SETTEMBRE 2021 II

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Italia - Monza

"Guarda che fighe!", Marcus punta il dito in alto e Stéph alza gli occhi al cielo mentre le frecce tricolore colorano il cielo di Monza. La ragazza annuisce e segue il ragazzo per posizionarsi al muretto dove Marcus lascia tutte le sue cose. Prende l'ombrello e lo porta sulla testa di Stéphanie che, si sistema gli occhiali da sole di Max, che ha preso dal suo zaino quando è andata da lui prima della gara. "Come ti senti?", Stéph si guarda intorno dando le spalle alla monoposto ferma in seconda fila per poi puntare gli occhi sul ragazzo che ha già le palline da tennis in mano e la borraccia che le passa. "Non lo so. Ho caldo e ho una strana sensazione allo stomaco. Potrei vomitare.", conclude attaccandosi alla cannula. Marcus alza gli occhi al cielo e sospira lanciandole una pallina che prende al volo. "Potevi farmi male!" – "E tu smettila di dire cazzate, forza.", si posizionano uno di fronte all'altro, Marcus lascia cadere la pallina dalla mano sinistra, poi entrambe, la destra, di nuovo la destra, la sinistra e infine entrambe. Le passa le cuffie continuando a tenere l'ombrello sulla testa della ragazza che si abbassa sulle ginocchia tamburellando le dita a tempo di musica. Si guarda intorno senza trovare gli occhi celesti di Max che sono poggiati, invece, su Bradley che gli dice qualcosa. Poi, forse, sentendosi osservato si volta verso Stéph facendole l'occhiolino. Marcus la richiama poco dopo sospirando e ridacchiando. "Che ti prende?" – "Ringrazia che qui ci sono io. Se quell'occhiolino l'avesse visto Adam a quest'ora l'avrei trovato steso su una barella.", Stéph scoppia a ridere infilandosi gli auricolari e la balaclava, si sistema l'hans e aspetta che il preparatore le passi il casco.  "Stéph, qui fa molto caldo..." – "Idratati. Tanto.", lo anticipa. "Fallo anche tu Marcus.", lo punzecchia continuando infilandosi il casco e battendogli il pugno. "In bocca al lupo.", le dice prima che si abbassi la visiera per poi infilarsi nella monoposto. Il meccanico le sistema le cinture di sicurezza e il volante e posiziona bene i piedi sui pedali.
"Radio check Stéph. Radio check." – "Ciao uomo dalla voce più sensuale dei paddock.", lo prende in giro. "Sei di buonumore oggi. Sei pronta?", la ragazza annuisce e aspetta altre sue indicazioni. "Facciamo come abbiamo visto prima" - "Ok" - "Giro di formazione tra cinque, quattro, tre, due, uno... via.", alza il piede dal freno e si accoda alla monoposto di Bottas, muove il volante per riscaldare le gomme e cerca di memorizzare i cordoli più fastidiosi per poi fermarsi sulla sua postazione in griglia.
"Semafori spenti tra cinque, quattro, tre, due, uno... via.", abbassa il piede sull'acceleratore, va ruota a ruota con la Mercedes del finlandese fino alla prima curva ma è costretta a cedergli la posizione perché si allarga troppo e finirebbe sul cordolo, sospira frustrata e continua a stargli attaccata. "Sta tranquilla Stéph. Non hai perso posizioni, è un'ottima partenza. Sei incollata a Bottas e hai Ricciardo ad un secondo e mezzo." – "Posso spingermi? Come sono i parametri?" – "Aspetta il rettilineo e stai attenta ai cordoli del secondo settore. I parametri sono ottimi, quindi, se vuoi, puoi andare.", Stéphanie non aspettava altro, una volta nel rettilineo torna al lato di Bottas e di nuovo in curva non riesce a passargli davanti. "Oh andiamo! Pensa di avere un bilico?!", si lamenta facendo ridere anche Simon. "Probabile. Non ti agitare, la gara è appena iniziata. Hai tutto il tempo.", Stéphanie si sente frustrata, la sente dalle punte dei piedi alla radice dei capelli. Si attacca alla cannula prima bevendo, poi, inizia a mordicchiarla. "Sta tranquilla. E attenta ai cordoli.", la ragazza annuisce e chiude il team radio. Si concentra sul tracciato e sulla monoposto nera davanti a lei, continua a tenerlo nella sua traiettoria e prende anche la scia che, inconsapevolmente, le ha lasciato.
"Primo giro veloce Stéphanie. Continua così!", passa la linea bianca per la quindicesima volta, Bottas non sembra più sostenuto come nei primi giri e riesce ad affiancarlo nella curva del primo settore, gli passa davanti ma rientrando è costretta ad alzare il piede. Sbuffa, di nuovo e si lancia nel rettilineo del secondo settore, lo affianca in curva ma alza il piede dall'acceleratore quando vede la monoposto di Max andare dritta infilandosi tra i cartelloni alzando una nuova bianca a causa della ghiaia. Sgrana gli occhi e rallenta di colpo, beccando in pieno anche un cordolo.
Abbassa il piede sull'acceleratore per prendere la scia lasciata da Russell, rallenta leggermente per prendere la curva ma dalle gomme inizia ad uscire del fumo bianco, segno di un bloccaggio, prova a girare il volante ma sembra bloccato anche lui e va dritto sbattendo contro il cartonato dello sponsor. Stringe gli occhi sentendo qualcuno chiamarlo, sbatte gli occhi e si guarda intorno. È chiuso nella monoposto e non capisce come sia finito lì, lui stava accelerando. "Max, rispondimi.", sbatte gli occhi un paio di volte mentre la polvere della ghiaia inizia a scemare e degli addetti alla sicurezza sono attorno a lui.
"Rallenta Stéph, bandiera gialla. Bandiera gialla.", Stéphanie si accoda alla Mercedes di Bottas anche se le gambe sono come gelatina, stringe il volante e si attacca alla cannula perché la bocca si è seccata di colpo. "Come sta?", chiede tenendo gli occhi incollati allo specchietto sinistro. Simon dall'altro lato del team radio, però, non le risponde. "Simon?! Come sta?", chiede di nuovo cercando di mantenere i nervi saldi anche se la sua testa è annebbiata. Anche questa volta becca un cordolo beccandosi un rimprovero da Simon.
"Ci sono Gian. Ci sono. Cos'è successo?", l'uomo dall'altro lato tira un sospiro di sollievo. "Stai bene Max? Sei uscito fuori pista e non mi hai risposto per... una quindicina di secondi! Ci hai fatto spaventare." Max deglutisce: non ricorda minimamente cos'è successo. "Vuoi che qualcuno..." – "No! Scendo da solo. Ce la faccio e non voglio che nessuno si spaventi. Ik ben oké. Maak je geen zorgen."
"Simon, come sta Max?" – "Sta bene Stéph, lo stanno riportando ai box.", la ragazza annuisce. In momenti come questi odia il doversi nascondere: non può sbilanciarsi sulle domande da fare, non si può mostrare eccessivamente preoccupata e non può nemmeno parlare con Marcus perché senza auricolari. "La Safety rientra al prossimo giro Stéph. Fai attenzione a Ricciardo dietro." – "Ok.", risponde con un filo di voce, se la schiarisce e ripete la risposta.
Come detto da Simon, alla fine del giro, la Safety rientra nella pit lane. Abbassa il piede sull'acceleratore e si porta ruota a ruota con Bottas, lo tiene alla sua destra fino alla curva, non rialza il piede e si allarga in modo da evitare contatti, l'affianca nel rientro, poi, se lo lascia alle spalle. "Ottimo Stéph! Sei ad un secondo e mezzo da Russell, continua così." – "Ok.", si attacca alla cannula mordendola tra i denti per evitare di scoppiare a piangere ad ogni giro e l'alterna bevendo perché la salivazione si è azzerata al quindicesimo giro e non sembra voler tornare alla normalità. Respira profondamente e va avanti per inerzia, doppia la Haas e anche una delle Renault.
"Ottimo giro veloce Stéphanie. Al prossimo rientra, hai le gomme quasi andate.", Simon riapre il team, sembra euforico dalla sua prestazione in pista, a differenza sua. Vorrebbe mollare la monoposto in una delle piazzette e constatare con i suoi occhi che Max stia bene. Rientra in pit lane e dopo il cambio delle gomme rientra in pista poco prima che Bottas possa anticiparla e passarla.
"Ti stai avvicinando a Russell, continua così. Hai il tempo e anche il modo per lasciartelo dietro.", è quasi sicura che stia battendo il piede a terra perché la sua voce è un mix tra ansia ed eccitazione. Si avvicina a Russell, in curva prova a portarsi al suo lato, riuscendoci, e rientrando dalla curva lasciandoselo alle spalle. "Ottimo movimento Stéph, continua a spingere!" – "Ho sentito delle vibrazioni, forse ho preso un cordolo. Come sono i parametri?", chiede preoccupata. "I parametri sono buoni, non hai forature o perdite. Senti il motore in maniera diversa?", la ragazza si concentra sul motore ma non sembra avere problemi. "Il motore non ha nessun rumore particolare." – "Sta tranquilla. Sei a meno sei giri dalla fine, manteniamo lo stesso passo e chiudiamola." – "Ok.", si riattacca alla cannula, abbassa il piede sull'acceleratore e si concentra sul rumore del motore evitando il pensiero costante degli occhi di Max e al suo occhiolino nel pre gara. Conta le curve, i rettilinei e anche le posizioni degli spalti.
"Posso tornare nel paddock?", chiede Max seduto sul lettino in attesa del medico. Bradley, poggiato al muro dell'infermeria con le braccia conserte, sospira. "No Max, hai sentito cos'ha detto il medico? Devono tenerti in osservazione per almeno un altro paio d'ore.", il ragazzo sbuffa per poi guardarsi intorno nella stanza. "Possiamo almeno vedere la gara?", l'uomo annuisce accendendo la televisione che, in precedenza, il medico aveva spento. Stéphanie se ne sta in solitaria nella prima posizione, Simon le comunica qualcosa nel team radio e risponde a stento.
"Stéph, sta per iniziare l'ultimo giro, con questo passo gara dovresti riuscire a concluderla con il giro veloce.", ma a Stéph quel passo gara non va bene. Tutto le arriva come se fosse lento, in maniera ovattata, non si sente pienamente lucida e se ne accorge anche quando Simon la rimprovera bonariamente per qualche errore di troppo e le chiede se si sente bene.
"Ti prego, posso andare almeno sotto il podio?" – "Max, no!", ribatte con voce più alta. "Questa è una stronzata! Una grandissima stronzata! Charles lo scorso anno ha avuto il mio stesso incidente, nella stessa curva ma era sotto al podio a congratularsi con Pierre, io no. Io devo stare qui. Vi divertite a prendermi per il culo?!", il preparatore si passa una mano sugli occhi poi punta lo sguardo sul ragazzo che lo guarda con la coda dell'occhio mentre guarda la gara. "Max, tu non ci hai risposto per quindici o venti secondi! Ora sta zitto e bevi.", chiude la discussione appoggiandosi al lettino affianco a lui.
"Ultime curve Stéph.", la ragazza se le mangia, vede già in lontananza i suoi meccanici che si sporgono oltre la ringhiera e li vede ancor più vicini quando chiude il rettilineo che la separa dalla bandiera a scacchi che le sventola sulla testa. "P1! P1! P1! P1 Stéph! Ottima, meravigliosa gara Stéph. P2 Gasly, P3 Ricciardo.", Stéphanie rilascia un sospiro poi inizia ad urlare ma più che un urlo di felicità, è un urlo di liberazione.
Continua a guardare la gara, sussulta per qualche cordolo e tira un sospiro di sollievo quando passa per prima la bandiera a scacchi lasciandosi andare ad un urletto felice per poi battere il cinque con Bradley che scuote la testa ridendo. La felicità, però, dura pochissimo perché dal team radio si leva un urlo, non è il suo solito urlo felice, è un urlo che gli fa accapponare la pelle e gli mette addosso una tristezza infinita. Si volta verso Bradley e sospira.
Dopo lo schianto di Max quella gara sembrava essere infinita ed uno dei circuiti che più le piaceva sembrava esser diventato una specie di gabbia dorata che, ad ogni giro, le ricordava il punto esatto in cui la polvere di sabbia si era alzata e dove la monoposto di Max si era fermata. "Grazie Simon.", sospira di nuovo alzandosi di poco la visiera asciugandosi gli occhi per poi abbassarla di nuovo. Il dettaglio non sfugge a Simon, soprattutto dopo l'urlo liberatorio e riapre il team radio. "Stéphanie, vorrei aggiornarti su Max: è stato portato in infermeria per un controllo di prassi, ma sta bene. Mi dispiace che tu ti sia spaventata per lo schianto.", Stéphanie annuisce. "Sono contenta che stia bene. Com'è che fa Simon?", taglia corto per non destare sospetti. "I woke up at the moment when the miracle occured, heard a song that made some sense out of the world, everything I ever lost now has been reunited, the most beautiful song I ever heard.", gli occhi le diventano di nuovo lucidi e scoppia a piangere di nuovo durante il giro di saluti ai tifosi e le si chiude un nodo in gola alla curva incriminata. "We can hear, we can hear, we can hear oooh.", sussurra sul finale perché non riesce a finire la frase. "Stéphanie, sono Christian: ottima gara! Ti aspettiamo sotto il podio!" – "Grazie Christian, io... grazie.", conclude non sapendo cosa dire, non è dell'umore giusto per festeggiare, il suo pensiero va a Max in infermeria e la frustrazione la pervade creandole un senso di malessere non indifferente. Ferma la monoposto sotto il podio, davanti al numero 1, prova a smontare il volante ma non ci riesce. Respira profondamente, impreca tra i denti nervosa e scoppia a piangere istericamente e non riesce a respirare regolarmente sentendo il peso sul petto farsi sempre più pesante. Toglie l'incastro e il volante senza togliersi il casco, si avvicina ai suoi meccanici lentamente perché le gambe sono pesanti come due macigni e sembra che ogni suono che la circondi sia attutito. Si sente spaesata e se ne accorgono anche Adam e Marcus che la guardano preoccupati. Inizia a vedere delle chiazze nere a coprirle la vista ma batte qualche mano ai suoi meccanici e infine si lascia cadere tra le braccia di Adam e Marcus. "Stéph, va tutto bene. Sta tranquilla, sta bene.", le ripete Marcus come una cantilena alzando di poco la visiera per farsi sentire. "Tienimi. Tienimi, non riesco a stare in piedi.", Marcus sgrana gli occhi anche se coperti dagli occhiali da sole, Stéph coglie la preoccupazione nel suo sguardo, il ragazzo oltrepassa la barriera e le passa la borraccia, e non il solito asciugamano. "Stéph, bevi. Tutto. Sono sali minerali, bevi.", la incita a togliersi il casco e a respirare profondamente. Christian ed Helmut si avvicinano e la guardano preoccupati. "Che succede?", chiede Christian poggiandole una mano sulla spalla mentre si leva il casco passandolo ad Adam. "Un calo di zuccheri, qui fa davvero caldo e Stéphanie si dimentica di essere un essere umano.", interviene Marcus con voce calma e professionale, aspettandosi il solito sguardo tagliente di Stéph che però non arriva. Helmut, si avvicina a Stéphanie abbassandosi di poco alla sua altezza. "Succede anche questo in gara Stéphanie, ma sta tranquilla. Immagino tu ti sia spaventata.", la ragazza annuisce togliendosi anche la balaclava per poi avvicinarsi alla bilancia e infilarsi nella saletta dove Pierre sta parlando con Daniel. Il secondo si ferma e si volta verso di lei abbracciandola e congratulandosi per la gara, poi le fa un occhiolino.
"Bradley..." – "Non puoi Max. mi dispiace, davvero, ma non puoi." I tratti gli si fanno duri e continua a tenere gli occhi sullo schermo, Simon l'aggiorna sulle sue condizioni ed è l'ingegnere a cantare. La monoposto si ferma davanti al podio e capisce che c'è qualcosa che non va quando non scende dalla monoposto e, quando scende, si lascia cadere tra le braccia di Marcus che oltrepassa la barriera abbassandosi alla sua altezza. Scende dal lettino velocemente ed è costretto a poggiarci le mani sopra per via di un capogiro che non passa indifferente agli occhi attenti di Bradley che gli sbarra la porta. "Non sta bene, io devo andare lì.", comincia duro. "E cosa faresti una volta lì? Non puoi avvicinarti a lei e non puoi neanche entrare nella saletta, ti sentiresti utile a guardarla da lontano senza poter fare qualcosa? Max, io voglio solo il tuo bene... e anche quello di Stéph. Se ti vedesse lì e non potesse avvicinarsi, sarebbe solo una manciata di frustrazione e malessere in più.", Max sospira recuperando la giusta lucidità e torna a sedersi sul lettino.
Si morde una pellicina del dito mentre tiene gli occhi fissi sullo schermo che mandano gli highlights della gara, poi rimandano l'incidente di Max, un bloccaggio alle gomme e lui che va dritto senza fare la curva infilandosi tra le gomme impilate e coperte da un cartello degli sponsor. Non si vede granché per via della polvere che si è alzata ma a Stéph bastano per sentire la bile salirle fino in gola portandosi una mano sulla bocca. "C'è il bagno?", chiede velocemente guardandosi intorno. "Sì, lì a sinistra.", risponde Pierre e si allontana velocemente spalancando la porta e inginocchiandosi ai piedi del wc. Il primo conato la fa tremare e quando fa per portarsi le trecce dietro le spalle sente una mano accarezzarle la schiena e un'altra tenerle la fronte. "Piano koala, piano. Va tutto bene, sta tranquilla." - "Non va bene niente Dan! Cazzo! Houd van die dwaas!" Stéph continua a piangere mentre Daniel le passa un pezzo di carta igienica per pulirsi. "Sono intelligente, ma non così tanto" - "Lo amo" appoggia la fronte sul petto di Daniel e soffoca un singhiozzo, stringe gli occhi ricacciando indietro le lacrime e si sciacqua il viso e la bocca per poi tornare nella saletta sotto gli occhi preoccupati del francese "Comunque lo sapevo già" - "Tutto bene?", Stéph annuisce e si allontana da Daniel quando viene richiamato sul podio, lo segue anche Pierre e infine chiamano lei. Sbanda leggermente nel tunnel che porta al podio, si sente come drogata e con il peso del mondo interamente sulle sue spalle ma alla fine riesce a salire sul gradino anche se lo stomaco continua a contorcersi. Guarda un punto indefinito e si impone e spera di non vomitare sul podio anche per evitare inutili ipotesi, la stessa ipotesi che sa, sarebbe uscita dalla bocca di Daniel se lei non avesse ammesso quella cosa. Si morde le labbra e parte l'inno belga, si guarda intorno e quando non lo vede sotto al podio si porta le mani sul viso iniziando a singhiozzare per poi scoppiare a piangere definitivamente. Daniel le sorride e le tocca un braccio mentre Simon, che si è unito al resto del team la guarda preoccupato.
Il presidente passa il premio a Daniel, poi a Pierre e infine anche a lei che lo alza verso i suoi meccanici e indicando Adam, Marcus e Simon. Lo poggia ai suoi piedi per il rito e inizia a svuotare la bottiglia sotto al podio bagnando i suoi meccanici.
Stéph sale sul podio, ha il volto pallido e gli occhi arrossati. Il ragazzo sente il cuore quasi uscirgli dal petto e la bile gli arriva fino in gola. Parte l'inno, Stéphanie si porta le mani sul viso iniziando a singhiozzare per poi scoppiare a piangere. Bradley si avvicina a Max, gli circonda le spalle e gli accarezza la schiena. "Andrà meglio Max. Andrà meglio."
Appena rientra si appoggia al muro del corridoio buio e scivola a terra "Koala, sic.. Stéph! Cazzo! Stéph!" Daniel la prende tra le braccia mentre lei continua a piangere, sente i muscoli tesi della ragazza e scende velocemente le scale "Daniel, sicuro sia tutto ok? Sta male portarla in infermeria" - "Ha un attacco di panico. Dove cazzo è Marcus!" Esce con ancora Stéph tra le sue braccia, guarda per un attimo Pierre e poi sospira lasciando un bacio sulla testa della ragazza "Che succede?" Guarda Marcus correre verso di loro mentre incrocia lo sguardo di Mara preoccupato "Ha un attacco di panico, Marcus! Da quanto non ne aveva più uno?" - "Stéph, respira" Marcus le alza il viso e la guarda negli occhi impauriti e gonfi di lacrime "Hij is prima, hij heeft geen pijn" (Sta bene, non si è fatto niente) Stéph scuote la testa tornando a piangere sulla spalla di Daniel, tagliando fuori il preparatore che le passa una mano sulla schiena tentando di scioglierle i muscoli "Respira piano, come se stessi partorendo" Daniel tenta di farla ridere ma con scarsi risultati "Koala, davvero. Fai dei respiri profondi" Marcus prende dalle mani di Pierre la bottiglietta d'acqua ringraziandolo, mentre la apre e la avvicina alle labbra di Stephanie "Bevi un po', poi andiamo in albergo e ti fai un bagno caldo" Stéph inizia a seguire il respiro di Daniel, iniziando a respirare al suo ritmo "Dovete parlarne. Non puoi ridurti così ogni volta" le accarezza i capelli ancora intrecciati e sospira sentendola muoversi sul suo petto, la tiene dai fianchi e la guarda per un po' negli occhi "Sei sicura? Riesci.." - "Si, scusate" guarda Pierre e gli occhi le si appannano di nuovo, sentendo le mani di Daniel venire sostituite da quelle di Marcus "Non importa Stéph, ma sicura di star bene?" Lei sospira scuotendo la testa "Andiamo via da qui" - "Mandami un messaggio. Sono serio, Stéph"
Stéph appoggia la fronte sulla spalla di Adam e sospira rimanendo in silenzio per gran parte del tragitto un macchina "Ho bisogno di vedere Max" - "Hai bisogno di un bagno caldo e di dormire" guarda fuori dal finestrino e non risponde a Marcus per l'ennesima volta, prende tra le dita il ciondolo della collana e sospira "Devo andare da Max" - "Andrai da Max. Tu zitto e non aprire bocca!" Adam punta l'indice contro Marcus seduto nel sedile anteriore e torna ad accarezzare la schiena di Stéph, fin quando non scende di scatto dalla macchina non appena si ferma davanti al loro albergo. Prende Golia in braccio e fa le scale a due alla volta e quando arriva davanti alla  camera di Max si ferma a guardare il legno scuro per un attimo, prima di passare la tessera ed aprire la porta "Ti ho detto che sto bene" lo sente parlare al telefono e gli occhi le si appannano di nuovo mentre scivola a terra scoppiando a piangere. Max si gira di scatto e appena si rende conto che è lei chiude la chiamata con sua madre e gettando il telefono sul letto va da lei "Schatje, schatje" Stéph gli circonda il collo con le braccia affondando il viso nel suo collo respirando a pieni polmoni il suo solito profumo "Io.. Tu.." - "Schatje sono qui, non mi sono fatto niente. Guardami" Stéph alza la testa e gli sfiora il viso piano, toccandone ogni centimetro "Tu non puoi farmi questo. Non puoi lasciarmi da sola. Non puoi. Ho solo te, io ho solo te" Max le afferra il viso lasciandole un bacio sulla fronte e poi sulle labbra "Sono qui, e non sei sola" - "Adam e Marcus sono con me per il lavoro, Daniel perché c'è Bryan, Mara perché c'è Daniel. Tu sei con me per me. Non lasciarmi, Max. Non farlo" il ragazzo sospira prendendola tra le braccia e portandola sul letto "Schatje, davvero, sono qui e non me ne vado. Non me ne sto andando. Cos'è successo in pista?" Le accarezza il viso lasciandole qualche bacio sulla tempia "Tu non hai fatto la curva, Simon non diceva niente" Stéph stringe i pugni affondando il viso nel collo di Max nascondendosi "Sono andata nel panico" - "E durante la premiazione?" Stéph si stringe ancora di più a lui per poi passargli le mani tra i capelli e toccandogli il viso finalmente torna a guardarlo "Non eri lì sotto.." - "Avevo detto a Bradley di lasciarmi venire lì" - "Non eri lì, dicevano che stavi bene, ma non ti avevo visto, le telecamere non hanno fatto vedere quando sei sceso. Io.. Dan, ho vomitato. Pensavo di averti perso, che non c'eri più, e ti amo, Max, ti amo, anche se non l'ho mai provato per nessun altro. Ma penso sia questo, penso che sia tu" Max sorride raccogliendo le lacrime che hanno iniziato a bagnarle nuovamente il viso "Ti amo anche io. E non ti lascio, ok? Guardami, schatje. Ti amo, e sono tutti lì per te, non solo perché c'è qualcos'altro o qualcun'altro a tenerli con te, ma ci sono per te, come ci sono e ci sarò io. Vic non è mai stata serate intere a parlare con le mie ex ragazze, Tom non le ha mai ospitate a casa loro, Daniel ti regala quei completini per farmi innervosire, ma lo fa soprattutto perché sei tu, non perché Bryan lo chiama o gli manda messaggi, Marcus non sta continuando a girare il mondo con te perché sta con Adam ed è solo il suo lavoro, ma perché vuole farlo con te, perché tiene a te, come anche Adam. Mentre Mara, non lo so, ma non mi sembra una brutta persona, no?" Le accarezza le guance arrossate "Dovevo lasciar perdere Bradley e venire da te" Stéph sospira appoggiando la testa sul cuscino portandosi dietro anche Max "Si ti prego, ho avuto un attacco di panico e.. Chiama Dan" Max corruga la fronte recuperando il telefono accanto a lui ed avvia una videochiamata "Dov'è.. Tu, dovevi chiamarmi o mandarmi un messaggio" - "Daniel" Stéph sbuffa mordendosi le labbra, tira su con il naso e infila una mano sotto la maglia di Max accarezzandolo "Ti è passato è tutto ok?" La ragazza annuisce "Dan, grazie" - "Tu zitto che è solo colpa tua. E chiamate Bryan o Martine, ho il telefono che sta esplodendo" - "Cosa gli hai detto?" Max appoggia la testa sul petto di Stéph che inizia ad accarezzargli i capelli "Dio, fate schifo assieme, ha ragione Bryan" Max gli alza contro il medio "Comunque a Bryan ho detto la verità, non tutto, non quello che mi hai detto.. sai.." - "Lo sa" Daniel sorride guardando oltre il suo telefono e Mara compare nell' inquadratura mentre lascia un bacio a Daniel "Poi facciamo schifo noi due?" - "Oh ma stai zitto!" - "Stéph, tutto ok?" Sussurra un si flebile spostando lo sguardo dallo schermo a Golia che si sistema sulla schiena di Max "Ok, ho capito la chiamata finisce qui. Ah, Max, ma alla fine hai visto il regalo che ho fatto al mio piccolo koala?" Max guarda Stéph alla quale si arrossano visibilmente le guance e chiude la chiamata "Voglio vedere" Stéph scuote la testa allontanandosi un po' da lui "No" - "Schatje, voglio vedere. Dov'è? Nella tua valigia?" Max si alza dal letto facendo spostare Golia e si avvicina alla valigia della ragazza "Si, ma. Possiamo prima farci un bagno?" Max le sorride prendendole una mano e guidandola verso il bagno "Cosi ti lavo i capelli"
"Ora posso baciarti quando voglio?" - "Non nel paddock! Non davanti a tutti!" Stéph chiude gli occhi quando Max sfrega la cute vicino alla fronte "Quindi sempre chiusi dentro del nostre stanze?" - "Non voglio che altri possano farci foto e pubblicarle. E dargli un altro pretesto per parlare della mia vita e non del lavoro. Cazzo, hanno trovato foto di Jos e mia madre, cazzo! E noi non ne sapevamo niente! E chissà neanche se si sono riconosciuti!" Max le lascia un bacio sulla spalla prima di sciacquarle via lo shampoo "Hai letto il tweet dove dicevano che le nostre madri vanno più d'accordo di noi due?" Stéph si gira sedendosi davanti a lui e facendo trasbordare dell'acqua dalla vasca, ed inizia a bagnare i capelli di Max "Dan si trasferisce in Italia" - "Da quando?" Stéph prende il flacone di shampoo e si concentra sui movimenti mentre il ragazzo inizia ad accarezzarle il corpo "Penso stia già facendo il trasloco, non te ne sei accorto? Vive sotto di te" - "Nella pausa ero impegnato a capire cosa fosse successo tra noi, poi sono venuto da te e poi siamo andati in Toscana per poi andare in Belgio e poi in Olanda, quindi no" - "Ho chiesto a Dan di affittarmi casa sua" Max spalanca gli occhi sorridendo "Quindi al massimo ci sarà una rampa di scale da fare?" - "Si" Max la prende dai fianchi unendo poi le loro labbra "Potevi venire direttamente a vivere da me" - "Ma non esiste!" Stéph ride baciandolo sulla punta del naso sciacquandogli i capelli "Un posto solo mio" - "Hai detto che io sono solo tuo" Stéph ruota gli occhi al cielo abbracciandolo prima di alzarsi un po' da lui e prendendo il pene tra le mani prima di abbassarsi su di lui "Ti amo, schatje" Stéph si ferma quando lui la riempie totalmente e gli sorride, gli lascia un bacio sul neo sul labbro superiore prima di mordergli le labbra e poi baciarlo lentamente come i movimenti che lei inizia a fare su di lui. Piano, lentamente, Max le sfiora la pelle delle spalle prima con le labbra e poi con i denti "Schatje, stai.." Max le blocca i fianchi guardandola negli occhi arrossati "Non.. non dire niente" Stéph appoggia la fronte su quella del ragazzo tentando di regolarizzare il respiro, tornando a muoversi piano tenendo gli occhi nei suoi, tira su con il naso continuando a trattenere le lacrime mentre lui le passa le mani sulla schiena portando i petti a scontrarsi "Schatje.." - "Maxie.." si sfiorando la pelle con le labbra piano, con la stessa cadenza dei movimenti di Stéph "Maxie, Maxie" la ragazza appoggia la testa sulla spalla di lui stringendosi al suo petto "Non.. Non ce la faccio.." Max le prende il viso tra le mani e la bacia sussurrando il nome di lei, mentre lei fa lo stesso.
"Prima della Russia torniamo a Montecarlo?" Stéph lo guarda mentre prende Golia dalla poltrona dove si era disteso e torna con lui a distendersi accanto a lei a letto "Si, devo vedere l'appartamento di Dan e c'è la settimana della moda, vieni anche tu?" Max le lascia un bacio sulla fronte e lei si sistema sul suo petto iniziando ad accarezzare Golia "Si, o almeno, alla festa dopo a casa di Donatella si, alla sfilata vai solo tu" Stéph annuisce rilasciando un sospiro affondando la mano nel pelo morbido di Golia "Ora sarà un casino" - "Cosa?" Stéphanie sospira guardando il soffitto della stanza e reprimendo la sensazione di malessere che torna a farsi strada, ripensando all'esatto momento in cui l'ha visto andare ad impattare con la monoposto "Perché non posso farcela se tu ti schianti in quel modo" - "Schatje, sono qui.." - "Lo so. Ma ho avuto paura, ok? Golia non vuole rimanere da solo" Max scoppia a ridere tirandola più su di lui "Solo Golia?" - "Un po' anche io" Max torna a stringerla "Quindi domani torniamo a Montecarlo e poi andiamo a Milano?" Stéph annuisce recuperando il cellulare "Donatella ha prenotato l'albergo. Mi farà avere lì il vestito che vorrebbe mettessi alla sfilata" - "Quindi non posso davvero dire niente" La ragazza sorride sistemandosi su di lui togliendosi prima rapidamente il perizoma "Sempre se non vuoi mettertela contro" Max inizia ad accarezzarle i capezzoli "In più, non so quando, andrà in onda l'intervista con Mara" - "Com'è andata?" Si stringe nelle spalle ripensando a qualche domanda che Mara le ha fatto "Probabilmente Dan avrà qualche problema a causa mia" Max ride alzandosi per mettersi seduto e riuscire a baciarla "Le ha detto dei piercing? Che Dan ti ha visto le tette?" - "Ammetto di averci pensato, ma mi sono trattenuta" si alza un po' da Max che alza il bacino appena lei appoggi le mani sui suoi fianchi e gli sfila il boxer, Max trova subito le labbra della ragazza che inizia ad accarezzargli piano il pene che inizia ad indurirsi tra le sue mani "Mara mi ha fatto ricordare una cosa" - "Vuoi parlare di Mara, ora?" Stéph sbuffa, ma lascia cadere la cosa, iniziando a muovere più velocemente la mano "Vuoi davvero farmi una sega?" - "Si" Max butta indietro la testa e la guarda mordersi il labbro superiore quando guarda la mano sul suo pene, mentre quando i suoi occhi tornano su di lui, lo libera lasciandosi andare ad un sorriso "Ti amo, schatje. In un modo che.." - "Non dirlo ora! Che poi penso tu me l'abbia detto solo perché ti sto facendo venire!" Max le ferma le mani e la porta sotto di lui guardandola fissa negli occhi "Stéphanie, ti amo. In un modo che non ho mai fatto. Ed amo questa te, quella che sei quando siamo assieme, senza lente, te. Ma amo anche quella un po' meno bella con addosso una lente marrone, che smania per vincere sempre, per battermi sempre, che si incazza se una gara va male o come ti eri immaginata. Ti amo, e te lo dirò prima di una gara, dopo una gara andata male, mentre dormi o mentre facciamo sesso" Stéph gli preme una mano sulle labbra per farlo smettere di parlare "Non chiamarmi Stéphanie!" Max ride baciandole le dita e scendendo sul suo corpo nudo, si sofferma sui capezzoli turgidi che bacia, succhia e poi morde, prima uno e poi l'altro, le lecca il tatuaggio tra i semi iniziando a baciarle la pancia. Sente il respiro della ragazza aumentare mentre lui scende sempre più "Maxie" il ragazzo rimane con le labbra appena sopra il suo clitoride senza però mai toccarlo e la guarda "Dimmi" Stéph sbuffa spingendo il suo viso tra le sue gambe iniziando ad ansimare appena la lingua di Max si scontra contro di lei. "Max! Ti prego!" Gli spinge il viso contro il clitoride ma lui non si muove se non qualche leccata per poi fermarsi e ricominciare daccapo "Max! Andiamo!" - "Frustrante come te che sparisci. E almeno così hai la certezza che io sia qui con te!" Stéph lo guarda e gli tira i capelli "Sei uno stronzo!" Golia abbaia e Stéph si gira a guardarlo "Oh, finitela! Tutti e due!" Scalcia tentando di spostare Max dal suo corpo ma con scarsi risultati, e appena Max inizia a leccarle e succhiarle il clitoride smette anche di provarci tentando di assorbire qualsiasi sensazione lui le faccia provare.

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