Essendosi finalmente ripresa dalle conseguenze del suo incidente, la maggiore delle quattro gemelle era abbastanza lucida da mettersi a riflettere sull'accaduto e più ci rimuginava sopra più non le sembrava di essere stata vittima di un semplice incidente. La persona che l'aveva colpita con la sua auto modificata l'aveva passata liscia semplicemente dicendo che quel veicolo era di un suo cliente, che non sapeva nulla riguardo le sue modifiche e che per quel motivo ne aveva perso il controllo.
Pensò che i suoi dubbi non fossero del tutto infondati, considerando le minacce che la sua famiglia riceveva quotidianamente, ma secondo lei c'era qualcosa di più e voleva parlarne direttamente con suo padre. Sapeva che quel giorno l'uomo non avrebbe lavorato e si diresse direttamente all'imponente villa in cui aveva vissuto fino a qualche mese prima, subito dopo aver finito di pranzare.
Venne accolta calorosamente da tutto il personale che lavorava per la sua famiglia da prima ancora della sua nascita e si sentì di nuovo a casa: vivere assieme alle altre ragazze non era male, ma l'accoglienza della propria casa era imbattibile per lei.
Mentre stava salendo al piano superiore si imbattè in Sharon, la quale sembrava essere di fretta "buon pomeriggio sorellina, non mi saluti?" fece il labbruccio.
"Scusami, oggi ho la testa da un'altra parte" le baciò la guancia e sorrise "che bello vederti in piedi senza le stampelle"
Momo le sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio "la gamba è ancora un po' debole purtroppo, mi è stato severamente proibito di ballare e Jihyo sta facendo il possibile per aiutarmi e riprendermi"
"Quella ragazza ha veramente tanta pazienza con te, ti consiglio di tenertela stretta e di non abbatterti perché tornerai presto a far vedere chi è la migliore ballerina del mondo"
"Non hai mai visto nessuno ballare ad esclusione di me e Mina" la maggiore stava sorridendo divertita "ti consiglio di non parlare di cose che non potresti mai capire quando siamo circondate da persone che se ne intendono davvero"
Sharon alzò gli occhi al cielo, sembrava un po' infastidita "dov'è finita la ragazza sicura di sé che ho sempre ammirato? Datti una svegliata e riprenditi, fino ad allora non ti rivolgerò nemmeno la parola. Adesso scappo o il mio ritardo si trasformerà in qualcosa di imperdonabile" baciò di nuovo la guancia di sua sorella e le rivolse un sorriso dolce "ti voglio bene"
Mentre la minore stava scendendo le scale, in fretta e furia come se stesse scappando da qualcuno, Momo sorrise, urlandole che anche lei le voleva molto bene e di non rientrare troppo tardi. Dopodiché si diresse in salotto, sedendosi di slancio sul divano in mezzo ai suoi genitori "sorpresa!"
"Ma guarda, almeno una delle nostre figlie si è ricordata di noi" la signora Minatozaki strinse subito la sua bambina, baciandole affettuosamente la testa "come stai? Ti trovo bene"
Anche l'uomo si era unito a quell'abbraccio, felice di poter abbracciare la figlia che gli aveva dato più preoccupazioni nell'ultimo periodo. Era sollevato di vederla di nuovo in forze e sorridente e sommato al fatto che Sana sarebbe tornata presto quel momento gli sembrò magico.
Purtroppo la magia venne interrotta subito dopo le rassicurazioni di Momo riguardo la sua salute "sto meglio, però ho una brutta sensazione"
I suoi genitori la guardarono con preoccupazione, non sapendo a cosa si stesse riferendo "se sei preoccupata per le condizioni della tua gamba possiamo farti controllare da altri professionisti, devi solo chiederlo" disse la donna dolcemente, tenendola ancora tra le braccia.
"Vorrei indagare sull'incidente, sono quasi sicura che non sia stato solo un caso e ho anche una vaga idea di chi potrebbe essere stato a provocarlo"
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My Red Thread of Destiny
FanfictionIn una società nella quale l'immagine e i soldi sono tutto, sette famiglie decidono di programmare dei matrimoni combinati tra le loro figlie. Dieci ragazze col destino già scritto si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto, costrette a passare...