DICEMBRE 2021 IV

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Emirati Arabi Uniti - Abu Dhabi

Stéph sbuffa, ricompone il numero di telefono ma agli ennesimi squilli a vuoto lascia il telefono tra le mani di Adam. "Chiamala, dille che le voglio bene e che le ho regalato un telefono perché mi rispondesse!" Adam sorride annuendo mentre la guarda recuperare la borraccia e inizia a berne più del dovuto a causa del caldo afoso di Abu Dhabi. "Stéph, dobbiamo andare in pista e fare gli esercizi.", l'ammonisce Marcus con in mano il casco, la balaclava e le sue cuffie. "Sì, senti.. Vado da Max un attimo", il ragazzo alza gli occhi al cielo sotto lo sguardo divertito di Adam che scuote la testa e torna alla sua postazione con l'iPad sempre in una mano e nell'altra il telefono. Si avvia lungo il corridoio del motorhome, saluta qualche meccanico e si infila nella saletta dove Max è poggiato al tavolino con le braccia conserte ed il casco dietro di lui. Si chiude la porta alle spalle e si fionda tra le sue braccia baciandolo, lo guarda accarezzandogli il viso e lui sorride "Devi stare tranquilla, era un sogno e sono sicuro che Martine sta bene, non ti ha ancora risposto?" - "No" Stéph sbuffa scuotendo la testa, sfiorando i due bracciali che ha regalato a Max "È successo qualcosa e non vogliono dirmelo" appoggia la fronte sulla spalla di Max e sospira mentre lui recupera il telefono e compone il numero di Bryan mettendo in viva voce la chiamata "È successo qualcosa a Stéph? Perché mi chiami? C'è la gara!" - "Dov'è Martine?" Stringe Stéph tra le braccia poggiando le labbra sulla sua tempia "Deve ancora tornare a casa sono andati a pranzo fuori. Che ti prende?" - "Niente, tutto ok. E Stéph sta bene, non preoccuparti" chiude la chiamata alzandole il viso dal mento coprendole le labbra con le sue "È tutto ok" Stéphanie annuisce poco convinta allontanandosi un po' da lui ma mantenendo una sua mano intrecciata alla sua "Dobbiamo andare, altrimenti Marcus fa irruzione portandomi via con la forza.", Max scoppia a ridere e le prende il viso tra le mani baciandola di nuovo. Stéph recupera un pennarello nero e prende tra le mani il casco di Max "Alla fine è l'ultima, e andrà tutto bene, giusto?" Annuisce alle parole della ragazza e la osserva baciandola di nuovo, Max la guarda disegnare un cuore sul retro del suo casco, piccolino e non molto visibile. "È l'ultima, e in ogni caso, qualsiasi cosa accada in pista, chiunque dei due vinca ho intenzione di baciarti davanti a tutti, non me ne frega niente. A costo di rincorrerti per il paddock. E da domani andremo ovunque tu vorrai.", Stéph fa per rispondere ma Marcus la richiama dall'esterno bussando contro la porta. "Come non detto. Ci vediamo al traguardo, dove mi vedrai trionfare, e per l'ennesima volta potrai solo guardare il mio bellissimo culo.", detto ciò apre la porta e la richiude trovandosi Marcus che la fulmina con lo sguardo "Non dire niente". Ha la mascella contratta e quando fa per parlare Stéph inizia a correre per il motorhome fino ad arrivare sulla pista raggiunta dal suo personal trainer che poggia tutte le cose sul muretto. "Sai che non vale la corsa se io sono pieno come un mulo?", borbotta facendo ridere Stéphanie che si guarda intorno per poi tornare con gli occhi su Marcus, "Cosa farete a fine mondiale? A parte chiamarmi ogni giorno per ricordarmi degli allenamenti." – "Mmm, nasconderò l'iPad di Adam per una settimana e poi partiamo per la West Coast. Tu torni direttamente a Melbourne?", Stéphanie annuisce per poi continuare, "Voglio passare le giornate tra portico, spiaggia e..." – "...facciamo che il resto non lo dici qui in pubblica piazza.", taglia corto Marcus quando vede qualche pilota passare dietro di lei. Prende le palline da tennis e si mette di fronte a lei, Stéph si fa seria e punta gli occhi sulle mani del ragazzo. Lascia cadere la pallina di sinistra che recupera subito e mette nelle sue mani, poi la destra, di nuovo la destra che velocemente porta di nuovo nelle sue mani, poi entrambe. Ripete l'operazione altre due volte per poi darle il pugno che batte contro le sue nocche. "Io ho già qui il vostro regalo, solo che.. Ricordami di darvelo, che poi nell'euforia dell'ultima gara io mi dimentico" Marcus annuisce e le passa le cuffie che attacca al telefono ed ascolta la playlist che Simon continua ad aggiornare e si inginocchia a terra come fa sempre dando le spalle alla monoposto in prima fila affianco a quella di Max. Chiude gli occhi e muove la testa a tempo di musica tamburellando le dita sulla tuta blu scuro portando il tempo della batteria, non vuole vedere nulla di quello che sta succedendo alle sue spalle, vuole isolarsi come fa sempre. I meccanici che continuano a parlare velocemente, che sistemano la livrea lucidandola e che controllano i dati le mettono ansia da sempre, quindi vuole evitarli fino a quando correrà la sua ultima gara del mondiale. Una mano si posa sulla sua spalla, si volta e viene investita dal sorriso di Simon. Si toglie le cuffie alzandosi e sorridendogli. "Qui è meglio sorpassare subito. Se non lo fai all'inizio diventa difficile dopo, se ne hai l'opportunità fallo subito altrimenti sempre nello stesso punto riprovaci nei giri successivi.", Simon le detta tutte le istruzioni con una mano davanti alla bocca per evitare di farsi capire mentre le telecamere li riprendono. Stéph annuisce con sicurezza, prende la borraccia dalle mani di Marcus e ne beve un sorso generoso. Batte il pugno al suo ingegnere che torna alla sua postazione nel paddock e si volta verso Marcus. "È ora Stéph." - "Marcus?", si sistema le trecce e si infila la balaclava bianca e l'hans sulle spalle, il ragazzo la guarda interrogativo appuntandosi gli occhiali da sole di Stéph sul colletto della maglia "Di ad Adam di chiamare mamma. È successo qualcosa" Marcus scuote la testa sconfitto "Stéph, non.." - "Fidati. Per una volta è successo qualcosa!", si avvicina alla sua monoposto passando vicino a Max e si infila il casco "Voglio andare a Melbourne da papà. E vieni anche tu. Hai finito il periodo di prova" lo guarda annuire continuando a camminare verso la sua macchina. "Mio Dio dovete smetterla. Ora anche in pista?" Marcus scuote la testa e sospira "Pensa alla gara, e non al periodo di prova del tuo ragazzo! Mio Dio! In bocca al lupo!", la ragazza alza i pollici e si infila nella monoposto, lancia un'ultima occhiata verso la monoposto affianco alla sua e si abbassa la visiera mantenendo gli occhi su Max. Il meccanico le sistema le cinture e il volante per poi uscire tutti dalla pista. "Radio check." Stéph sobbalza e prende un respiro tornando a guardare davanti a lei "Ciao Simon, hai sempre una voce bellissima." – "Stupida. Un minuto al giro di formazione. Marcus mi dice di dirti di rimanere concentrata", l'avvisa mentre lei annuisce. "Parti subito per l'Irlanda, o prima torni a casa? Dimenticavo, ti concedo una chiamata al giorno e digli che sono sempre concentrata!" Sistema i piedi sui pedali, respira profondamente e si attacca alla cannula, mentre lo sente ridere "Concentrati, e nei prossimi mesi mi rilasserò un sacco senza di te!" - "Ehi!". Il sole sta tramontando e il cielo è un incendio di colori e i colori delle monoposto brillano sotto gli ultimi raggi di sole. "Giro di formazione tra cinque, quattro, tre, due, uno... via.", Stéph alza il piede dal freno per spingere l'altro sull'acceleratore, si accoda alla monoposto di Max e fa dei zig zag sull'asfalto per riscaldare le gomme per via dello sbalzo termico. Finisce il giro di formazione fermandosi sulla sua postazione e aspetta Simon aprirsi nel team radio. "Ci siamo Stéph. Ultimo semaforo della stagione. Semaforo spento tra cinque, quattro, tre, due, uno... via.", spinge il piede sull'acceleratore, si ritrova subito al fianco di Max ma nessuno dei due ha intenzione di mollare la presa. Prendono la curva insieme, prende un po' di cordolo ma continua a tenere il piede sull'acceleratore. "Stéph, lascialo passare. Piano A, il piano B tra una decina di giri. Hai Russell a sei decimi, disti da Max di.. quasi un secondo, tranquilla, lo prenderai dopo", la ragazza sbuffa frustrata, alza il piede e si posiziona dietro al suo compagno di scuderia. Si allarga per prendere la curva per poi stringersi nel rientro continuando a tenere dietro Russell che non sembra esser contento della sua posizione. Stéph continua a guardarlo dallo specchietto di sinistra e lo vede sempre troppo vicino. "Guarda avanti.", afferma Simon aprendo il team radio "Sei inquietante" - "Ti conosco" Spinge il piede sull'acceleratore e si concentra sulla monoposto davanti a lei che sembra allungare di più. "Tempi?" – "Max a due secondi, Russell a due. Hai allungato.", doppia una Williams e anche una delle due Alpha Tauri e si spinge verso l'altra Red Bull che ha doppiato una delle Haas. Spinge il piede quando si ritrova nel rettilineo, si ritrova di nuovo affianco alla monoposto identica alla sua, vanno ruota a ruota e si infila quando Max si allarga troppo per fare la curva, continua ad accelerare e si porta in mezzo alla pista per evitare di essere sorpassata nella rientranza della curva. "Ottimo Stéph! Continua così. Hai tutta la potenza che ti serve, spingi. Hai Max a due secondi e Russell a tre." – "Bilanciamento?", chiede prendendo la cannula tra i denti mordendola. "Per ora ottimo. Stai facendo anche un'ottima gestione delle gomme. Attenta alla prossima curva, c'è un po' di traffico tra le McLaren e le Ferrari.", alza di poco il piede, si porta vicinissima alla monoposto rossa per poi passarla quando si sposta leggermente verso destra. "Hai Russell dietro. Max si è fermato ai box." – "Quando fermerete anche me?" – "Tra poco. Sta' tranquilla e continua a spingere.", Stéph annuisce e dà un'occhiata allo specchietto e vede le due Mercedes lottare tra di loro e subito dopo Max, continua a spingere per allungare e lasciarseli alle spalle. Doppia di nuovo una Williams, si lancia nel rettilineo, alza il piede in curva e lo riabbassa rientrando. "Box, box, box.", Stéph rientra velocemente per poi uscire al fianco di Max, arrivano ruota a ruota fino alla prima curva del primo settore, spinge allargandosi di poco ma rientrando Max si infila passandola. "Ma cazzo!" - "Stéph, concentrata. Viola primo settore.", continua a spingersi rimanendo ancorata alla scia di Max. "Viola secondo settore. Hai Russell a un secondo e Max a due." – "È passato nel terzo settore.", sbuffa frustrata attaccandosi alla cannula bevendo per poi iniziare a mordicchiarla, come fa sempre. "Viola terzo settore. Ottimo giro veloce Stéph." – "Andiamo a riprenderci quello che ci spetta Simon. Ho voglia di cantare, tu no?" – "Ovviamente! Hai tutta la potenza. Come senti l'aderenza con le nuove gomme?" – "Per ora bene.", Simon chiude il team radio. Si morde il labbro inferiore e sente l'adrenalina scorrerle nelle vene quando in piena curva riesce a lasciarsi Russell alle spalle. "Ottimo! Ottimo Stéph. Idratati." – "Dì a Marcus che lo sto facendo.", ribatte divertita. "Dieci giri al termine Stéph. Continua così.", esclama Simon euforico caricandola ancora di più, le goccioline di sudore le corrono lungo il collo solleticandole la pelle e finendo nella sua tuta blu. Si allarga nella curva del primo settore, vede Max poco lontano che passa una delle due Haas per poi ritrovarsi l'altra davanti, si allarga per doppiarla, guarda nello specchietto trovando il corridoio libero e spinge il piede sull'acceleratore per prendere anche lo slancio del rettilineo, si ritrova ruota a ruota con quello che sembra essere Schumacher, il ragazzo rallenta per lasciarla passare, spinge il piede sull'acceleratore per lasciarselo definitivamente alle spalle ma sente la parte sinistra della monoposto pesante e spingersi di colpo oltre il cordolo, vede le scintille uscire dalla monoposto, gira il volante per mantenere la monoposto sulla ghiaia, schiaccia il piede sul freno chiudendo gli occhi con forza mentre vede le barriere avvicinarsi sempre di più, senza che lei possa fare nulla, il peso sulla sinistra si allenta e si ritrova sotto sopra. Sbatte le palpebre velocemente, riapre gli occhi sentendo il fondo della monoposto toccare di nuovo l'asfalto ma il frastuono è enorme come l'impatto. Sbatte la testa contro il volante, prova a girarlo ma si blocca, le orecchie iniziano a fischiarle. Sbatte gli occhi un paio di volte ma la visuale si ricopre di chiazze nere, sente il braccio sinistro pesante e anche la gamba, si accuccia nella monoposto cercando di placare un dolore sordo mentre le arriva alle orecchie la voce di Simon lontana ed ovattata perché il fischio alle orecchie non si placa, ma la isola ancora più, la stordisce ancora di più "Maxie.. Papi..". Sente il freddo irradiarsi nelle ossa, poi un caldo improvviso ma si sente troppo debole e vede troppo male per rendersi conto di dove è finita. Chiude gli occhi, quando un dolore sordo le si irradia nel bassoventre, li stringe e li riapre. La sua vista non è più contornata da chiazze nere ma da un arancione vivo. E caldo.

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