Era già passato qualche giorno dall'evento ed era quasi ora di pranzo quando Sharon suonò al campanello di casa dell'unica persona che era sempre disponibile per lei. Jack aprì solo uno spiraglio della porta e la guardò spalancando i suoi occhi verdi per la sorpresa "che ci fai qui? Non ti ho mandato nessun messaggio col profilo falso"
"Puoi stare tranquillo, sto temporaneamente a casa dei miei genitori e non ho nessuno a controllarmi. Posso entrare o sei impegnato?"
"Entra pure" la accolse in casa, togliendo la coperta stropicciata dal divano per piegarla "accomodati, il divano è tutto tuo"
Sharon si guardò intorno, meravigliandosi dell'ordine maniacale di quel ragazzo "non riesco proprio ad abituarmi al tuo lato di ragazzo perfetto, anche se vedo che vestirti non ti piace proprio" gli sfiorò gli addominali nudi con l'indice "non si accolgono così le persone, sei un maleducato"
"Vivo da solo e non avevo in programma di ricevere visite" la guardò divertito, passandosi una mano nei riccioli neri "e ti consiglio di non toccarmi più o potrei non rispondere di me stesso"
La bionda gli fece l'occhiolino prima di buttarsi a sedere sul divano "che cos'hai per me oggi? Mi accontenterò di qualsiasi cosa"
La risposta di Jack arrivò dopo qualche istante, durante i quali il ragazzo si era fatto serio "non ho niente per una ragazza che ha già raggiunto il suo limite giornaliero, perciò accontentati delle sigarette se proprio vuoi qualcosa" le indicò il pacchetto mezzo pieno sul tavolino davanti al divano "dovresti imparare a darti una regolata, finisci sempre tutto troppo in fretta"
"Detto da uno che ha allestito un piccolo laboratorio chimico in casa sua fa davvero ridere"
"Sai benissimo che non sono più dipendente dalla droga e che posso smettere quando voglio. So che non tutti hanno la mia stessa fortuna ed è per questo che mi sto impegnando tanto per fabbricare cose più leggere e meno pericolose; lo faccio per gli idioti come te"
"È colpa tua se ho iniziato a drogarmi, non fingerti un santo che non sei" Sharon lo stava guardando con ostilità.
Jack si sedette accanto a lei e guardò di fronte a sé "mi dispiace, ma quello che affermi non è vero. Sono il colpevole di questa tua ricaduta e me ne pento ogni giorno, ma non sono stato io a farti entrare nel giro e lo sai benissimo" le prese la mano, baciandole il palmo "sai cosa provavo e provo per te e, per quanto tu sia attraente quando spegni il cervello, vorrei vederti tornare ad essere quella di prima; però la vita è la tua e se vuoi continuare così non sarò io a fermarti, soprattutto perché sono il primo a darci dentro"
"Sei la persona più strana che io abbia mai conosciuto" la ragazza stese le gambe su quelle di lui e guardò il soffitto dopo essersi sdraiata "poi però mi ricordo del tuo disturbo della personalità e mi passa tutta la rabbia che provo nei tuoi confronti, ma se quel giorno non ti fossi fermato a parlarmi adesso sarei tra le braccia di Tzuyu"
"Puoi sempre andare da lei, nessuno ti sta obbligando a restare qui" si mise comodo anche lui "anche se sono geloso quella ragazza non mi sembra male, a giudicare dalle cose che mi hai raccontato"
Sharon si lasciò andare ad un lungo sospiro e chiuse gli occhi "mi ha lasciata perché le cose tra noi non stavano andando bene e perché si è resa conto che ci sono dei segreti tra noi. Non la vedo da quasi una settimana e mi manca come l'aria; credo di essermi innamorata e questi sentimenti non mi piacciono"
Il ragazzo la guardò e da quell'angolazione Sharon riusciva a vedere chiaramente le sue lentiggini sul viso "se anche lei tiene a te sono sicuro che basterebbe dirle la verità e che farebbe il possibile per aiutarti, è una persona intelligente"
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My Red Thread of Destiny
FanficIn una società nella quale l'immagine e i soldi sono tutto, sette famiglie decidono di programmare dei matrimoni combinati tra le loro figlie. Dieci ragazze col destino già scritto si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto, costrette a passare...