Chi Disprezza Compra

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Il venerdì era arrivato e, nonostante fossero soltanto le quattro di pomeriggio, Dahyun era parecchio infastidita: Sana si era svegliata solo un'ora prima e rischiavano di arrivare in ritardo allo spettacolo musicale, cioè la prima tappa del loro già disastroso appuntamento.

"Sana, ti vuoi dare una mossa?" bussò per la ventesima volta alla porta della sua camera "se ci perdiamo lo spettacolo pretendo il rimborso dei biglietti e delle scuse sincere scritte su carta"

Quando stava per bussare di nuovo la porta si aprì e Sana la guardò con una smorfia infastidita "sono pronta, non c'è bisogno di starmi addosso" si affrettò a scendere al piano di sotto e prese le chiavi della sua macchina "tutto questo casino per andare ad annoiarci a morte, non ho parole" borbottò per un paio di volte.

"Se non hai parole allora stai zitta, faresti un favore all'umanità intera" Dahyun si allacciò la cintura di sicurezza, mettendosi a guardare fuori dal finestrino.

"Sono già tentata di buttarti fuori dalla macchina alla prima curva, ti consiglio di non peggiorare la tua situazione" Sana stava spingendo parecchio sull'acceleratore, incurante del terrore negli occhi della ragazza seduta al posto del passeggero, la quale si era aggrappata al sedile con tutte le sue forze.

"Potresti andare più piano? Sei pericolosa e non voglio morire in questo modo, soprattutto non accanto a te"

Sana fece un sorrisetto e premette ancora di più il piede sull'acceleratore "ma come? Sei stata mezz'ora a urlarmi di fare in fretta per non arrivare in ritardo e adesso mi stai dicendo di rallentare? Non se ne parla, ci tengo alla puntualità"

Dahyun la guardò malissimo "sei una stronza"

"Me lo dicono tutti, per me è un vanto tesoro" le tirò un bacio.

⚝⚝⚝

Lo spettacolo era iniziato da mezz'ora e sul palco c'erano un ragazzo seduto al pianoforte e una ragazza in piedi accanto ad esso, la quale stava suonando il violino. Dahyun li stava guardando con ammirazione ed emozione, muovendo le dita delle mani in continuazione sui braccioli della poltrona su cui era seduta: voleva suonare anche lei sul palco, ma si stava accontentando di immedesimarsi in tutti i pianisti che si esibivano.

Sana, al contrario, si stava annoiando come mai in vita sua e lo sguardo che stava rivolgendo ai due musicisti era annoiato "questa roba può curare l'insonnia di chiunque, le riunioni di famiglia sono un vero spasso al confronto" commentò sottovoce.

"Taci" sibilò Dahyun, dandole un pizzico sulla gamba e rivolgendole un'occhiata assassina "goditi la musica piuttosto, sono bravissimi" nel giro di due secondi aveva di nuovo lo sguardo sognante e felice.

"Evito di andare in chiesa da anni, ma sono certa che la musica che suonano lì sia meno pallosa di questa, non che ci voglia molto" si avvicinò per parlarle all'orecchio "almeno fammi divertire un pochino" la sua mano era posizionata sulla coscia di Dahyun.

La mora si allontanò il più possibile da lei, rannicchiandosi contro il bracciolo opposto della sua poltrona "stammi alla larga, se sei così annoiata aspettami fuori. Non manca molto alla fine"

Sana rimase seduta, a braccia conserte e con gli occhi puntati sul palco. Non disse più una parola fino alla fine, approfittandone per pensare un po' a cosa avrebbe messo per la serata in discoteca. Pensò di mettere qualcosa di comodo, così da non avere impedimenti per ballare e per non dare modo di fare pensare alla sua partner di essersi messa in tiro per lei.

Lo spettacolo durò un'altra mezz'ora e, quando finì, Sana era talmente felice che fece un applauso fortissimo "finalmente sono libera!" si alzò dalla poltrona e corse fuori dalla sala, non curandosi di niente e nessuno.

My Red Thread of DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora