Giochiamo

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Il giorno dopo la prima ad alzarsi fu Dahyun, la quale si occupò di preparare la colazione come ogni mattina. Era stanchissima e avrebbe voluto soltanto tornare a letto a dormire, dato che aveva trascorso gran parte della notte a rigirarsi tra le coperte a pensare. Il suo flusso di pensieri era diventato ingestibile nell'ultimo periodo e le pillole per dormire non riuscivano mai ad aiutarla, erano diventate inutili.

"Buongiorno muso lungo" Sana entrò in cucina, stropicciandosi gli occhi come una bambina. Era adorabile da appena sveglia perché aveva i capelli spettinati e il labbruccio, come a voler sottolineare il suo disappunto per essersi svegliata, ma era comunque molto bella e attraente nonostante fosse in pigiama "cosa stai preparando?"

"Buongiorno a te, sto preparando i pancakes. Ti piacciono?" essere cresciuta con sua nonna era stata una fortuna per tutte quante, non solo per Dahyun. Sapeva cucinare di tutto e ogni giorno preparava cose diverse.

"Li adoro, ti serve aiuto in qualcosa? Due mani in più fanno sempre comodo" si offrì la castana, improvvisamente sveglia.

Dahyun scosse piano la testa "ho tutto sotto controllo, grazie lo stesso"

Per loro era diventato ancora più difficile parlare dopo il loro ultimo scambio di effusioni in camera della minore e c'erano giorni in cui non si salutavano nemmeno. Sana si appoggiò all'isola della cucina, guardando la schiena di Dahyun per un po' "ieri pomeriggio ti ho vista con la tua cotta, è davvero una bella ragazza"

"Credevo fossi con Jihyo ieri, come hai fatto a vederci?" rispose tranquillamente.

"L'ho portata in due bar differenti per farle assaggiare dei dolci e vi ho viste passare davanti a uno dei due" parlò con tono fermo, ignorando la strana morsa che sentiva alla pancia "stavi sorridendo"

Dahyun spense il fornello, adagiando l'ultimo pancake sopra gli altri "sto molto bene quando sono con lei, mi capisce e rispetta. È anche simpatica" si girò per guardarla in faccia.

"Spero continui così allora, le sto lasciando un po' di vantaggio perché mi sento buona"

"Che cosa intendi? Non ho capito cosa intendi" la mora era confusa, al punto da ripetere la stessa parola due volte.

Sana si avvicinò a lei e le accarezzò lentamente una guancia "sto parlando di questo, non le permetterò di averti" le guardò le labbra con desiderio e parlò senza distogliere lo sguardo da esse "lei ti fa stare bene e posso tollerare la cosa, ma tu appartieni a me e lei non ti avrà mai"

L'altra le prese il polso, spostandole la mano e guardandola con serietà "sbagli a pensarla così, rimarrai molto delusa. E non sono un oggetto o una delle tue conquiste, non so più come dirtelo"

"Hai ragione, tu sei una vera seccatura" mormorò la castana, avvicinandosi a lei fino a costringerla ad indietreggiare contro il bancone della cucina "mi fai salire il nervoso, sei irritante" le baciò l'angolo della bocca, prolungando il contatto il più a lungo possibile.

Dahyun trattenne il respiro, il cuore le arrivò in gola e non riusciva a capirne il motivo, non era la prima volta che Sana si comportava così con lei, cosa c'era di diverso quella volta? Chiuse gli occhi, pronta per un bacio che non arrivò mai, dato che le altre abitanti della casa avevano magicamente deciso di presentarsi in sala da pranzo e quindi a pochissima distanza da loro.

Sana si era allontanata da lei e aveva aperto il frigo, prendendo una bottiglietta d'acqua, dopodiché uscì dalla cucina come se niente fosse successo.

Dahyun si diede un contegno prima di prendere i due piatti pieni di pancakes e raggiungere la sala da pranzo "sono due a testa, non fate le ingorde. Capito Momo?"

My Red Thread of DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora