e non ci calcola più!" Max si alza e le sposta solo sgabello dietro "Siediti. Noi prepariamo la tavola e non è necessario tu stia sempre in piedi" - "Tu devi anche chiamare tuo padre, avevi detto che lo avresti fatto" Max sospira prendendo le posate e i piatti "Dopo" - "È dopo dal mio incidente, Max" Bradley prende i piatti dalle mani di Max vedendolo in difficoltà "Ok, lo chiamo ma smettila di chiamarmi Max!" La ragazza sorride mordendosi le labbra e ricevendo un bacio dal ragazzo che dopo aver preso il telefono esce nel patio seguito da Golia "Cosa stai cucinando?" - "Maxie voleva della carne" sposta lo sguardo dal piano della cucina a Max che cammina avanti e indietro e muove la mano gesticolando nervosamente "Stai riuscendo nell'ennesima impresa." - "Non credo, guardalo! E mi fa innervosire perché ce l'ha con lui per ciò che ha detto su di me. Quando a me, non me ne frega assolutamente nulla" - "Le parole su di te hanno dato il carico da mille, ma era qualcosa di già esistente. È una cosa lunga e sarà lungo anche tornare ad avere un rapporto con lui." Stéph sospira e spegne il fuoco lasciando il coperchio "Che intendi con carico da mille? Mi passi l'insalata che la lavo?" Bradley gliela passa e laicità a girarsi sullo sgabello che poi le sposta davanti al lavello "Suo padre non è mai stato la persona più dolce del mondo, sia nelle parole che nei fatti. Lo ha capito poi con il tempo, quando è arrivato in Formula 1 e la gente ha cominciato a trattarlo come si deve. E quando ha espresso la sua su di te.. Vedila come la goccia che ha fatto traboccare il vaso" annuisce chiudendo l'acqua, e rilascia un sospiro pesante "Non volevo essere io il pretesto o la causa, anche se a questo punto penso gli servisse solo.. Qualcosa o qualcuno per staccare da lui. Solo.. Non io, andiamo già mi odia!" - "Stéph, non è colpa tua" sistema l'insalata nella ciotola e la condisce e poi fa lo stesso con le carote che ha svuotato in un'altra ciotola Bradley "Vuole parlare con te" Max rientra chiudendo malamente la porta e le allunga il telefono in muto "Che.. Perché?" - "Ora ci sei anche tu in questa merda, hai voluto che lo chiamassi, ho sentito i miei fratelli, stanno bene ma ora lui vuole parlare con te" Stéph sospira e si alza "No, rimani qui" - "Se ci parlo non devo averti attorno! Metti il telefono nella tasca, esco, finite voi. E sei un imbecille! Hai chiuso fuori Golia!" Max tenta di replicare ma lei è già fuori e Bradley gli lascia una ciotola tra le mani "Pronto?" - "Stéphanie, ciao" si schiarisce la voce e prende Golia da terra che si infila sotto la sua felpa "Ciao" si morde le labbra rimanendo in silenzio "Come stai?" - "Potrei stare molto meglio, ma non mi posso lamentare. Ora devo solo sperare di tornare sulle mie gambe e in pista grazie alla terapia il prima possibile" - "Sì posso provare ad immaginare. Mi fa piacere che tu.. che sia andata a finire bene." Stéph bacia Golia e guarda davanti a lei gli ulivi "So che se mi ha chiamato è solo per merito tuo, quindi.. Grazie" si morde le labbra e si passa una mano sugli occhi "Non gli dirò mai più di farlo. O meglio, non per chiamare te, ma solo per sentire i tuoi figli. Solo che se non l'ha fatto ora, è solo per le tue parole verso di me, e non ho intenzione di essere causa e pretesto per non rivolgerti parola" l'uomo rimane in silenzio, probabilmente in difficoltà "E ti ringrazio soprattutto per quello.. i bambini non c'entrano con me e lui. Lo adorano, l'hanno sempre fatto e lui è incredibilmente bravo con loro." Rimangono in silenzio entrambi fin quando lei non lo interrompe "Immagino. Io.. io devo andare a cena" - "Si, certo" Stéph chiude la chiamata e sospira baciando Golia "Che dici, torniamo dentro da Maxie? Non l'ha fatto apposta prima, ok? Non fare lo stronzo" il pomsky abbaia e la segue rientrando in casa, si chiude la porta alle spalle "Oh andiamo! Non avete ancora preparato la tavola?" Stéph li guarda e lascia cadere il telefono sul divano "Io ho finito di preparare la cena e il tuo amore è rimasto imbambolato a fissarti mentre eri al telefono" gli si avvicina e si allunga per baciarlo "È tutto ok?" - "Mi sono dimenticato di Golia." dice solo sottovoce "Non intendevo quello, e a Golia non importa, guardalo" abbassano entrambi la testa trovando Golia che gratta sulla gamba del ragazzo, che si abbassa e lo prende lasciandosi leccare il viso, lascia le stampelle appoggiate al bancone e appoggia la testa sulla sua spalla "Quindi, è tutto ok, Maxie?" Gli bacia il collo mentre gli accarezza il petto "Ora si" si stringe di più a lui e sospira "Ne parliamo dopo?" Max annuisce e lascia scendere a terra Golia per poi passarle le stampelle "Mangiamo"
Si siedono tutti e tre al tavolo della sala da pranzo e a smorzare il silenzio ci pensa Bradley "Il vecchio proprietario aveva buon gusto per l'arredamento. Sembra tutto molto curato.. anche all'esterno sotto i vari portici e vicino la piscina." Max annuisce mentre Stéphanie si volta in direzione "Per il vetro sulle scale fai tu con papà?" Stéph lo guarda stringendogli la mano sopra al tavolo non curandosi di Bradley, Max tenta di portarla sotto al tavolo, ma lei tenta di resistere "Siamo a casa, Maxie, a casa nostra, c'è Bradley di cui, scusami Bradley, ma non mi importa proprio niente, e se gli da fastidio si gira dall'altra parte. Non mi importa proprio nulla, se non di te. Kom terug naar mij. Ik zweer dat ik je niet meer zal vragen hem te bellen als je zo reageert. Ik zweer en het spijt me vreselijk" (Torna da me. Ti giuro che non ti chiedo più di chiamarlo se poi reagisci così. Te lo giuro e mi dispiace tanto) Max rimane in silenzio ma cede e lascia la mano sul tavolo mentre con l'altra passa qualche pezzettino di pane a Golia "U hoeft zich niet te verontschuldigen, het is niet uw schuld." (Non devi scusarti, non è colpa tua) dice poi guardandola, si porta il dorso della mano alle labbra e la bacia "Quando si va a Milano?" chiede Bradley direttamente a Max "Mmm la partita è tra tre giorni, appena Schatje sentirà Donatella vedremo quando partire. Mi passi l'insalata per favore?" Bradley annuisce e appena incrocia lo sguardo di Stéphanie alza le spalle facendo una smorfia perché oggi anche gli argomenti di contorno non gli tirano tante parole "Le ho detto di accorciarlo e di mettere tante trasparenze e scollature" Stéph continua a mangiare mentre aspetta una reazione da Max per farlo tornare al presente senza rimuginare sulla chiamata, quando lo vede annaspare sorride "Dovrò chiedere a Donatella il suo numero di cellulare." - "E per farci cosa, Maxie?" la guarda scuotendo la testa e torna con la testa nel piatto "Vedere le modifiche che apportate ed essere.. pronto." ribatte ridendo "Sei preoccupato? Immagina di essere ancora a Melbourne in spiaggia e tutto andrà bene, liefde" - "Ik denk eerder.. opgewonden." (Direi più.. eccitato) - "Quando parlate in olandese mi sento davvero di più." Stéph scuote la testa ridendo "Potremmo fare un corso accelerato di olandese quando saremo in Austria." - "No! Andiamo! Che poi non posso più dirti niente!" Bradley sorride "Vedi che allora dite porcate?" scuote la testa mentre Max scoppia a ridere, la prima da dopo la telefonata con suo padre "La tua faccia Bradley!" esclama continuando a ridere quando il preparatore gli chiede cos'abbia "Sempre bello ricevere complimenti da parte tua Max!" ribatte divertito "Quindi entrambi vestiti Versace? Tu Max ti stai prendendo anche gli sponsor di Stéph di riflesso" - "Si! L'hai notato? Non riesce ad averne altri allora corrompe i miei!" Max la guarda e le prende i fianchi facendola ridere "Io non prendo proprio niente" - "Giusto, Donatella sta solo tentando di non farmi sfigurare con te accanto in bermuda e maglietta Redbull!" - "O le t shirt bianche." aggiunge Bradley dando man forte alla ragazza "Vi siete dimenticati dei cappellini. Non siete attenti ai miei outfit!" Stéph scoppia a ridere e gli accarezza la coscia "Tralasciando gli impegni imminenti, tipo cosa fare in Italia, parliamo dell'Austria? Perchè Max non ci sarà tutti i giorni e.. Deve sapere anche lui" Bradley annuisce "Direi innanzitutto di toglierci il problema delle tue analisi, quindi di sentire Helmut subito e di prenotarle, in modo che quello lo depenniamo subito dalla lista, tu poi con quelle cosa devi fare?" - "Inviarle alla dottoressa, e ci sentiamo per telefono" il ragazzo davanti a loro torna ad annuire "Perfetto, poi io volevo vedere di fare delle sedute di magnetoterapia sia alla gamba che al braccio, ed affiancarle oltre a ciò che stiamo già facendo a delle sedute di terapia in piscina, sia defaticanti che non" Stéph annuisce "Ok, potrebbe piacermi la questione della piscina" - " Magari se lo fate nel weekend ti raggiungo lì" lei scuote la testa "No, ho bisogno anche di vedere Golia, non vieni quando sono in piscina, perchè lui altrimenti non potrebbe entrare e.." - "Ehi, ok. Ho capito, tranquilla" Max le sorride accarezzandole il viso "Tranquilla, vedrai entrambi e nello stesso momento" annuisce per poi tornare a guardare Bradley "Mi sono fatto mandare da casa tutto quello che serve per la magnetoterapia, sono certificato e l'ho fatta già quando seguivo altri atleti, quindi non ci servirà trovare un centro." - "Felice, Maxie? Non mi vedrà e toccherà nessun altro oltre a Bradley in tua assenza" - "Io non ho problemi con i tuoi medici, schatje." borbotta "Giusto, solo con chi mi guarda!" Bradley scoppia a ridere seguito da Stéph che gli prende velocemente il viso tra le mani per baciarlo "Ti amo, ma ora mangia, hai voluto che cucinassi e l'ho fatto, ora, mangia"
"Ragazzi vi lascio, domani mattina vieni a correre con me?" Bradley si alza dal divano e guarda Max "Si, viene, ma non troppo presto che altrimenti mi sveglia" Bradley ride e annuisce, saluta anche Golia e va verso le scale salendo di sopra, Stéphanie lo segue con lo sguardo per poi tornare su Max, si appoggia contro di lui e allunga una mano verso le sue labbra tracciando il contorno con l'indice e soffermandosi sul neo "Va tutto bene schatje. Sono contento di aver sentito i miei fratelli e sono contento di aver chiamato per loro." lei si morde le labbra e lo guarda poco convinta "Maxie, mi dispiace. Ti ho detto che non te lo chiederò mai più e sarà così. Mi dispiace" - "Va tutto bene schatje, non scusarti. Non dovresti essere tu a farlo." si sporge e la bacia tra i capelli "Non mi piace vederti come.. Come prima. Cosa ti ha detto? Ci hai rimuginato su per l'intera cena, ed ho dovuto dire quella cazzata sul vestito per farti tornare con la testa qui" - "Non ha detto nulla, questo è il problema. Zero." Stéph gli prende il viso tra le mani e gli sfiora il naso con il suo "Pensavi lo facesse? Realisticamente parlando, Maxie. Perchè a me non ha chiesto scusa, ma non me lo aspettavo, come sinceramente non mi aspettavo che mi ringraziasse perchè tu li hai chiamati. E.. Ha ragione su una cosa, Maxie, che i tuoi fratelli in questa situazione non centrano niente, dovresti chiamarlo anche solo per loro" - "Non lo so schatje.. forse perché in fondo spero sempre che sia migliore di quello che penso di lui. Comunque, mi sono fatto dare il numero della sua ex moglie, chiamerò lei per sentire i bambini." Lei annuisce portandosi su di lui, gli accarezza le guance che poi gli bacia scendendo sul collo "Qualsiasi cosa deciderai di fare ti appoggerò, qualsiasi, purché non vada a ledere te. Ora mi dici qualcosa dei tuoi fratelli? Non so praticamente nulla di loro" la bacia e annuisce "Sono tre: Blue, Jason sono i figli della sua ex moglie e poi c'è Mila che avrà su per giù un anno. Blue ha tipo una sorta di venerazione per Victoria, la vede spesso e credo che le piaceresti tantissimo, è un peperino, non scarica mai le pile ed è anche molto vanitosa." dice sorridendo per poi continuare "Tutti dicono che Jason mi somigli ma io non la vedo.. insomma, siamo tutti biondi e con gli occhi chiari. Ho detto più volte a Kelly, l'ex moglie di mio padre, di portarlo a qualche Gran Premio, lui mi vede sempre. Non si perde nessuna gara, ovviamente quelle che può vedere anche in base agli orari. Mila l'ho vista una sola volta, non so.. molto di lei." conclude risentito "Vi fanno tutti con lo stampino, Maxie, siete tutti delle fotocopie con delle piccole modifiche, e senza ombra di dubbio il meglio riuscito è.." - "Io" - "No amore, Luka, decisamente Luka" Max ride alzandosi con lei in braccio "Golia, rimani qui o vieni in camera anche tu?" Golia scende dal divano per poi salire sulla poltrona "Buona notte piccolino" Stéph appoggia la testa nell'incavo del collo del ragazzo ed inizia ad accarezzargli le spalle "Non vedo l'ora sia domani mattina per vedere bene la casa da fuori. E cambiamo quel divano perché è scomodo. Voglio già tornarci presto qui, magari in primavera così possiamo mangiare fuori in giardino. Dobbiamo anche prendere le sdraio. Come c'erano nell'altra casa" - "Schatje è mezzanotte e ti stanno venendo ora tutte queste idee?" Max sorride aprendo la porta della loro stanza per poi appoggiarla nel caso Golia volesse entrare "Non giudicare, e poi ci stavo pensando da un po' ma eri distratto. E dato che è casa nostra ho bisogno che tu capisca cosa voglio!" Stéph gli sorride e gli prende il viso tra le mani baciandolo "Ti amo, Maxie. E mi dispiace aver calcato la mano prima con tuo padre. E di averti chiamato Max apposta per fartelo fare" Max scuote la testa e la stringe a sé "Va tutto bene schatje, davvero. Vedila come la vedo io, dal lato positivo: ho sentito Jason e Blue. Quando si tratta di lui bisogna sempre trovare un lato estremamente positivo o rischi di andare fuori di testa e fissarti, come ti sta succedendo adesso. Sto meglio, sta tranquilla." - "Non li vedi mai. Non sei mai andato da loro. Ora che viene Vic potresti andare da loro" Max sospira baciandole la fronte prima di sfilarle la maglia "Se ci vado verrai anche tu. Non vado con Vic" Stéph si sfila il reggiseno e lo guarda "Ok. Magari possiamo andare tra la presentazione della macchina e l'inizio del mondiale" - "Sì, si potrebbe fare.. ma vedremo in quel momento se sarà fattibile o meno." si inginocchia e inizia ad aprire il tutore "Devi lasciare perdere lui, Maxie. Pensa solo a Blue, Jason e Mila" lui annuisce "Lo so, ma è difficile ho sempre in testa solo le parole che ti ha rivolto. Di ciò che dice o fa a me non mi importa, ma non è lo stesso se parla di te, mamma o Vic" Stéphanie lo guarda gesticolare velocemente, segno che si sta agitando di nuovo come durante la chiamata avuta prima e si allunga prendendogli la mano e stringendola "Maxie, torna qui se vuoi che ci sia io con te, ci sarò io. Non è un problema. Anzi, sono curiosa di vedere altri mini cloni del mio ragazzo, anche se saranno ovviamente tutti meno carini e simpatici del mio Verstappen proferito" - "Che non sono io" Stéph gli circonda i fianchi con le gambe e sorride "Dai, sei a pari merito" - "Non sforzare la gamba" alza gli occhi al cielo imbronciandosi "Ecco come rovinare tutto!" Max scuote la testa sorridendo e le bacia la punta del naso "E comunque.. ovvio che ti voglia con me quando li vedrò."

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