Parole Non Dette

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Il signor Park fece una risata forzata e rivolse la sua attenzione al padre delle quattro gemelle "le tue figlie sono davvero simpatiche, stando a quello che ho avuto modo di vedere"

"Non sai nemmeno quanto, ma devo consigliarti di comportarti sempre bene con loro perché sanno essere molto vendicative" fece anche lui un sorriso finto.

Quello scambio forzato venne interrotto dalla nonna Minatozaki, la quale prese la mano sinistra di Chaeyoung e la esaminò con sguardo scettico e un po' schifato "ma tu hai dei tatuaggi, sei piena di inchiostro su questa mano"

"Ne ho un bel po' sparsi per il corpo, vuole vederne alcuni? Li ho disegnati tutti io" la ragazza si tirò su le maniche della camicia, senza aspettare la risposta della signora, e mostrò con fierezza i suoi tatuaggi "belli vero? Tu mi sembri una nonna giovane e secondo me sarebbe divertente andare a tatuarci insieme, così da poterci definire nipote e nonna"

Mina si coprì la bocca con la mano, ridacchiando a causa dell'espressione sconcertata di sua nonna "Chae, la stai traumatizzando. È una persona all'antica e queste cose sono scioccanti per lei" parlò a bassa voce per farsi sentire soltanto da lei.

"Siamo nel ventunesimo secolo perciò parlare di tatuaggi, di sesso e quant'altro non dovrebbe essere un problema nemmeno per dei vecchietti. Se stiamo parlando in questo momento è perché i nostri genitori.."

"Abbiamo capito, adesso stai zitta" Tzuyu le aveva tappato la bocca con entrambe le mani, visibilmente imbarazzata "andiamo a prendere qualcosa da mangiare e lasciamo i veri adulti qui a parlare, forza"

Si allontanarono in fretta, ridendo e imitando le facce scioccate dei loro parenti, mentre i genitori della più bassa del gruppo si stavano scusando per il comportamento della figlia. Presero da mangiare e spettegolarono di qualsiasi cosa.

"Qualcuno ha visto Dahyun? È sparita da un po' ormai" Tzuyu si stava guardando intorno "lei odia qualsiasi tipo di evento sociale e non è solita allontanarsi dalle persone che conosce"

"È con Haeun, saranno andate a parlare in un posto più tranquillo" Chaeyoung addentò un pezzo di carne "o forse sono andate ad appartarsi da qualche parte; non mi sento di escludere questa opzione" aggiunse con tranquillità.

Sana diede il proprio piatto a Sharon e si allontanò in fretta dal gruppo, guardando in ogni direzione e sperando che Chaeyoung si fosse sbagliata, ma le due ragazze che stava cercando non erano più in sala e venne assalita da una fitta allo stomaco.

⚝⚝⚝

Momo, dopo aver mangiato ed essersi assicurata che Jihyo fosse abbastanza distratta da potersi allontanare da lei per qualche minuto, si diresse a passo deciso verso i genitori di quest'ultima "dovete proprio avere una bella faccia tosta per esservi presentati qui dopo tutto quello che avete fatto a vostra figlia"

L'uomo la guardò con sufficienza e terminò di bere il contenuto del proprio bicchiere prima di risponderle "pensi che abbiamo paura di te? Non sarà la tua presenza a tenerci lontani da quello che ci spetta, ragazzina"

"Potete fare tutto quello che volete per quanto mi riguarda, ma credevo di essere stata chiara nel dirvi che non dovete avvicinarvi a Jihyo" i suoi occhi avevano perso ogni traccia di gentilezza "state alla larga da lei o giuro che la prossima volta che ci vedremo sarà in un tribunale, circondati da fotografi e con la presenza dell'avvocato della mia famiglia"

"Come osa una ragazzina stupida come te minacciare una delle famiglie più rispettate? Abbassa la cresta o nemmeno il tuo adorato papà sarà in grado di proteggerti"

Momo fece un sorrisetto, mostrandosi spavalda nonostante le stessero sudando le mani "adesso sei tu quello che sta minacciando e ti assicuro che sono a tanto così dall'arrabbiarmi e dal fare i capricci; non fareste una bella figura se spiattellassi quello che so davanti a tutti, però mi sento buona e ho deciso di darvi un'altra possibilità"

My Red Thread of DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora