Un Nuovo Inizio (parte due)

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Al contrario di quello che le era sempre stato detto riguardo la vita matrimoniale, Momo si sentiva più felice che mai e non c'era un singolo giorno in cui lei e sua moglie non avessero apprezzato tutto quello che avevano costruito insieme.

Erano sposate da più di un anno e, discussioni a parte, era sempre andato tutto a gonfie vele tra loro, al punto da aver pensato di allargare la famiglia. I loro cagnolini, Boo e Dobby, le rendevano felici e per completare il tutto ci sarebbero voluti dei bambini a rincorrere i due quadrupedi.

Jihyo entrò nell'ufficio di sua moglie, lasciando quest'ultima a bocca aperta: aveva indossato una semplice camicia bianca e dei pantaloni azzurri a vita alta, una combinazione letale per Momo dato che così facendo era perfettamente in grado di vedere tutte le sue forme.

"Signora Minatozaki, dove pensava di andare vestita in quel modo? Molti pervertiti potrebbero renderti l'oggetto dei loro pensieri più sconci"

"Disse la persona che mi sta palpando il sedere senza alcuna vergogna" rispose divertita, dando uno schiaffetto sulla sua mano "non sono qui per farmi guardare, ma per consegnarti dei documenti che richiedono la tua attenzione"

Momo sbuffò, desiderando di poter incenerire quei fogli con lo sguardo "sono stufa di stare qui seduta a leggere e firmare fogli, ho bisogno di un po' di svago"

Un sorrisetto malizioso sul viso di Jihyo fu abbastanza per convincere la maggiore a mettersi a lavoro "ci siamo capite, ti aspetterò nella nostra camera. Non farmi aspettare troppo a lungo, mogliettina" fece l'occhiolino e se ne andò a passo sicuro, intenzionata ad organizzare una serata speciale.

"Mi farà diventare matta, le ho insegnato troppo bene" non sapeva se esserne felice oppure no "dovrei essere io la provocatrice tra noi due! Che ingiustiza, mi sono lasciata abbindolare dalla mia splendida moglie"

Smise di pensare a cose poco caste subito dopo aver sentito bussare. Jeongyeon entrò in giacca e cravatta, chiudendosi la porta dietro le spalle "non sarò formale con te, spero tu lo sappia nonostante la tua immensa stupidità"

"Potresti ricordarmi perché ho acconsentito a lavorare insieme a te?" Momo alzò gli occhi al cielo "da quando sei tornata a vivere in Corea ti ho sempre tra i piedi"

"L'hai fatto perché unire le nostre catene di hotel e ristoranti ci sta facendo guadagnare il doppio e senza ulteriori sforzi" la più alta si liberò della cravatta e della giacca "per non parlare di come la mia ragazza stia aiutando i bambini del doposcuola, siamo necessarie per non farti finire su un mucchio di merda"

Un dito medio fu l'unica risposta da parte della mora, la quale si stava occupando dei documenti portati da sua moglie "Nayeon è fantastica e le sue sedute psicologiche stanno facendo molto bene ai bambini, gli unici problemi siete tu e la tua pessima personalità"

"Se al tuo posto ci fosse stata Sana le avrei strappato tutti i capelli, ma fortunatamente provo un minimo di affetto per te che mi sta impedendo di farti a pezzi"

Momo le fece il verso "bugiarda, ci ami tutte allo stesso modo. Nayeon l'ha detto a Mina e mi è arrivata la voce"

"Se provi anche solo a dirlo a qualcuno ti faccio a pezzi, ho una reputazione da mantenere" Jeongyeon le puntò il cellulare contro "adesso parliamo di affari, Minatozaki"

"Con molto piacere, Yoo"

⚝⚝⚝

"Avanti marmocchi, è tutto qui quello che sapete fare?" Sharon stava giocando a ping pong con i bambini del doposcuola, non curandosi minimamente del fatto che fossero tutti troppo piccoli per poterla battere. Nonostante fosse sempre molto occupata con la sua attività e con dei tornei, essendo diventata una gamer famosa, faceva sempre di tutto per giocare con quelle piccole pesti almeno una volta a settimana.

My Red Thread of DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora